La burocrazia brucia le idee (a fuoco lento)

Dieci anni fa le aziende trentine erano affamate di spazi e nacque il progetto di ampliare l'area industriale di Ravina. Più o meno nello stesso periodo la Provincia si accordava con lo Stato per dare il via a un vorticoso scambio di immobili e progettare una grande caserma fra Trento e Mattarello. Parte da allora la decisione di espropriare dieci ettari di campagna in Destra Adige e altri 27 in località San Vincenzo per i militari. Solo per ...

Fontana gassata, sì grazie

Sarà che sono un gran consumatore di acqua minerale gassata ma davvero non capisco la sollevazione indignata e astiosa che l'annuncio dell'installazione della prima fontanella-erogatore per la distribuzione pubblica ha suscitato l'altra sera in consiglio comunale a Trento. Di fontane del genere ce ne sono già a migliaia in Italia e hanno raccolto il favore della gente. Dove sono state installate il consumo di acqua in bottiglia è calato

Panizza sfonda nella città di Battisti

E' una città solidamente legata al centrosinistra quella che esce dalle urne di queste politiche. Talmente legata da confermare e ampliare la propria fiducia anche a costo di votare al Senato un uomo che avrebbe potuto risultare estraneo alla cultura progressista come Franco Panizza. Era visto come l'uomo dei contributi alle bande e agli schuetzen. Un ammiratore di Andreas Hofer nella città di Cesare Battisti. Ma lui è stato abile ad adattarsi e i trentini del capoluogo lo hanno votato in massa. Dando forza ad una coalizione che ha voluto rimanere unita

Rifiuti, così non va

Un passaggio importante, l'introduzione della tariffa a volume per lo smaltimento dei rifiuti, si è trasformato a Trento nel festival del presappochismo e della superficialità. Era un passaggio previsto da anni. C'era tutto il tempo per preparare la popolazione con assemblee informative, depliant e tutto quanto serve per far capire e digerire una novità del genere. Perché se siamo, con il 69%, in cima alle classifiche italiane di raccolta differenziata per città capoluogo, lo si deve alla civiltà e alla serietà della gente, che in passato era sempre stata correttamente informata e accompagnata nello sforzo di differenziare. Invece niente. Questa volta l'amministrazione ha toppato. Non è riuscita a farsi capire e questo è grave nel momento in cui si chiedono ai cittadini sforzi e sacrifici

Sul Bondone è ora di volare

Dopo le nevicate è iniziata una stagione invernale con buoni auspici ma per Trento Funivie e il Monte Bondone si sa già che , bene che vada, si riuscirà a limitare le perdite. Da dieci anni la società è in rosso costante e ora è passata nelle mani della Provincia. Quindi a ripianare i debiti ci dovrà pensare sempre più l'ente pubblico, che già ha dato molto anche per riqualificare l'offerta turistica, elargendo lauti contributi attraverso il Patto territoriale. Ora però la gente inizia a chiedersi a che pro continuare a buttare i nostri soldi in un pozzo senza fondo

Meno consiglieri,  più concretezza

Ancora un rinvio. La legge sul taglio dei costi nei Comuni si farà forse l'anno prossimo. La politica, quando c'è da metter mano a queste cose, fa sempre una fatica incredibile. Ma qualcosa dev'essere fatto. Cinquanta consiglieri a palazzo Thun non sono più giustificabili. E non è una questione di costi. E' soprattutto una questione di concretezza, di serietà nelle discussioni e nelle decisioni. In 40, che sono già tanti, forse si eviteranno tante parole al vento

Sui trasporti il Pd ha fallito

L'unico obiettivo parzialmente raggiunto è l'aumento dell'uso della bicicletta, grazie più alla crisi e all'aumento dei prezzi della benzina che a una reale politica di incentivi. Tutto ciò nonostante un sindaco e due assessori alla mobilità, uno in Comune e uno in Provincia, targati Pd. Sarà anche colpa della crisi e della mancanza di soldi, ma certo il termine fallimento non sembra un'esagerazione

Rifiuti, da gennaio si cambia

Ma come ripaga gli sforzi della gente l'amministrazione pubblica? Rimanendo pervicacemente aggrappata al progetto di chiudere il ciclo bruciando in un inceneritore quel che rimane a valle della raccolta differenziata. Una soluzione drastica ma con straordinarie controindicazioni. Innanzitutto i dubbi sui possibili rischi sanitari, negati da molti ma da molti altri confermati