Opere / Ferrovia

La TAV sfratta l'Aci: raggiunto l'accordo per la cessione, ma non si sa dove andranno gli uffici

Italferr poteva andare avanti con l’esproprio forzato per la valenza pubblica dell’opera: lunga trattativa, poi l’Automobil Club cede tutto il comparto di via Brennero. Ma non trova una alternativa

TRENTO. Alla fine, l’accordo è stato raggiunto. Al termine di un lungo periodo di negoziazioni l’Automobile Club Trento e Italferr spa hanno trovato un’intesa in merito all’esproprio del complesso immobiliare di proprietà dell’Aci trentino, che verrà ceduto alle Ferrovie dello Stato senza che sia necessario esperire una procedura di esproprio forzosa.

Gli antefatti sono ormai noti: il progetto di alta capacità ferroviaria, che interesserà il capoluogo trentino con la gigantesca galleria da via Brennero a Mattarello sotto San Martino, la Cervara, Povo, Villazzano e la Marzola, prevede l’acquisizione di alcune aree, tra le quali gli immobili di via Brennero dove ha sede la complessa realtà Aci, composta – a est – da Automobile Club provinciale (proprietario del compendio), Pubblico Registro Automobilistico, Direzione compartimentale ACI e Sara Assicurazioni e – a ovest, verso l’attuale ferrovia – dal nuovo edificio, non ancora formalmente inaugurato, dove trovano spazio Trentino Mobilità, l’autoscuola ACI Ready2go Manini, gli archivi, i cortili e le sale per incontri e riunioni, per un totale di circa 2.600 metri quadrati, per lo più collocati al piano terra.

Nonostante la pubblica utilità dell’opera debba, ad oggi, essere ancora dichiarata, l’Automobile Club Trento si è mosso fin da subito e con discrezione per ottenere un adeguato ristoro al repentino cambiamento che gli viene chiesto dopo anni di attività e presenza in via Brennero.

Non è stata una scelta facile, quindi, come conferma il Presidente dell’Automobile Club Trento, Fiorenzo Dalmeri: “Accettare di spostarci da un’altra parte, dopo gli sforzi fatti per costruire un’unica realtà a servizio dell’automobilista, è stata una decisione sofferta, ma necessaria. Abbiamo agito nell’esclusivo interesse della collettività, tenendo ben presenti gli scopi statutari dell’Automobile Club, Ente pubblico portatore di interessi diffusi anche in tema di mobilità. Crediamo fortemente – è il pensiero del Presidente – nell’opportunità di spostare il trasporto delle merci su rotaia, per snellire il traffico nel suo complesso, con inevitabili vantaggi per tutti, compresi gli automobilisti”.

Resta però ancora un nodo da sciogliere: quale sarà la nuova sede Aci di Trento e dove sarà situata. “Abbiamo avviato, da mesi, vari tavoli di confronto – prosegue Dalmeri – ma la situazione è critica: al momento a Trento non ci sono spazi idonei alle nostre esigenze, per cui stiamo pensando di creare una nuova ‘cittadella’ per gli utenti della strada”.

Questo però comporta, comunque, di trovare una sistemazione provvisoria, in attesa del trasferimento definitivo, sistemazione per la quale – conclude il Presidente Dalmeri – “stiamo cercando una soluzione assieme alle Amministrazioni territoriali, su tutte Comune e Provincia Autonoma, affinché ci mettano a disposizione degli spazi idonei ed adeguati”.

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