Caccia ai conigli problematici

Per l'orso problematico la Provincia aveva fatto da sola ed è stata investita dai virulenti attacchi di decine di associazioni animaliste. Il Comune di Trento, alle prese con una folta colonia di conigli problematici insediatasi all'interno del cimitero monumentale, si è invece preventivamente accordato con gli animalisti della Lav pianificando con loro l'intervento di rimozione degli animali. Con tutto il rispetto per le sensibilità ambientaliste vien da chiedersi se non era sufficiente il parere di un veterinario esperto o di una figura comunque “super partes”. O si finirà per dover chiedere il permesso preventivo anche per colpire la processionaria o combattere la zanzara tigre?

L'insostenibile pesantezza del bowling

Molte volte le regole sembrano fatte proprio contro il buonsenso. In tempi di crisi economica e disoccupazione c'è un imprenditore che ha la voglia e i mezzi per investire e chiede al Comune il via libera per aprire una grande sala da bowling con annessi ristorante e discoteca in zona industriale. Darebbe lavoro a una trentina di persone, toglierebbe dal centro storico un pezzo della tanto bistrattata <movida> serale per portarlo in una zona dove si creerebbe disturbo solo a qualche gatto randagio. Tutto bene? Macchè. La burocrazia comunale dice no. Può andare bene il ristorante, perché considerato un servizio complementare per i lavoratori della zona, ma non tutto il resto. Come se il pub che la sera offriva musica dal vivo o il futuro ristorante thailandese fossero mense per i metalmeccanici. Le regole, sia chiaro, ci vogliono. Nessuno lo nega. Perché il territorio va tutelato e preservato. Ma quali danni potrà mai fare la trasformazione di capannoni desolatamente vuoti in attività vitali, che portano divertimento e fanno girare l'economia? E' mai possibile che una stupida regoletta non possa essere derogata o cambiata?

Talebani

Chi, come Giorgio Manuali di Forza Italia, accusa gli amministratori comunali di essere dei Talebani della bicicletta. Chi, come Giovanna Giugni di Punto a Capo, rivendica con orgoglio di essere una Talebana della bicicletta. Il dibattito in consiglio comunale sugli aumenti delle tariffe parcheggi in città ha offerto qualche spunto interessante e il solito scontro ideologico tra il partito degli automobilisti a oltranza e quello degli ambientalisti anti-macchina. La giunta da parte sua tira dritto e conferma gli aumenti record, che a onor del vero coprono a malapena il tasso di inflazione dell'ultimo decennio. E soprattutto annuncia la volontà di fare piazza pulita delle auto in centro, annunciando a giorni una nuova ordinanza che limiterà ai minimi termini la possibilità di derogare ai divieti e di entrare in città. C'è solo da augurarsi che sia un intervento da Talebani della ztl. Che finalmente, dopo tanti annunci e pochi fatti, si riesca a restituire un palcoscenico decente alla bellezza di vie e palazzi del centro storico. Oggi ci sono turisti che camminando in via Belenzani chiedono come mai anche noi, come tutte le città, non abbiamo una zona pedonale. La verità è che ce l'abbiamo, ma la lista infinita di permessi e deroghe finisce per cancellarla sotto un mare di gomme e lamiera.

Circoscrizioni sì, ma libere

E se si tornasse veramente a fare politica per passione, prendendola come puro impegno civico e non come carriera? Questo dovrebbero essere le circoscrizioni: un luogo dove confrontarsi sul quartiere e i suoi progetti, magari anche per elaborare proposte che vadano bene a tutta la città. Dovrebbero essere luoghi dove ci si confronta liberamente, senza bandiere e disciplina di partito. Perché se oggi le circoscrizioni hanno un limite, secondo me, è che sono una palestra politica condizionata dalle direttive che arrivano dall'alto. Raramente i consiglieri circoscrizionali hanno il coraggio di contraddire le posizioni ufficiali del proprio partito e ancor più raramente t presidenti, per i quali spesso la circoscrizione è un trampolino di lancio verso altri traguardi, osano portare avanti iniziative in contrasto con l'amministrazione comunale. Le delibere finiscono per essere tutte uguali, pareri fotocopia che aggiungono poco al dibattito. Se invece, come qualcuno ha proposto, i consigli circoscrizionali fossero dei comitati dove chi ha voglia di impegnarsi si candida, in una lista unica, e si mette a disposizione in forma volontaria, forse potrebbero venir fuori veramente le energie e le idee della base degli elettori. Non si perderebbe tempo inutilmente per dare un parere, che a mala pena viene letto, sul regolamento dei parrucchieri piuttosto che sul bilancio di previsione del Comune. E allora se proprio a Trento, contrariamente a quanto avviene nel resto d'Italia, si vogliono tenere in vita le circoscrizioni almeno si faccia piazza pulita del sistema attuale. Anche per la giunta in fondo sarebbe meglio avere gli stimoli di giudizi liberi e originali che un coro di sì prodotto da un sistema ingessato.

Inceneritori pentiti

«Mai esportare rifiuti! Dobbiamo chiudere il ciclo in casa nostra! Una questione etica!» Così tuonava il governatore Lorenzo Dellai solo qualche anno fa. E il suo assessore Mauro Gilmozzi bacchettava il Comune di Trento, accusato di traccheggiare troppo con le procedure di costruzione dell'inceneritore. Per fortuna si è perso tempo, perché oggi ci ritroviamo con una raccolta differenziata a livelli difficilmente immaginabili ed abbiamo ...

Parcheggi, la rivoluzione monca

Quando dieci anni fa apparvero sulle strade di Trento le strisce blu e i parcheggi a raso divennero a pagamento personalmente la accolsi come una novità positiva. Il problema dell'inquinamento atmosferico da eccesso di traffico era all'apice e la novità poteva disincentivare l'uso della macchina facendo del bene alla vivibilità cittadina. Inoltre trovare in caso di necessità un parcheggio attorno al centro divenne finalmente da incubo ...

Comune di Trento, buco nell'acqua

La questione dell'acqua e di come debbano essere gestite le risorse idriche della città va affrontata con pragmatismo. Il che significa mettersi dalla parte dei cittadini e stabilire cosa conviene a ogni comune utente allacciato all'acquedotto. Cosa conviene per far sì che la qualità dell'acqua distribuita resti elevata come da noi per fortuna è sempre stato, che le bollette pesino il meno possibile ma anche che la risorsa, che nel futuro ...