Sempre più persone chiedono aiuto alla Caritas

Nel 2013 gli italiani bisognosi di aiuto che si sono rivolti alla Caritas diocesana di Trento sono stati 1.031, il 17% in più rispetto al 2012. Complessivamente, le persone incontrate sono state 3.770, con un aumento del 2%. Nel corso del 2013 si è verificato, inoltre, un aumento delle richieste pari al 26% rispetto al 2012, arrivando a toccare le 27.618 domande I tuoi commenti

povertà anziano pensioneTRENTO - Nel 2013 gli italiani bisognosi di aiuto che si sono rivolti alla Caritas diocesana di Trento sono stati 1.031, il 17% in più rispetto al 2012. Complessivamente, le persone incontrate sono state 3.770, con un aumento del 2%. Nel corso del 2013 si è verificato, inoltre, un aumento delle richieste pari al 26% rispetto al 2012, arrivando a toccare le 27.618 domande.

 

I dati sono contenuti nel Rapporto Caritas 2013 presentato oggi a Trento. Preoccupanti sono alcuni tratti distintivi delle persone emersi dall'analisi dei dati, sottolinea la Caritas: sul totale degli utenti dei quali è stata rilevata la tipologia di situazione occupazionale, l'assenza di un'entrata personale è fortemente presente sia fra gli italiani che fra gli stranieri. Per i primi è pari al 69%, mentre per i secondi sale al 78%.

 

Sono uomini al limite della depressione, sbalzati da una vita sul luogo di lavoro ad una vita casalinga priva di rapporti sociali; sono donne che spesso si immettono per la prima volta sul mercato del lavoro per compensare il brusco calo delle entrate familiari. Accanto al lavoro, anche la casa diventa fonte di preoccupazione: una significativa fetta delle persone delle quali si conosce la tipologia abitativa, pari al 33%, vive una situazione di precarietà caratterizzata da condizioni abitative incerte (ospitalità, affitto di un posto letto, case di accoglienza).

 

Tale percentuale - sottolinea il Rapporto Caritas - non è esaustiva e rappresentativa di tutte le complessità dell'abitare incontrate nei Centri di ascolto: il 12% delle persone vive in una condizione indicata come "altro" che identifica un insieme di realtà non ricollegabili direttamente alla precarietà ma indicative comunque di un abitare inerente ad una zona "grigia" (ad esempio chi vive in roulotte o in appartamenti protetti).

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