Whirlpool, 8 milioni per i lavoratori licenziati

Con la prossima chiusura della Whirlpool di Spini di Gardolo non si perderanno solo i 468 posti di lavoro della multinazionale Usa degli elettrodomestici ma anche più di un centinaio di posti nell'indotto, per un totale di 606 lavoratori espulsi. È per tutti loro, oltre che per 600 giovani fra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano, i cosiddetti Neet, che la giunta provinciale ha messo sul piatto ieri 8 milioni 150 mila euro, di cui 4 milioni 890 mila euro a carico dell'Europa

whirlpoolTRENTO - Con la prossima chiusura della Whirlpool di Spini di Gardolo non si perderanno solo i 468 posti di lavoro della multinazionale Usa degli elettrodomestici ma anche più di un centinaio di posti nell'indotto, per un totale di 606 lavoratori espulsi. È per tutti loro, oltre che per 600 giovani fra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano, i cosiddetti Neet, che la giunta provinciale ha messo sul piatto ieri 8 milioni 150 mila euro, di cui 4 milioni 890 mila euro a carico dell'Europa.


Il Trentino ha avviato la procedura per l'accesso a nuovi fondi Feg-Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, per realizzare un progetto centrato sul ricollocamento dei lavoratori Whirlpool e sul reinserimento di giovani non occupati e non studenti. Il 40% di cofinanziamento nazionale sarà assicurato in parte dalle risorse messe a disposizione dalla Whirlpool stessa per la riqualificazione dei lavoratori dello stabilimento di Spini (1.200.000 euro), in parte dal Consiglio provinciale (673.000 euro), in parte dalla Provincia (1.327.000 milioni di euro).


«C'è da un lato l'impegno della giunta ad occuparsi in modo deciso dei Neet - spiega il vicepresidente  Alessandro Olivi  - nel quadro di un piano di interventi generale rivolto ai giovani che va a coprire sia il tema del lavoro che quello della promozione sociale. Al tempo stesso utilizziamo 1,2 milioni di euro della Whirlpool, stanziati in base agli accordi con la Provincia, per generare un effetto moltiplicatore, ottenendo attraverso il Feg ulteriori risorse per formazione, collocamento e nuova occupazione per i lavoratori della multinazionale». Sarà l'Agenzia del Lavoro a gestire gli interventi, partendo subito con le risorse disponibili, in attesa dell'approvazione del programma in sede europea.


Il Feg è uno strumento creato dall'Unione Europea per fornire aiuto ai lavoratori che hanno perso il posto a causa dei grandi cambiamenti dei mercati e del commercio mondiale prodotti dalla globalizzazione e dalla crisi economica. Il regolamento europeo permette inoltre agli Stati membri che presentano domanda, nelle regioni ammesse al finanziamento della «Garanzia giovani», di presentare contestualmente una domanda di finanziamento, sul medesimo Fondo, per sostenere l'occupazione di un uguale numero di giovani Neet.

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