Rifiuti, così non va

Un passaggio importante, l'introduzione della tariffa a volume per lo smaltimento dei rifiuti, si è trasformato a Trento nel festival del presappochismo e della superficialità. Era un passaggio previsto da anni. C'era tutto il tempo per preparare la popolazione con assemblee informative, depliant e tutto quanto serve per far capire e digerire una novità del genere. Perché se siamo, con il 69%, in cima alle classifiche italiane di raccolta differenziata per città capoluogo, lo si deve alla civiltà e alla serietà della gente, che in passato era sempre stata correttamente informata e accompagnata nello sforzo di differenziare. Invece niente. Questa volta l'amministrazione ha toppato. Non è riuscita a farsi capire e questo è grave nel momento in cui si chiedono ai cittadini sforzi e sacrifici

di Franco Gottardi - NO -

Un passaggio importante, l'introduzione della tariffa a volume per lo smaltimento dei rifiuti, si è trasformato a Trento nel festival del presappochismo e della superficialità. Era un passaggio previsto da anni. C'era tutto il tempo per preparare la popolazione con assemblee informative, depliant e tutto quanto serve per far capire e digerire una novità del genere. Perché se siamo, con il 69%, in cima alle classifiche italiane di raccolta differenziata per città capoluogo, lo si deve alla civiltà e alla serietà della gente, che in passato era sempre stata correttamente informata e accompagnata nello sforzo di differenziare. Invece niente. Questa volta l'amministrazione ha toppato. Non è riuscita a farsi capire e questo è grave nel momento in cui si chiedono ai cittadini sforzi e sacrifici.

Ma a parte l'informazione mancata c'è qualcosa che non va in questa riforma. Ai cittadini viene data una dotazione di sacchetti da 30 litri o, in alternativa, un cassonetto da 120 litri. Per risparmiare ovviamente bisogna riempirli fino al colmo, dunque tenerseli in casa il più possibile, per settimane e in qualche caso per mesi. Con inevitabili odori. Un problema, soprattutto nei mesi estivi, anche in giardino o in garage. Figurarsi per chi, e ce ne sono tanti, il sacco o il cassonetto dovrà tenerselo in casa. Accatastato vicino a quello della carta, dell'umido, della plastica e del vetro. Problemi che potrebbero essere tranquillamente limitati. Basterebbe prevedere sacchetti più piccoli, da 10 o 15 litri, che da sotto il lavello possano finire direttamente in strada per il ritiro. E mastelle da 40 litri invece dai cassonetti da 120. Una correzione di rotta semplice che renderebbe la vita più facile a tutti. E che tutti dovrebbero chiedere a gran voce.

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