Montagna / Economia

In 200 manifestano per il rilancio sostenibile della Panarotta: “È il futuro”

"Si parla sempre e solo di numeri, entrate, presenze. Ma si nascondono tutti gli aiuti dati dal pubblico al privato negli anni", ha detto Stefano Musaico di Fridays for Future

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PANAROTTA. Un rilancio sostenibile per la Panarotta. Lo chiedono oltre venti associazioni trentine che oggi, 27 gennaio, hanno coinvolto oltre 200 persone in una manifestazione sulla montagna. "Vorrei che non si utilizzasse il termine ambientalisti. Noi siamo qui perché siamo la società civile che è attenta, che ha a cuore l'ambiente ma anche l'economia, che non si volta dall'altra parte", ha detto il giornalista e scrittore Marco Albino Ferrari, anche lui tra i partecipanti.

"Io non ho niente contro lo sci, sarebbe sciocco e anacronistico. Le località sciistiche che chiudono sono quelle più piccole. Dispiace quando chiude una piccola stazione sciistica, si fa di tutto per tenerla in vita. Ma bisogna prendere atto che sono vinte dai cambiamenti climatici. Ci sono ricerche che dicono che dall'inizio degli anni Duemila il mercato degli sci è giudicato maturo. Se le piccole stazioni sciistiche chiedono l'aiuto della mano pubblica, dall'altro i grandi comprensorio chiedono l'aumento del demanio sciabile".

Le scelte sono due, ha proseguito Ferrari, "si è sempre fatto così è un argomento. Dall'altra c'è un argomento più difficile da sostenere, perché bisogna avere le idee. Da una parte c'è una scelta di comodo, una non scelta, e dall'altro c'è un ripensamento generale di questo comprensorio con una vista magnifica".

"Siamo qui tutti assieme spinti da una parola. E questa parola è transizione. La vera domanda qual è? Possono oggi le montagne fare a meno di questa importante economia? Parlando in termini generici, secondo me no. Però stiamo vivendo tempi di transizione, che ci spinge ad adattarci, provando a differenziare l'offerta turistica invernale e godendo del patrimonio di piste di sci esistente. Dal mio punto di vista la Panarotta potrebbe diventare un ottimo esempio per guidare la programmazione turistica che verrà", ha aggiunto Pietro Lacasella, blogger e antropologo.

"Si parla di numeri, entrate, presenze. Ma si nascondono tutti gli aiuti dati dal pubblico al privato negli anni", ha detto Stefano Musaico di Fridays for Future

Secondo le sigle organizzatrici dell'evento - che prevede un dialogo itinerante con Marco Albino Ferrari, Pietro Lacasella e Michele Nardelli, scrittori e autori di pubblicazioni sul tema del turismo sostenibile alla luce dei cambiamenti climatici - l'intenzione della manifestazione è quella di accendere una luce sul fatto che nuovi interventi in Panarotta non farebbero altro che esasperare «lo sfruttamento della montagna ad ogni costo a vantaggio di pochi e la salvaguardia della natura e il benessere dei residenti».

La proposta, dunque, è quella di trasformare la Panarotta in una località vocata ad attività outdoor in montagna e culturali, un'alternativa sostenuta da una rete di operatori, enti pubblici, cittadini, associazioni ed esperti. Anche l'Alleanza Verdi e Sinistra del Trentino appoggiava la manifestazione, da prendere ad esempio, per la formazione politica, per ripensare la montagna nel suo complesso: «La partecipazione di oltre venti associazioni alla manifestazione -sostiene l'Alleanza Verdi e Sinistra - è la testimonianza di come esista una sensibilità e un'attenzione su questo tema che non può essere liquidata sbandierando qualche slogan o proponendo semplicistici progetti di rilancio, fini a se stessi e senza alcun futuro. Da parte sua, l'Alleanza Verdi e Sinistra del Trentino, continuerà a vigilare, dentro e fuori le istituzioni, affinché il Trentino torni ad essere una terra "alpina", evitando di replicare modelli estranei alla nostra tradizione (come quello della montagna - luna park), e sia parte attiva di un cambiamento non più differibile in grado di riportare alla fruizione del territorio come bene comune di tutti e per tutti».

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