Rifiuti, da gennaio si cambia

Ma come ripaga gli sforzi della gente l'amministrazione pubblica? Rimanendo pervicacemente aggrappata al progetto di chiudere il ciclo bruciando in un inceneritore quel che rimane a valle della raccolta differenziata. Una soluzione drastica ma con straordinarie controindicazioni. Innanzitutto i dubbi sui possibili rischi sanitari, negati da molti ma da molti altri confermati

di Franco Gottardi - NO -

L1160279_7197065.jpgDa gennaio si cambia. Il sistema di raccolta dell'immondizia porta a porta fa un altro passo in avanti con la tariffa a volume. I cittadini più virtuosi, quelli capaci di riciclare molto e ridurre al minimo il rifiuto residuo, verranno premiati con uno sconto in bolletta. Per tutti ci sarà qualche disagio in più, perché il sistema studiato dal Comune impone di tenersi i sacchi o i cassonetti del residuo molto a lungo prima di esporli. La bolletta infatti verrà calcolata sul numero dei conferimenti. Tutti aspetteranno insomma che i contenitori siano colmi. I più fortunati potranno tenerli in giardino o in garage, gli altri dovranno arrangiarsi tra balconi, soffitte, cassettoni e sgabuzzini.
Finora i trentini hanno risposto bene alle imposizioni. Si sono abituati a differenziare molto senza sbuffare troppo. Se dopo Capodanno non si verificheranno quei fenomeni di abbandono selvaggio visti altrove sarà un ulteriore segno di civiltà.


Ma come ripaga gli sforzi della gente l'amministrazione pubblica? Rimanendo pervicacemente aggrappata al progetto di chiudere il ciclo bruciando in un inceneritore quel che rimane a valle della raccolta differenziata. Una soluzione drastica ma con straordinarie controindicazioni. Innanzitutto i dubbi sui possibili rischi sanitari, negati da molti ma da molti altri confermati. Poi la contrarietà dei Comuni e di una vasta fetta di popolazione in Piana Rotaliana, così come dei contadini, che vedono nei fumi sputati dal camino di Ischia Podetti una minaccia per i vigneti pregiati. Ce n'è abbastanza per cercare un'alternativa che oggi sembra possibile. In fondo è anche una questione ideologica. Se l'uomo, nella sua frenetica attività consumistica, produce rifiuti dovrebbe essere poi in grado di eliminarli fino in fondo senza ricorrere a scorciatoie non del tutto sicure. Dovremmo cercare di non lasciare in eredità ai nostri figli, oltre a una montagna di debiti, anche un ambiente compromesso.

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