San Giuseppe, ai «Casoni» la Tares non funziona

L'assessore Marchesi, nel riferire della crescita della differenziata (74,63% in aprile contro il 66,76% nello stesso periodo del 2012), due giorni fa l'ha detto chiaro e tondo: «I disagi per l' abbandono dei rifiuti e il mancato utilizzo dei sacchi verdi marchiati Tares, purtroppo, continuano». E i fatti confermano le parole. Un altro - l'ennesimo - episodio di inciviltà arriva, infatti, dal quadrilatero dei «Casoni», l'area poco distante dal centro storico di Trento delimitata da via Vittorio Veneto, via Bezzi, via Filzi e via Bronzetti

L'assessore Marchesi, nel riferire della crescita della differenziata (74,63% in aprile contro il 66,76% nello stesso periodo del 2012), due giorni fa l'ha detto chiaro e tondo: «I disagi per l' abbandono dei rifiuti e il mancato utilizzo dei sacchi verdi marchiati Tares, purtroppo, continuano». E i fatti confermano le parole.
Un altro - l'ennesimo - episodio di inciviltà arriva, infatti, dal quadrilatero dei «Casoni», l'area poco distante dal centro storico di Trento delimitata da via Vittorio Veneto, via Bezzi, via Filzi e via Bronzetti. La segnalazione è sempre la stessa: isole ecologiche che diventano piccole discariche a cielo aperto, dove trovano posto rifiuti di ogni genere, compresi televisori e oggetti ingombranti. Dei sacchetti verdi Tares nemmeno l'ombra. E ad esasperare gli animi dei condomini è la certezza che molti dei rifiuti vengano portati nelle aree di raccolta (sono cinque, tutte all'interno dell'agglomerato) da persone estranee al condominio, che di giorno o di notte si introducono nel cortile per depositare i propri rifiuti.
Sergio Capra, l'amministratore, ha scritto al Comune di Trento e a Dolomiti Energia. E Gabriella Maffioletti si è fatta portavoce dell'esasperazione della gente con un'interrogazione, avvenuta dopo un incontro con inquilini e proprietari di appartamenti nella zona. Oltre agli aspetti "estetici" di degrado dell'area, alle questioni igieniche e di ordine pubblico, uno dei problemi è pecuniario: Dolomiti Energia, infatti, quando riscontra la presenza di immondizie non regolari, deve lasciare sul posto l'indifferenziata. Sono i condomini stessi, a quel punto, a dover pagare una quota per lo sgombero e la messa in ordine dell'area. Ecco quindi che anche i più virtuosi sono costretti a mettere mano al portafoglio per la maleducazione e l'inciviltà altrui. La richiesta dell'amministratore del condominio è di spostare le aree di raccolta all'esterno del cortile interno, ovvero da suolo privato a suolo pubblico. A quel punto la patata bollente passerebbe nelle mani del Comune e di Dolomiti Energia.
Secondo la Maffioletti i problemi della storica zona di San Giuseppe non si fermerebbero solo ai rifiuti. La consigliera, infatti, denuncia anche episodi di violenza e danneggiamenti: nei «Casoni» non ci sarebbe sicurezza e i residenti vivrebbero sotto costante minaccia. Questo, secondo l'interrogazione, anche per via della presenza di un 20% di inquilini (su 351 appartamenti) con problemi di droga e mentali, oltre a soggetti agli arresti domiciliari.

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