Opere / Il caso

La nuova maxi spesa per la Trentino Music Arena che ha ospitato il concerto di Vasco Rossi

Altri 600 mila euro saranno spesi a breve per rendere l’area di San Vincenzo «sicura» in vista di altri spettacoli che la Provincia vorrebbe organizzare a partire dal prossimo giugno. Il progetto riguarda una recinzione alta più di tre metri per isolarla dalla linea ferroviaria del Brennero

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di Pietro Gottardi

TRENTO. Quanto è costata finora la Trentino Music Arena realizzata per il mega concerto di Vasco Rossi? La digitalizzazione, capace di calcolare al centesimo in un clic quanto ciascun cittadino deve versare alle casse pubbliche, in questo caso (ma sarà un caso?) non è in grado di fornire una cifra. 

Tutto è molto vago, indeterminato, fumoso. E sia. Comunque non si sbaglia parlando di svariati milioni di euro. Di certo sappiamo - è notizia fresca di qualche giorno - che altri 600 mila euro o giù di lì (500 più Iva), saranno spesi a breve per rendere questa Arena «sicura» in vista di altri concerti che si vorrebbe organizzare a partire dal prossimo giugno e che, visto l'improvvisa urgenza a procedere, tutto lascia supporre siano stati calendarizzati. Quest'ulteriore e decisamente cospicuo obolo chiesto ai trentini per l'area grandi concerti, servirà per isolare l'area San Vincenzo dalla linea ferroviaria del Brennero con una recinzione alta più di tre metri.

L'incarico di progettare l'opera è stato dato, mediante affidamento diretto, dal Servizio gestione strade della Provincia all'ingegner Andrea Giovannini. Un incarico esterno «di supporto al progettista generale e al direttore dei lavori per l'attività urgente di service relativa alla progettazione e costruzione della recinzione a protezione delle contigue infrastrutture per la mobilità (SS12 e Ferrovia del Brennero) nell'area S.Vincenzo, per l'importo complessivo di 32.641 euro».

Ma perché l'operazione vede coinvolto il Servizio gestione strade? Il sospetto è che da qualche parte i 600 mila euro necessari andavano rastrellati ed il Servizio in questione - a budget già definiti per il 2023 - si presta ad essere alleggerito ad esempio di somme previste prudenzialmente per interventi manutentivi delle strade nel momento in cui si rendessero necessari. Detto questo, partendo da questa ennesima, costosa novità che riguarda l'area San Vincenzo, una riflessione si impone.

Realizzare il sogno durato il tempo di una sera di un concerto di Vasco Rossi per 100 mila persone, è costato tantissimo alle casse pubbliche. Per non parlare del sacrificio della più vasta porzione di territorio pianeggiante di tutto il Trentino - Alto Adige rimasta libera e utilizzabile per finalità pubbliche più durature e attese: 27 ettari di terreno agricolo resi sterili dalle migliaia di metri cubi di materiale inerte riversate in area San Vincenzo perché quel concerto potesse aver luogo.

Quella sera, poi, qualcuno dei responsabili dell'evento, ci ha pure lasciato qualche anno di vita vedendo la piega che stava prendendo il deflusso oceanico del pubblico a fine concerto, con la folla che per evitare di finire schiacciata nelle due uniche e probabilmente sottostimate uscite previste dal "piano di esodo" che la Provincia aveva esternalizzato, si riversò sulla ferrovia. Nell'inseguire il sogno si è osato un po' troppo? Sì, ma è andato tutto bene, con l'ordine del questore Francini di interrompere per tutta la notte il traffico ferroviario sulla Brennero, che oltre ad evitare disgrazie sui binari, ha messo pure al riparo la Provincia dal dover risarcire Rfi (e si parla di cifre da capogiro, conteggiate a minuto) per i danni subiti dalla chiusura della linea.

Una domanda, a coronamento di questo ragionamento, si pone: valeva la pena "spendere" tutte queste risorse pubbliche e rischiare moltissimo, per far godere a 100 mila persone una e una sola serata? La risposta non può che essere «no». E il presidente della Provincia Maurizio Fugatti, che tutto questo fortissimamente volle, lo sa bene. Ora, affinché non si possa dire che davvero sono stati spesi milioni e milioni di euro per un solo concerto e si siano immolati per esso 27 ettari di terreno, la politica di governo deve per forza di cose fare in modo che su quell'area si organizzi a breve qualche altro evento.

Nel sollecitare attraverso un bando di gara gli organizzatori di concerti a farsi avanti, la Provincia ai primi di dicembre dello scorso anno si sentì rispondere che se ne poteva parlare, a patto che fosse lei, proprietaria dell'area, ad eseguire i lavori necessari a garantire un maggior livello di sicurezza della stessa (che evidentemente quindi per il concertone di Vasco non c'era).

Tra il martello incombente delle critiche e delle responsabilità giuridiche per aver sacrificato soldi pubblici e territorio per un solo concerto di Vasco, e l'incudine delle elezioni del prossimo ottobre, Fugatti e la sua giunta hanno deciso di giocarsi altri 600 mila euro sull'area San Vincenzo. Un'altra pesante fiche, forse l'ultima e quella della disperazione, per dare una parvenza di interesse pubblico a qualcosa probabilmente sfuggito di mano, che di pubblico ha lasciato per la gran parte solo i soldi spesi e 27 ettari di preziosa superficie pubblica fin qui usati in modo quanto meno discutibile.

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