Sicurezza / Il punto

Rovereto, grazie alle telecamere beccati sette pirati della strada nel 2023

La videosorveglianza presente nei punti strategici della città e sugli snodi viari più importanti, collegata alla centrale della polizia locale hapermesso di risolvere circa il 10 per cento dei 257 incidenti rilevati e alcune persone accusate di omissione di soccorso. Il numero di occhi elettronici sul territorio è destinato a crescere

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ROVERETO. Sono nei punti strategici della città e sugli snodi viari più importanti e immortalano e memorizzano quello che succede sotto di loro. Sono le telecamere dell'impianto di videosorveglianza per sicurezza urbana e sicurezza della circolazione stradale e sono collegate alla centrale operativa del corpo intercomunale di polizia locale Rovereto e valli del Leno.

Occhi elettronici che nel corso del 2023 hanno permesso di risolvere - nel senso di chiarire in maniera inequivocabile la dinamica - circa il 10 per cento dei 257 incidenti rilevati dalla locale. In particolare sono stati 215 quelli avvenuti all'interno del territorio di Rovereto e 42 quelli registrati nei quindici Comuni convenzionati con la città della quercia per quanto riguarda la polizia locale.

Non solo. Le telecamere hanno permesso di individuare anche sette persone che, dopo aver provocato o essere state parte di un incidente stradale, sono scappate. Omissione di soccorso è il reato che hanno commesso. Il codice della strada prevede, infatti, che in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, l'automobilista ha l'obbligo di fermarsi e di prestare assistenza. La pena prevista? La reclusione da sei mesi a tre anni e la sanzione accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre anni.

L'importanza delle telecamere in caso di incidente stradale è stata ricordata anche dalla recente quanto tragica cronaca. Ci sono, infatti, ancora delle domande senza risposta per l'incidente che la settimana scorsa ha provocato la morte di Emma Maria Macaione in via Craffonara.

Un incidente che, in base a quello che è attualmente noto, non ha testimoni oculari e neppure elettronici. Saranno quindi i rilievi della Stradale assieme alle parole dell'autista del camion a cercare di ricostruire esattamente quello che è successo.

Al momento sono una settantina le telecamere che proiettano i flussi video degli occhi elettronici sui due videowall della centrale operativa di via Parteli, ma presto si moltiplicheranno.

Al terzo piano dello stabile, infatti, nascerà (nel 2025) la "control room", il cuore tecnologico della prossima la centrale operativa del corpo Intercomunale di polizia locale Rovereto e Valli del Leno, nella quale ci sarà un muro pieno di schermi sui quali saranno proiettate le immagini che saranno raccolte, questa è la previsione, dal oltre duecento telecamere sul territorio di competenza.Sempre in tema di sicurezza stradale, sono in corso le indagini per individuare chi, nella notte, ha tagliato il palo che sosteneva l'autovelox sistemato solo il sei febbraio scorso al Mossano, fra Mori e Isera. Il rilevatore di velocità non è ancora tornato al suo posto ma lo sarà presto.

Per fortuna nella caduta l'apparecchiatura in sé non si è gravemente danneggiata ma è necessario sistemare l'alimentazione che lì, dove non arriva la rete dell'energia elettrica, era garantita da dei pannelli fotovoltaici. In base ai primi elementi raccolti il locale "fleximan" sarebbe arrivato nello spazio che ospitava l'autovelox attraverso le stradine interpoderali tra le campagne: troppo rischioso, infatti, lasciare l'auto in strada nonostante il traffico di notte sia piuttosto scarso.

Una volta raggiunta la piattaforma in cemento che regge il palo di sostegno si è messo subito al lavoro "coperto" dal guard rail a protezione della strada ed è quindi tornato sui suoi passi. L'amministrazione comunale di Isera aveva deciso di installare una telecamera a "protezione" dell'autovelox e della sicurezza stradale, ma il vandalo è arrivato prima. Ma. D.

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