Trasporti / Il caso

Monopattini, Fratelli d’Italia: “Bit mobility ritira i propri mezzi e certifica il fallimento delle visioni di Ianeselli”

Il gruppo consiliare comunale del partito della Meloni attacca il sindaco: “Avevamo lanciato l’allarme sull’insostenibilità economica di tale servizio, analizzando nel concreto i dati relativi al reale utilizzo in relazione al numero di mezzi a disposizione e alla durata media delle corse. L’Azienda appaltatrice alla fine ci ha dato ragione”

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TRENTO. “Piomba come un fulmine a ciel sereno sui voli pindarici e le velleità green dell’Amministrazione Comunale, la decisione di BIT MOBILITY, una delle due ditte appaltatrici del servizio di sharing di monopattini operanti sul territorio comunale, di ritirare i propri mezzi dalla nostra città. Duecento monopattini che a partire da venerdì 15 marzo, verranno gradualmente ritirati fino alla cessazione definitiva del servizio prevista proprio alla fine di questo mese”. Inizia così la nota del gruppo consiliare comunale di Fratelli d’Italia.

“Da quanto abbiamo appreso – si legge nel documento – le cause di questa decisione sembrano imputabili all’incertezza normativa che potrebbe portare a breve all’introduzione dell’obbligo del casco, ma anche e soprattutto allo scarso utilizzo da parte dei cittadini che non hanno risposto in maniera positiva ai “dolci ammiccamenti” di un’Amministrazione che vorrebbe letteralmente costringerli a delle scelte ben precise relativamente alla mobilità urbana”.

Uno dei due operatori si ritira: Trento perde la metà dei monopattini a disposizione in città

Trento perde il 50% dei monopattini disponibili in città. Dopo due anni di attività, una delle due società che mette a disposizione dei cittadini questi mezzi, si ritira. Da 400, i monopattini passeranno a 200. Ecco perché.

”Una sonora bocciatura dunque per il Sindaco, l’Assessore alla mobilità e la Giunta Comunale tutta, dopo che per primi come Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia, oltre ai noti problemi relativi all’abbandono selvaggio dei mezzi con annessi disagi per i cittadini, avevamo lanciato l’allarme sull’insostenibilità economica di tale servizio, analizzando nel concreto i dati relativi al reale utilizzo in relazione al numero di mezzi a disposizione e alla durata media delle corse. L’Azienda appaltatrice alla fine ci ha dato ragione in base a delle semplicissime dinamiche commerciali che evidentemente risultano incomprensibili a chi guida la città e non ha la benché minima idea che per chi fa impresa…. alla fine i conti devono sempre tornare!”.

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