Anziana donna raggirata dal «tecnico» del gas

Non c’è incontro pubblico in cui carabinieri e polizia non affrontano il tema della sicurezza, dando consigli pratici per evitare le visite dei ladri e ribadendo di non aprire mai la porta a sconosciuti. Capita tuttavia che, di fronte ad una persona cortese ed educata, si abbassino le difese.

Lo sanno bene i truffatori, che si presentano sempre come persone distinte ed affabili per carpire la fiducia delle vittime; lo sanno bene anche i venditori porta a porta, che non fanno nulla di disonesto ma che hanno un obiettivo economico nell’apparire persone affidabili. Nel mezzo di queste due tipologie stanno i venditori di rilevatori del gas, che raccontano mezze verità e propongono l’apparecchio a prezzi altissimi.

A cedere alle pressioni dell’acquisto, ieri pomeriggio, è stata una novantenne di Calceranica. Era sola in casa quando un uomo di origine nordafricana ha suonato il campanello presentandosi come un venditore di rilevatori di gas. E fin qui ha detto la verità.

Ha chiesto di poter fare un sopralluogo nell’appartamento, allo scopo di verificare se l’abitazione fosse a posto dal punto di vista della sicurezza, e dopo un breve giro nelle stanze ha spiegato che mancavano i rilevatori del gas, previsti per legge. Si trattava di una bugia, perché questi apparecchi non sono obbligatori. La donna si è lasciata convincere e ha acquistato il rilevatore al prezzo di 250 euro, pagando i contanti.

Lo sconosciuto ha rilasciato regolare ricevuta con l’intestazione di una ditta della provincia di Brescia. È stato il figlio della donna, rientrato a casa dopo la conclusione del contratto di vendita, ad avvisare la polizia locale dell’Alta Valsugana ed i carabinieri, temendo si trattasse di una truffa.

Il venditore, che viaggiava in auto assieme ad un collaboratore, è stato fermato poco dopo a Susà di Pergine, per un controllo. Come è stato verificato, non c’è nulla di irregolare nella sua attività commerciale; invece, non è corretto l’importo chiesto per il rilevatore di gas dato che l’apparecchio installato è in vendita nei negozi ad un prezzo inferiore di quasi 10 volte.

Le forze dell’ordine raccomandano dunque la massima attenzione nello stipulare i contratti, ricordando che esiste il diritto di recesso: con una comunicazione scritta entro 14 giorni dall’acquisto, è possibile restituire il bene comperato e ottenere il rimborso.

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