Meno consiglieri,  più concretezza

Ancora un rinvio. La legge sul taglio dei costi nei Comuni si farà forse l'anno prossimo. La politica, quando c'è da metter mano a queste cose, fa sempre una fatica incredibile. Ma qualcosa dev'essere fatto. Cinquanta consiglieri a palazzo Thun non sono più giustificabili. E non è una questione di costi. E' soprattutto una questione di concretezza, di serietà nelle discussioni e nelle decisioni. In 40, che sono già tanti, forse si eviteranno tante parole al vento

di Franco Gottardi - NO -

Ancora un rinvio. La legge sul taglio dei costi nei Comuni si farà forse l'anno prossimo. La politica, quando c'è da metter mano a queste cose, fa sempre una fatica incredibile. Ma qualcosa dev'essere fatto. Cinquanta consiglieri a palazzo Thun non sono più giustificabili. E non è una questione di costi. E' soprattutto una questione di concretezza, di serietà nelle discussioni e nelle decisioni. In 40, che sono già tanti, forse si eviteranno tante parole al vento.

 

Ma per rendere veramente produttivo e utile il consiglio comunale, per tornare a farlo diventare palestra di democrazia e confronto sulle idee per la crescita e il miglioramento della città, bisogna anche fare dell'altro. Prima di tutto metter mano al regolamento, contingentando i tempi del dibattito per renderlo più incisivo e meno dispersivo. Poi cambiare le funzioni di circoscrizioni e commissioni, che potrebbero fare un utile lavoro istruttorio e di filtro dei provvedimenti.

 

Ma soprattutto i consiglieri dovrebbero interpretare meglio il loro ruolo. Non accomodarsi dietro il paravento del “tanto decide tutto la giunta” o limitarsi a polemiche a volte sterili ma avanzare proposte serie. Magari evitando quelle propagadistiche o senza speranza, utili solo per alimentare il proprio ego e fare una comparsata in differita sulle tv locali.

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