Pesticidi sotto accusa per autismo e dislessia

L'esposizione prenatale del bambino ai pesticidi è associata all'aumento dell'incidenza di autismo, dislessia, tumori al cervello e dei disturbi da deficit dell'attenzione. L'allarmante quadro emerge da uno studio presentato dalla dottoressa Renata Alleva, nutrizionista, esperta in biochimica e ricercatrice presso l'Istituto Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Rizzoli di Bologna

di Federica Chini

veleniCLES - L'esposizione prenatale del bambino ai pesticidi è associata all'aumento dell'incidenza di autismo, dislessia, tumori al cervello e dei disturbi da deficit dell'attenzione. L'allarmante quadro emerge da uno studio presentato dalla dottoressa  Renata Alleva  - nutrizionista, esperta in biochimica e ricercatrice presso l'Istituto Ricovero e Cura a Carattere Scientifico Rizzoli di Bologna - in un affollato convegno organizzato venerdì dal Comitato per il Diritto alla Salute della Val di Non presso la sala polifunzionale della Cassa Rurale di Tuenno.
 
Secondo la relazione della studiosa, la tossicità dei pesticidi chimici, determinata sia dall'assunzione di alimenti con residui e dall'esposizione ambientale, è profonda, prolungata nel tempo ed inizialmente priva di sintomi. «I bambini sono i soggetti più a rischio perché hanno una struttura più debole rispetto all'adulto, sono più vicini al terreno per via della statura, tendono a mettere le mani in bocca e consumano maggiori quantità di vegetali» ha rilevato la dottoressa, specificando che gli effetti di queste sostanze chimiche si riscontrano già nella vita intrauterina del bambino, e proseguono con l'allattamento.
 
«Se le mamme vivono in un ambiente a stretto contatto con i pesticidi, il loro latte assorbe notevoli quantità di inquinanti, assorbiti poi dai bambini» ha proseguito Alleva, mettendo in evidenza l'importante correlazione tra un'alimentazione più o meno corretta e la possibilità di sviluppare patologie serie. 
 
«Ciò che mangiamo modula la parte modificabile del nostro Dna, conformando protezione o predisposizione a determinate malattie» ha affermato l'esperta. I pesticidi, in base ad approfondite ricerche, sono presenti ovunque, non solo nell'aria, nell'acqua e nel suolo: si accumulano nel tessuto adiposo di uomini e animali, praticamente in tutta la catena alimentare. 
 
I prodotti derivanti da coltivazioni biologiche possono essere risolutivi? A quanto pare, sono pochissimi gli studi che comprovano la positività di questi cibi, tuttavia la dottoressa ha specificato che sottoporre i bambini a cinque giorni di dieta esclusivamente biologica può ridurre significativamente la concentrazione di residui chimici nell'organismo, riscontrabile dalle analisi delle urine. 
 
Che si può fare allora?  Sergio Deromedis , membro del comitato, ritiene sia necessario un cambiamento radicale di rotta in Val di Non, per il bene ed il futuro dei nostri figli e delle prossime generazioni.
 
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