Whirlpool, i 450 dipendenti da domani in cassa integrazione

Da domani tutti i 450 dipendenti di Whirlpool a Spini di Gardolo, in Trentino, saranno in cassa integrazione. E a settembre il via al piano di formazione e riqualificazione professionale per garantire la ricollocazione. Per la Fiom è quindi centrale l'impegno ad un'attività sostitutiva. «Solo poche decine di addetti - spiega Manuela Terragnolo, segretaria generale della Fiom Cgil del Trentino - continueranno a operare dentro le mura della storica fabbrica del freddo

14_ALE1890_7684701.jpgDa domani tutti i 450 dipendenti di Whirlpool a Spini di Gardolo, in Trentino, saranno in cassa integrazione. E a settembre il via al piano di formazione e riqualificazione professionale per garantire la ricollocazione. Per la Fiom è quindi centrale l'impegno ad un'attività sostitutiva. «Solo poche decine di addetti - spiega Manuela Terragnolo, segretaria generale della Fiom Cgil del Trentino - continueranno a operare dentro le mura della storica fabbrica del freddo.
 
Scatteranno infatti i presidi degli ammortizzatori sociali per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori, in totale circa 450 dipendenti, anche per quelli che fino ad oggi non sono stati interessati dalla cassa integrazione». «Ma l'impegno comune verso i dipendenti - prosegue la sindacalista - non finisce qui. Come Fiom, negli accordi sindacali del luglio dello scorso anno, abbiamo preteso che, da un lato, si attivassero tutte quelle risorse, aziendali e provinciali, per l'orientamento, la formazione e la riqualificazione professionale del personale coinvolto nella chiusura della Whirlpool. Dall'altro, abbiamo strappato l'impegno alla ricerca di un'attività sostitutiva capace di insediarsi a Spini e di offrire occasioni di ricollocamento alle lavoratrici e ai lavoratori».
 
Questa settimana, come è noto, erano stati chiusi i reparti produttivi. Gli elettrodomestici avevano cessato di essere prodotti a metà settimana e una ottantina di addetti era stato quindi espulso dall'industria storica di Spini di Gardolo. Sulla vicenda ha preso posizione anche il presidente del Consiglio provinciale ed ex segretario provinciale della Cgil Bruno Dorigatti. In una lettera aperta indirizzata idealmente anche alla giunta provinciale, Dorigatti chiede alla politica di dare presto risposte ai lavoratori creando occasioni di lavoro e di crescita dell'economia locale.

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