La crisi Btd Servizi, 27 milioni di debiti La Vigilanza propone la liquidazione coatta

di Francesco Terreri

Precipita il caso Btd Servizi Primiero, la cooperativa edile di Imer entrata in crisi un mese fa. La guardia di finanza ha sentito come testimone il presidente della coop Franco Bettega. L'inchiesta si aggiunge all'ispezione della Vigilanza cooperativa, che dovrebbe consegnare lunedì in Provincia le sue conclusioni con la richiesta di liquidazione coatta amministrativa della cooperativa. La vicenda coinvolge molto da vicino il candidato alla presidenza della Federazione Renato Dalpalù , a lungo consigliere e membro del comitato di controllo di Btd, tanto che in via Segantini si sta valutando l'opportunità di cambiare candidato.

La crisi della Btd è esplosa improvvisamente a inizio aprile con lo stop ai cantieri e i lavoratori a casa. Un fulmine a ciel sereno dopo anni di crescita e acquisizioni e un'apparente solidità dell'ultimo bilancio noto, quello 2013. I 52 dipendenti sono tutti in cassa integrazione straordinaria, alcuni cantieri, soprattutto quelli legati ad appalti pubblici, sono stati ceduti, in altri il committente ha affidato la conclusione direttamente ai subappaltatori. I quali sono mobilitati con l'Associazione artigiani per rivendicare i propri crediti per lavori eseguiti e non pagati. Assoartigiani ha censito finora 53 imprese con 2,2 milioni di crediti. E qualche artigiano ha già in mano il decreto ingiuntivo del giudice.

Ad un esame più approfondito dei bilanci, effettuato dall'Adige, i debiti di Btd con fornitori e banche, considerando anche l'incorporata roveretana Marsilli e le società di scopo Primiero Sviluppo (centro commerciale a Transacqua) e Itaca (palazzine Itea a Gardolo), sono risultati vicini a 27 milioni di euro, a fronte di un patrimonio intorno agli 8 milioni. Ma non è solo questo ad aver causato la crisi.

Le verifiche in corso starebbero rilevando buchi finanziari che vanno al di là delle cifre di bilancio. I conti non tornerebbero, in particolare, sull'analisi delle rimanenze e sull'Iva. Il primo responsabile del dissesto è stato individuato nel vicepresidente e direttore di Btd Fabiano Dalla Sega , che è stato allontanato da tutti gli incarichi. Ma lo stesso Dalla Sega in questi giorni ha sottolineato di non aver preso le decisioni da solo e ha tirato in ballo lo studio roveretano di commercialisti Matuella Monti & Associati, che ha curato per Btd conti e consulenze, ad esempio sull'acquisizione della Marsilli.

Btd, con le cessioni di queste settimane, ha provato ad arrivare ad una liquidazione volontaria prima che venga proposta la liquidazione coatta amministrativa. Ma pare proprio che sarà questa la conclusione della Vigilanza cooperativa, che fin da subito ha iniziato un'ispezione nella cooperativa per capire cosa fosse successo. Il rapporto della Vigilanza arriverà in Provincia e sarà la giunta provinciale a decidere sul futuro della cooperativa in base alle raccomandazioni dei revisori.

La questione però tocca i più generali equilibri della Cooperazione trentina perché tra le eventuali responsabilità al vaglio ci sono anche quelle di Renato Dalpalù, a lungo consigliere di amministrazione e membro del comitato di controllo di Btd, nonché presidente del Sait e candidato alla presidenza della Cooperazione trentina. «Non so nulla degli sviluppi delle verifiche in Btd - dice Dalpalù - Ho chiesto io stesso di non essere coinvolto, ogni mio intervento sarebbe percepito come interferenza. Per quanto riguarda la candidatura, aspetto che mi dicano qualcosa». In Federazione stanno ragionando sull'opportunità di confermarla o meno.

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