Whirlpool, parla Mazzalai

Il numero uno di Confindustria Trento dice la sua sulla chiusura dello stabilimento Whirlpool di Spini di Gardolo.  «Gli ammortizzatori sono un palliativo. Per mantenere una quota consistente di lavoro in Trentino bisogna fare lo sforzo di cercare un'attività sostitutiva». Secondo Paolo Mazzalai gli esempi virtuosi ci sono. «In Germania c'è stato un caso simile proprio nel campo degli elettrodomestici, sostituiti con un'altra attività in campo metalmeccanico»I vostri commenti

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Whirlpool, Giovanna Giugni

"I responsabili della situazione in atto si guardano bene dall'assumersi la responsabilità di un simile disastro: chi a Roma, promosso per merito e per anzianità di servizio, chi a Trento a progettare Metroland,ad inaugurare il Muse e a rifinanziare società partecipate. La Provincia Autonoma ha fondato il suo potere economico sui contributi indifferenziati e sulla finanza privata realizzata con denaro pubblico"

L'amarezza dei dipendenti

Claudio Longo, delegato Fiom, è amareggiato: «Non credo ci siano grandi margini di manovra e non credo che ci sia la possibilità di trasferirsi a Varese. Tengono aperto lì peché c'è il quartier generale, le dimensioni sono più grandi, c'è un reparto ricerca e sviluppo, si fanno anche cucine. Chiudere qui costa meno. Spiace perché ci è parso, in questi anni, che qui si facessero diversi esperimenti per provare tecniche e lavorazioni nuove 

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Chiusura Whirlpool, ecco perché

Lo stabilimento Whirlpool di Spini di Gardolo cesserà la produzione. La decisione, che rientra nel Piano Industriale EMEA presentato oggi da Whirlpool alle istituzioni e ai sindacati e finalizzato al riassetto produttivo della multinazionale statunitense nel Vecchio Continente, è il risultato di un lavoro di analisi condotto su tutti i siti europei di Whirlpool, anche alla luce della crisi che sta interessando dal 2007 il settore degli elettrodomestici e, in particolare, il settore del freddo

Dramma Whirlpool

Per la Whirlpool, la riorganizzazione della produzione che ha cancellato Trento dalle mappe del gruppo è un «piano di rilancio», e come tale viene letto anche a Cassinetta di Varese, dove verrà concentrata l'attività. Ma il prezzo di questo rilancio lo paga per intero lo stabilimento di Spini di Gardolo, ed è un tributo pesante: 468 posti di lavoro, senza contare quelli dell'indotto. Una scelta «irrevocabile», che non lascia spazio alla speranza di un ripensamento dell'ultima oraApprofondimenti sull'Adige in edicola I vostri commenti 

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Gelata su Whirlpool, Trento a rischio

I 450 lavoratori Whirlpool di Spini di Gardolo e i sindacati Cgil, Cisl, Uil sono preoccupati per il futuro dello stabilimento di Trento. Nell'incontro di ieri mattina la direzione aziendale ha spiegato che, dopo aver chiuso in rosso il bilancio 2012, l'andamento del mercato risulta negativo anche per il 2013. L'anno scorso Whirlpool Europe, a cui fa capo lo stabilimento di Trento, ha chiuso con una perdita di 52 milioni di dollari. Nel primo trimestre 2013 l'Europa è la sola area in rosso del gruppo, con 8 milioni di perdita