Rovereto / L'allarme

Giro di vite contro la violenza giovanile. Nuovo piano dopo gli ultimi episodi, un passante aggredito perché difendeva una ragazza

Il questore annuncia che saranno inviate più pattuglie in centro città, mentre un grido di aiuto arriva anche dai commercianti, con riferimento particolare all'area dell'Urban City, rovente fra risse e atteggiamenti ostili da "padroni" del territorio

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di Nicola Guarnieri

ROVERETO. Le telecamere già ci sono ma sono in arrivo i rinforzi «umani» in centro storico. Dopo l'ennesimo episodio di violenza a ridosso di corso Rosmini, il questore di Trento Alberto Francini ha disposto l'invio di pattuglie supplementari a Rovereto per presidiare il territorio.

Da tempo, d'altro canto, commercianti e cittadini si lamentano di gruppi di giovani che bivaccano all'Urban City o, peggio, si menano all'apparenza per futili motivi.

Un disagio che è vissuto come un degrado, tanto più a due passi dal cuore urbano. E questo nonostante il Comune abbia dato il via libera al Grande Fratello proprio per scoraggiare episodi del genere e microcriminalità.

Adesso, però, arriva anche il segnale forte del questore che ha deciso di mandare a Rovereto volanti e squadre anticrimine per tamponare un fenomeno che preoccupa molti.

L'ultimo episodio che ha scatenato le vibrate proteste è del tardo pomeriggio di lunedì scorso, ancora una volta tra corso Rosmini e l'Urban City.

C'è chi parla di rissa e chi di una lite, ancorché feroce, tra due persone.

La ricostruzione della polizia, alla fine, è la più chiara: un uomo di mezza età, manutentore all'ospedale Santa Maria del Carmine, ha notato una ragazza in lacrime alla fermata dell'autobus su corso Rosmini e l'ha avvicinata per sincerarsi delle sue condizioni.

A quel punto, per motivi ancora ignoti, da dietro sono arrivati due ragazzi che l'hanno colpito violentemente alla testa e poi l'hanno ripetutamente picchiato.

Del fatto, però, non ricorda nulla. Le prime verifiche parlano di due ragazzi, forse dell'Est Europa, immortalati dalle videocamere e che a breve saranno identificati dalla polizia.

Al di là della dinamica, però, il risultato finale non cambia visto che in città è riesploso il caso della violenza giovanile, da anni denunciato dalle forze politiche di opposizione e, di fatto, il pungolo che ha accelerato l'ampliamento della videosorveglianza.

E uno dei posti «caldi» è, manco a dirlo, proprio l'Urban City, piazza diventata ormai nota per il ritrovo post-adolescenziale sopra le righe.

E le cause scatenanti sono le più disparate: dai furti di telefonini ai «tradizionali» sguardi di traverso.

Le forze dell'ordine, dal canto loro, fanno quello che possono ma il clima, specie all'ex stazione delle corriere, è davvero pesante.

Perché gli operatori economici parlano di dispetti, di «personcine» tutt'altro che a modo che si comportano come se l'ambito fosse territorio loro e di beghe frequenti tra gruppi più o meno numerosi di ragazzi.

Questi drappelli di «ragazzacci» più o meno organizzati e, soprattutto, violenti come detto agiscono in angoli specifici di Rovereto e in pieno giorno, incuranti degli sguardi evidentemente non indiscreti dei passanti.

Anche per questo il Comune ha confermato l'investimento in videocamere, un modo per tenere letteralmente d'occhio l'area centrale della città e provare a fare da deterrente.

E la coperatura video delle strade e delle piazze per garantire sicurezza è addirittura finanziata dal ministero dell'Interno di concerto con quello dell'Economia e delle Finanze grazie ad un provvedimento assunto dal governo lo scorso ottobre.

Il via libera, poi, è arrivato a dicembre e la giunta ha quindi richiesto alla Smr - di concerto con la direzione generale, il servizio tecnico e sviluppo strategico, il servizio patrimonio e finanze di palazzo Pretorio ma pure il corpo intercomunale di polizia locale Rovereto e Valli del Leno - di predisporre un aggiornamento del progetto di videosorveglianza approvato nell'ottobre 2020 al fine di presentare domanda di finanziamento secondo i termini e le modalità previste. Via libera, dunque, all'ampliamento del sistema di videosorveglianza di Rovereto collegato alla centrale operativa dei vigili urbani.

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