Politica / Comune

La nuova assessora comunale di Trento: “Date fiducia a noi giovani. Io? Ecco come mi muoverò”

Giulia Casonato ha 24 anni, da due ha ricevuto la delega per la movida e la convivenza notturna. Ora entra a tutti gli effetti nella squadra che governa la città per occuparsi anche di ambiente, partecipazione e pari opportunità

TRENTO Ecco chi entra nella giunta comunale
PROVINCIA Aumentano le donne in consiglio

ELETTI I nuovi consiglieri provinciali

di Franco Gottardi

TRENTO. Con i suoi 24 anni compiuti a maggio Giulia Casonato porta nella giunta comunale del sindaco Franco Ianeselli la Generazione Z, quella nata e crescita con internet e i social media. Eletta tre anni fa nella lista di Futura, da due ha ricevuto la delega per la movida e la convivenza notturna. Ora entra a tutti gli effetti nella squadra che governa la città per occuparsi anche di ambiente, partecipazione e pari opportunità.
È vero assessora che la sua generazione è disillusa e distante dalla politica?
No, secondo me no. Forse è disillusa dalla politica istituzionale e quindi si è rifugiata nell'attivismo politico e meno nelle forme di rappresentanza. Questo è un peccato e secondo me è compito della generazione precedente e delle attuali classi dirigenti andare a riprendersi la fiducia di quella generazione e darle spazio, come ha fatto il sindaco con me.
Tra le priorità della generazione Z c'è sicuramente l'ambiente. Lo dimostra il successo del movimento Fridays for Future ad esempio. Ambiente che sarà il suo ambito di lavoro da assessora. Con quali idee e quali spazi a livello comunale?
Ambiente vuol dire tante cose, occuparsi di zanzare, di rifiuti ma anche di emissioni di CO2, perché sappiamo che le città producono inquinamento ed è importante occuparsi dei contesti urbani. C'è anche il tema di come limitare le zone di calore e incentivare le energie rinnovabili. Tantissimi fronti, alcuni più quotidiani mentre altre sono sfide maggiori, temi che già dai prossimi giorni andrò ad approfondire.
Già qualche idea o qualche progetto?
Intanto di proseguire nel lavoro impostato dall'amministrazione. Andare avanti con il Paes, il Piano di azione per l'energia sostenibile (che prevede di ridurre le emissioni a livello comunale del 40% entro il decennio ndr). Il mio compito è di continuare su quella strada come su altri temi.
Tra le competenze del suo assessorato c'è la vigilanza sull'inquinamento atmosferico, idrico e acustico. Temi legati anche al grande cantiere del bypass ferroviario. Se ne occuperà Lei?
No, in realtà mi occuperò di questi temi per la parte ordinaria e sulla parte che riguarda il bypass continuerà a vigilare l'assessore Facchin. Abbiamo deciso che su quello c'era la necessità di un'attenzione specifica. Poi naturalmente condividerà tutti i passaggi con la giunta.
Manterrà anche le competenze sul progetto di convivenza notturna in città e gestione della movida, di cui già si occupava come consigliera delegata. Con quali risultati finora?
Io penso che miglioramenti ce ne possono essere e ce ne sono stati, almeno nelle zone più critiche.
Dove in particolare?
Penso alla zona delle Albere così come alla zona di Santa Maria Maddalena, dove si riscontra un miglioramento oggettivo della situazione. Ma penso anche alla ricerca di alternative, abbiamo dimostrato che zone di aggregazione sono possibili e si può lavorare alle alternative. Io sono felice che il sindaco abbia deciso di portare in giunta anche queste competenze, penso che sia la riprova che c'è ancora la possibilità di lavorarci a livello amministrativo.
Ma perché, se la situazione è migliorata, pochi giorni fa il sindaco ha reiterato le ordinanze restrittive nei confronti di due locali della zona di Santa Maria Maddalena?
Perché questo è un periodo un po' particolare dell'anno. Gli universitari non hanno esami e sono più liberi di fare le ore piccole. Servono ancora queste misure, siamo all'interno di una traiettoria. Prima le ordinanze erano necessarie, ora ci sono periodi tranquilli anche senza ma serve comunque dare un segnale e ribadire l'importanza di avere persone che si occupano di ciò che accade all'esterno, anche nei confronti dei gestori dei locali. Poi, le segnalazioni del comitato anti degrado ci sono ancora ma la polizia municipale ci dice che fuori dai locali c'è ora meno gente e per meno ore. Non c'è più la folla alle 4 del mattino e c'è un minore uso di strumenti musicali e amplificatori. Nei prossimi mesi vedremo anche i risultati del monitoraggio coi fonometri che abbiamo effettuato. Le rilevazioni si concluderanno a novembre, poi servirà però un po' di tempo per leggere e interpretare i dati registrati. Insomma i segnali ci dicono che i problemi non sono scomparsi ma siamo sulla buona strada.
Situazione migliorata ma forse il passaggio che manca è quello urbanistico. Il sindaco ha indicato la Destra Adige come possibile futuro quartiere della vita notturna e dell'aggregazione giovanile. Condivide?
Assolutamente sì. L'amministrazione ha lavorato in questi due anni per individuare le strade possibili ma non basta, serve che tutti si attivino. Come per far funzionare una città di giorno serve il lavoro di più realtà, lo stesso vale anche per la notte. Bisognerà coinvolgere i privati che dovranno credere nella possibilità di investire altrove per locali e strutture.
Altra sua competenza è la partecipazione. Già qualche idea su dove agire?
Ci sono due aspetti, da un lato i beni comuni e la necessità di attivare patti di collaborazione coi cittadini per prendersi cura di zone della città, che significa anche creare comunità e prendersi cura delle persone, farle incontrare e socializzare. Poi c'è il tema delle pari opportunità per lavorare ad esempio sul bilancio di genere.
A proposito di pari opportunità, alle provinciali di domenica scorsa sono state elette ben 14 donne, ma paradossalmente la legge sulla doppia preferenza di genere che ha permesso questo risultato viene ora messa in discussione. Cosa ne pensa?
Penso che sarebbe assurdo. Se oggi abbiamo 14 consigliere è anche merito di quella legge. Tutti ci auguriamo che un giorno questi incentivi non saranno più necessari. Ma ad oggi non possiamo ancora farne a meno.

comments powered by Disqus