Virus / Il caso

Infermiera no vax dell'ospedale di Rovereto rifiuta le cure e muore di Covid a 57 anni

Era stata sospesa dal lavoro perché si rifiutava di vaccinarsi: ammalata in casa, quando sono intervenuti per rianimarla era troppo tardi: il cordoglio dei colleghi del Santa Maria del Carmine

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ROVERETO. Tra le vittime del Covid-19 all'inizio di questo nuovo anno c'è anche un'infermiera lagarina di 57 anni.La donna è morta nella sua casa perché, in seguito al contagio, le sue condizioni di salute si sono aggravate. Eppure lei, che aveva scelto di non vaccinarsi, pare abbia rifiutato anche di ricorrere alle cure ospedaliere quando ancora era forse possibile invertire la rotta della malattia. Quando i medici e gli infermieri come lei avrebbero potuto salvarla anche grazie all'esperienza maturata in quasi due anni di pandemia.

Non lo sapremo mai, non è una certezza, ma era una possibilità che questa infermiera non si è voluta dare. E quando nell'ultimo disperato tentativo l'infermiere ed i sanitari di Trentino emergenza sono corsi a casa per cercare di rianimarla, ormai non c'era più nulla da fare.

In ospedale non ci è mai arrivata. In quell'ospedale in cui aveva lavorato a lungo, era una professionista stimata.

Al Santa Maria del Carmine la donna faceva parte infatti della squadra infermieristica di uno dei reparti, ma nel corso dell'autunno era stata sospesa per via dell'obbligo vaccinale che aveva deciso di non rispettare. Per questo da settimane non la vedevano al lavoro. Ed è con grande dolore che in questi giorni i suoi colleghi, ma anche tutto il personale dell'ospedale, hanno appresa la notizia della sua morte, dovuta al virus che in questo periodo sembra non smettere di girare vorticosamente e di contagiare chi non ne prende le distanze.

Lei aveva scelto di non proteggersi con il vaccino, scelta che ha fatto come altri suoi colleghi che ancora mancano dal lavoro. Aveva rinunciato allo stipendio in questi mesi per le sue convinzioni. Ora ha perso anche la vita per il Covid-19, a soli 57 anni, aggiungendo un'altra croce accanto ai tanti, troppi, nomi delle persone decedute dopo il contagio. Una lista che purtroppo non è ancora terminata, che anche se in questa quarta ondata si allunga più lentamente rispetto al passato, ogni volta aggiunge un dolore e un peso più grane a questa pandemia.

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