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Energia

Idrogeno ed elettrico: Autobrennero scommette sui vettori energetici green

Otto nuovi impianti di produzione e distribuzione di idrogeno e un centinaio di colonnine elettriche a ricarica ultraveloce entro il 2035

INTERMODALE Gomma e rotaia: concorrenza leale e green

TRENTO. Otto nuovi impianti di produzione e distribuzione di idrogeno e un centinaio di colonnine elettriche a ricarica ultraveloce entro il 2035. Sono questi i numeri che raccontano dell’impegno di Autostrada del Brennero per contribuire alla mobilità del futuro, improntata alla sostenibilità.

Lo farà con risorse proprie, descritte nel piano da 7,2 miliardi di investimenti con cui punta ad ottenere il rinnovo della concessione. Nel mix energetico globale i combustibili fossili hanno infatti ancora un peso dell’81% e il comparto dei trasporti, per quanto incida meno dell’uso domestico e industriale, è ancora per lo più fermo a un paradigma energetico basato sugli idrocarburi.

Autobrennero è determinata a fare la sua parte, consapevole che senza una rete capillare di ricarica i nuovi vettori energetici non potranno mai affermarsi: nel 2014 ha inaugurato, in collaborazione con l’Istituto per Innovazioni tecnologiche, il primo Centro di tutta Italia per la produzione, stoccaggio e distribuzione di idrogeno verde a Bolzano sud.

Verde perché per produrlo utilizza l’energia idroelettrica della centrale di Cardano. A quel primo passo ne sono seguiti altri: la Società si è infatti aggiudicata 15 milioni di contributi su fondi Pnrr per la realizzazione di 4 impianti di distribuzione di idrogeno che sorgeranno nei prossimi anni nei pressi delle aree di servizio Paganella Est e Ovest, dell’autoporto di Sadobre e al CSA di Verona per un investimento totale di 64,2 milioni.

Man mano che la tecnologia a idrogeno prenderà piede verranno costruiti anche 4 nuovi impianti di produzione: a Verona, al Brennero, a Rovereto e a Campogalliano. Parallelamente proseguirà il processo di potenziamento della rete di ricarica elettrica.

Silenziosa e pulita: Autobrennero, un’autostrada attenta all’ambiente

C’è un acceso dibattito a livello globale sulla fine – auspicata, obbligata o temuta a seconda dei punti di vista – degli idrocarburi fossili. Ma la sfida per la sostenibilità non passa solo dalla lotta alle emissioni nocive e richiede un approccio al tema a trecentosessanta gradi. Un po’ quello che adotta da sempre Autostrada del Brennero.

L’implementazione di un piano per potenziare i vettori energetici green è infatti solo uno, seppure decisivo, degli strumenti messi in campo da Autobrennero, attenta a tutti gli elementi che concorrono alla transizione ecologica. Nel lontano 1987 - ben prima dell’entrata in vigore delle relative normative – la Società elaborò un progetto di massima di barriere antirumore da installare lungo alcuni punti sensibili dell’arteria per ridurre l’impatto acustico del traffico.

Una scelta che negli anni è stata potenziata e che crescerà ancora: nella proposta di finanza di progetto approvata dal Ministero delle Infrastrutture e i trasporti finalizzata al rinnovo della concessione, sono in previsione altri 90 chilometri di barriere da costruire nei prossimi 50 anni. A questo si somma l’utilizzo lungo praticamente tutto l’asse di un asfalto drenante e fonoassorbente, in grado di contenere le emissioni di rumore prodotte dal contatto pneumatico-asfalto e di assorbire una parte di energia sonora emessa dalle altre parti in movimento del veicolo.

E l’impegno di Autobrennero va oltre, scende sotto la lingua d’asfalto, fino al trattamento delle acque meteoriche: dal 2006 ogni progetto elaborato dalla Società prevede infatti la realizzazione contestuale di sistemi di raccolta delle acque per restituirle al suolo pulite da residui di idrocarburi. Un’attenzione all’ambiente, ai territori, a chi ci vive.

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