Schiavi del gioco d'azzardo Diecimila trentini a rischio

Sarebbero circa 10.000 le persone a rischio, in Trentino, per l’esposizione ai giochi d’azzardo. E sono 116 i soggetti sottoposti a trattamento per dipendenza da gioco dal Sert, il Servizio che si occupa anche di questi problemi. I dati emergono da un’indagine presentata dall’Osservatorio della salute della Provincia e dal dottor Lovaste del Sert in consiglio provinciale

slotSarebbero circa 10.000 le persone a rischio, in Trentino, per l’esposizione ai giochi d’azzardo. E sono 116 i soggetti sottoposti a trattamento per dipendenza da gioco dal Sert, il Servizio che si occupa anche di questi problemi. I dati emergono da un’indagine presentata dall’Osservatorio della salute della Provincia e dal dottor Lovaste del Sert alla quarta Commissione presieduta da Giuseppe Detomas, che ha raccolto il parere dei soggetti interessati sui due disegni di legge proposti da Walter Viola di Progetto Trentino (leggi il ddl) e da Violetta Plotegher (leggi il ddl) del Pd, per introdurre nel nostro ordinamento interventi di prevenzione, contrasto e cura delle patologie dovute alla dipendenza da gioco.

 

Disegni di legge che confluiranno in un testo unificato che mira a ridurre l’offerta delle slot machine nei pubblici esercizi, ma anche a scoraggiarne l’uso. Sono stati ascoltati l’Osservatorio della salute dell’assessorato alla Sanità e alla solidarietà, il Sert, Confesercenti e Confcommercio e, per il Terzo Settore, l’associazione AMA (Auto Mutuo Aiuto).


Fateh Moghadam dell’Osservatorio della salute ha presentato un’indagine sul fenomeno del gioco d’azzardo e i rischi per la salute che possono derivare dalla dipendenza dalle slot machine. L’indagine è consistita nella somministrazione di un questionario di 15 domande ad un campione statisticamente significativo di 500 persone sorteggiate a caso dalla popolazione trentina, di età compresa fra i 18 e i 69 anni.

 

Dai risultati si evince che il 26% delle persone intervistate hanno avuto esperienze di gioco. Di queste, l’11%, statisticamente pari a circa 10.000 soggetti, può essere considerato a rischio. Le risposte rivelano inoltre che il gioco prevalente è il Gratta e vinci, seguito da Lotto/Superenalotto e dalle scommesse sportive, Totocalcio e Totip. Il 44% degli intervistati dichiara che saprebbe trovare aiuto per una persona con problemi legati al gioco: «Una percentuale piuttosto deludente» ha commentato Moghadam, secondo il quale comunque l’indagine mostra che nel Trentino il gioco a rischio non sembra un fenomeno particolarmente diffuso, mentre la dipendenza di tipo patologico appare addirittura inesistente.

 

Andrea Venturelli e Miriam Vanzetta dell’associazione AMA (Auto Mutuo Aiuto) e Marino Pederiva dell’Associazione Occhio al Gioco, intervenuti anche per conto del Consolida e del Forum trentino delle associazioni familiari, hanno rilevato alcune criticità nell’impianto del ddl 6 di Viola. Secondo loro infatti il testo punta a contrastare solo il gioco illecito, ma la distinzione di questo dal gioco lecito è «relativamente inutile, perché il rischio della patologia c’è sempre».

 

Ferruccio Veneri, presidente di Confcommercio, ha invece difeso i titolari di esercizi dotati di macchinette: secondo lui, in questo momento di crisi, proprio da questi strumenti dipende la sopravvivenza dei locali. Mentre i giochi hanno portato, dal 2006 a oggi, 43 milioni nelle casse provinciali.

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