Whirlpool, i 450 dipendenti da domani in cassa integrazione

Da domani tutti i 450 dipendenti di Whirlpool a Spini di Gardolo, in Trentino, saranno in cassa integrazione. E a settembre il via al piano di formazione e riqualificazione professionale per garantire la ricollocazione. Per la Fiom è quindi centrale l'impegno ad un'attività sostitutiva. «Solo poche decine di addetti - spiega Manuela Terragnolo, segretaria generale della Fiom Cgil del Trentino - continueranno a operare dentro le mura della storica fabbrica del freddo

Whirlpool, 8 milioni per i lavoratori licenziati

Con la prossima chiusura della Whirlpool di Spini di Gardolo non si perderanno solo i 468 posti di lavoro della multinazionale Usa degli elettrodomestici ma anche più di un centinaio di posti nell'indotto, per un totale di 606 lavoratori espulsi. È per tutti loro, oltre che per 600 giovani fra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano, i cosiddetti Neet, che la giunta provinciale ha messo sul piatto ieri 8 milioni 150 mila euro, di cui 4 milioni 890 mila euro a carico dell'Europa

Da Whirlpool usciti in 300 Ad agosto stop definitivo

La Whirlpool di Spini di Gardolo è al punto di non ritorno. Nello stabilimento che la multinazionale Usa ha deciso di dismettere sono rimasti 150 lavoratori in attività. Ormai sono oltre 300 i dipendenti usciti. Di essi, 50 circa hanno chiuso il rapporto di lavoro, tra chi si è ricollocato e chi è in mobilità. Il resto è in cassa integrazione straordinaria e, in gran parte, segue i corsi di riqualificazione professionaleI tuoi commenti