La promessa di Mosna: cancelleremo la burocrazia

Parla Diego Mosna, a pochi giorni dalla sua decisione di restare in consiglio provinciale. «Nella mia vita non ho preso mai nulla sottogamba. Quindi cercherò di fare del mio meglio per essere presente il più possibile. L'opposizione? Qui siamo in emergenza, Roma ha bloccato il 30 per cento del bilancio e un tipo di opposizione distruttiva non porta da nessuna parte»

di Daniele Battistel

mosnaTRENTO - In attesa che la giunta per le elezioni decida sull'eventuale incompatibilità tra la sua poltrona di consigliere provinciale e le cariche in società che accedono a finanziamenti pubblici Diego Mosna è pronto al suo debutto ufficiale in politica.
Presidente Mosna, tra le sue aziende, la Trentino Volley e la Lega pallavolo, riuscirà a partecipare alle sedute del Consiglio provinciale e delle varie commissioni?
Guardi, nella mia vita non ho preso mai nulla sottogamba. Quindi cercherò di fare del mio meglio per essere presente il più possibile.
Sarà lei il leader dell'opposizione?
Io l'opposizione non so farla perché non sono mai stato in politica. Penso però che dovrò imparare a farla.
Dunque farete un'opposizione durissima?
Qui siamo in emergenza, Roma ha bloccato il 30 per cento del bilancio e un tipo di opposizione distruttiva non porta da nessuna parte.
Se, come è probabile, le verrà proposta la poltrona da vicepresidente del Consiglio provinciale la accetterà?
Se mi arriverà la proposta la accetterò. Del resto la candidatura è stata già avanzata all'interno della coalizione.
Che giudizio dà della giunta appena insediatasi?
All'insegna della continuità con il passato. Noi in campagna elettorale proponevamo il rinnovamento, loro la continuità. Nelle urne l'elettorato ha premiato chi non proponeva il cambiamento e dunque inutile stupirsi dei nomi emersi per la giunta.
Che consigli si sente di dare a chi l'ha battuta ed ora è chiamato a governare?
Non hanno bisogno consigli. Hanno vinto le elezioni e dunque tocca a loro governare. Da quello che leggo ora si trovano di fronte alle difficoltà di bilancio che noi prevedevamo e hanno rispolverato le idee che noi sostenevamo in campagna elettorale. Dunque attendiamo le prime mosse.
Paradossale che voi abbiate capito l'evolversi della situazione, ma che gli elettori non abbiano capito voi.
Poco da commentare. Quello che per noi era evidente per chi ha votato non lo era. Bisogna accettare il risultato.
Su quali temi punterà la sua attenzione di consigliere provinciale?
Penso che la spina nel fianco più grossa sia l'assurda burocrazia che ci sta attorno. Toglierla contribuirebbe tantissimo a risollevare l'economia e a risolvere parzialmente il problema della disoccupazione. Se adesso per una licenza edilizia serve un anno, io dico che in due mesi bisogna fare tutto. Non penso che serva essere scienziati per togliere delle norme idiote. Poi bisogna pensare ai giovani: non si può tornare ogni tre mesi sulla polemica riguardante i loro punti di ritrovo e svago. Mi rendo conto che non è il problema più grosso che abbiamo davanti, ma è anche uno di quelli risolvibili senza spendere chissà quali risorse. Abbiamo 15 mila studenti universitari in città, bisognerà pure pensare a qualcosa per loro.

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