Nelle imprese trentine 10.510 nuovi posti Ma solo il 24% è a tempo indeterminato

di Francesco Terreri

Le imprese trentine prevedono di assumere tra settembre e novembre 10.510 lavoratori e lavoratrici, di cui 4.520 in questo mese.

La cifra è in crescita rispetto alle previsioni precedenti, riferite al trimestre agosto-ottobre, che si attestavano a 9.470 nuovi posti di lavoro. In regione le entrate programmate sono 22.700 e in Italia circa 996.000. Sono i dati del sistema informativo Excelsior rilevati dalle Camere di Commercio.

In Trentino, secondo il nostro ente camerale, le imprese che prevedono entrate sono il 19% del totale. Il 24% delle nuove assunzioni sarà a tempo indeterminato. I lavori stabili arrivano al 31% del totale se si considerano anche i contratti di apprendistato. I nuovi contratti a tempo determinato si attestano al 56% del totale mentre, tra le altre tipologie, il 7% sono lavoratori in somministrazione.

Le entrate al lavoro previste si concentreranno per il 76% nel settore dei servizi, circa 8.000 unità con una rilevanza maggiore nei servizi alle persone (2.790 assunzioni previste) e nei servizi alle imprese (2.140 chiamate), mentre, con la fine della stagione estiva, comincia a ridursi il fabbisogno del turismo (1.770 le entrate previste).

Le richieste di lavoro dell’industria ammontano a 2.510 unità, di cui 770 nelle costruzioni, in aumento sulla rilevazione precedente. Il 67% delle entrate al lavoro è previsto nelle imprese con meno di 50 dipendenti.

Per quanto riguarda i profili professionali, il 27% delle chiamate sarà destinato a dirigenti (20), specialisti (1.070) e tecnici (1.690), per un totale di quasi 2.800 profili ad alta qualificazione, quota superiore alla media nazionale, che è pari al 21%. Il 31% del totale riguarda impiegati e professioni commerciali e nei servizi, il 23% operai specializzati, il 19% lavoratori non qualificati.

In 29 casi su 100, però, le imprese prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Tra le professioni di più difficile reperimento, gli specialisti in scienze informatiche, fisiche e chimiche (ne servirebbero 90 ma il 65% si trova difficilmente) e i tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (460 richieste, il 57% difficili). Il 34% delle entrate riguarda giovani con meno di 30 anni, il 20% è destinato a personale laureato.

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