Solteri, dieci anni per non decidere

Sono passati dieci anni da quando gli abitanti dei Solteri, coinvolti da un gruppo di giovani architetti ingaggiati dal Comune, avevano dato vita a un esperimento di urbanistica partecipata

di Franco Gottardi - NO -

Sono passati dieci anni da quando gli abitanti dei Solteri, coinvolti da un gruppo di giovani architetti ingaggiati dal Comune, avevano dato vita a un esperimento di urbanistica partecipata. Era il sogno dei cittadini che esprimono i loro desideri e le loro esigenze che, mediati da tecnici e politici, diventano realtà e trasformano un quartiere. Il quartiere, sulla carta, aveva conquistato la sua piazza, i suoi spazi di aggregazione, le sue nuove aree residenziali. Doveva sorgere al posto del deposito degli autobus di Trentino Trasporti.
Dieci anni dopo il deposito è sempre lì e il progetto dei cittadini è finito in qualche cassetto sotto uno strato di polvere. Intanto la politica è ancora al punto di partenza. “Si conferma che da tempo si sta valutando l'ipotesi di trasferire il deposito autobus di via Marconi in via Innsbruck presso la sede di Trentino Trasporti...” rispondeva qualche giorno fa il sindaco Andreatta a un'interrogazione. Poi spiegava che non lo si è fatto perché spostare tutte le sere gli autobus fino all'Interporto costerebbe troppo, mezzo milione all'anno, e costringerebbe a tagliare le corse. Sconcertante. Perché dieci anni fa si è costruita una sede megagalattica, con uffici enormi e corridoi dove si potrebbe giocare a tennis, un'officina all'avanguardia, uno svincolo fatto apposta per collegarla comodamente alla tangenziale e non si è pensato che era troppo distante dalla città e che si sarebbe sprecata benzina inutilmente. Sconcertante perché si discute da anni di Metroland, progetto da centinaia di milioni, e poi si scopre che non ci sono i soldi per apprestare un piazzale intermedio alla Vela. “Lo spostamento potrà essere effettuato – chiosa il sindaco – quando si saranno trovati i modi per minimizzare i costi (di trasferimento degli autobus)”. O forse quando la politica avrà ritrovato la bussola.

comments powered by Disqus