Figlie lavoratrici, il padre paga ancora

Le figlie sono maggiorenni e lavorano ma il padre deve continuare a pagare loro l'assegno di mantenimento, anche se ridotto. Lo ha stabilito il Tribunale di Trento, che ha respinto l'istanza di un genitore divorziato che chiedeva venisse sospeso il pagamento. Le ragazze hanno stipendi di 900 euro: troppo «povere» per poter essere considerate indipendenti, da papà avranno 150 euro a testaI tuoi commenti

Legge sul divorzio, ci sono troppe assurdità

L'avvocato Gianfranco de Bertolini interviene sull'Adige per parlare dei limiti della legge sul divorzio. Va ripensata anche per evitare il problema del matrimonio di convenienza. «È evidente che il riferimento al tenore di vita coniugale perpetua oltre il matrimonio le diseguaglianze sociali: chi ha sposato il ricco deve restare ricco, chi ha sposato il povero resta povero. Chi ha sposato il ricco riceve molto, chi ha sposato il povero riceve poco o nulla» I tuoi commenti

Quarant'anni fa lo storico referendum sul divorzio

Il 12 e 13 maggio 1974 gli elettori italiani furono chiamati alle urne per un referendum abrogativo che nelle intenzioni dei promotori avrebbe dovuto cancellare la norma che quattro anni prima aveva introdotto il diritto di ricorrere all'istituto del divorzio. La legge in questione prese il nome dai parlamentari Loris Fortuna (socialista) e Antonio Baslini (liberale) i cui testi furono unificati nella riforma della disciplina dei casi di scioglimento del matrimonio contro la quale si erano schierati in Parlamento la Democrazia cristiana di Amintore Fanfani e l'estrema destra con il Movimento sociale italiano di Giorgio AlmiranteIl dossier statistico della ProvinciaVIDEO: Fanfani per il voto contro il divorzioVIDEO: Berlinguer per la legge sul divorzio GALLERY: Gli storici volantini