A processo per scontro di rugby Deve pagare 10mila euro

di Chiara Zomer

Gli scontri di gioco, di solito, restano sul campo. Al più, finiscono sui referti degli arbitri e diventano motivo di sanzioni disciplinari. Di solito. È andata diversamente a Anna Zoina, una giocatrice del Lagaria rugby, chiamata a rispondere di uno scontro di gioco davanti al giudice penale, con un’accusa di quelle pesanti: lesioni volontarie gravi ed aggravate.

La vicenda giudiziaria è finita solo qualche giorno fa: l’accusa è stata derubricata a lesioni colpose, quindi la giocatrice se l’è cavata con una multa. Ma l’assicurazione della società dovrà versare una provvisionale di 10 mila euro. E tutto per un placcaggio finito male. «Non discutiamo la sentenza - commentava ieri il presidente del Lagaria Davide Murari - ma il principio. Perché c’è un rischio in ogni scontro di gioco. Ci auguriamo che cose simili si ripetano il meno possibile». Anche perché - detto per inciso - in caso di condanna per lesioni dolose l’assicurazione non avrebbe pagato. Sarebbe stata la società a dover mettere mano al portafoglio.

I fatti risalgono al marzo 2015: quel giorno sul campo a Vicenza si sono scontrate, in un match della coppa Italia femminile seven seniores A7, due squadre trentine: il Rugby Trento e il Lagaria Rugby. Tutto bene fino a che Anna Zoina, allora capitano del Lagaria, ha subìto un placcaggio da un’atleta avversaria. Le due sono cadute a terra, ma di schiena. Così si sono trovate - a gioco vivo, quindi con l’esigenza di tornare il prima possibile nella mischia - l’una (Zoina) sopra l’altra. Entrambe hanno cercato di rialzarsi, Zoina lo ha fatto con gli addominali, e muovendo le braccia. Così facendo, un gomito ha colpito al volto l’avversaria, che è rimasta ferita, e quindi portata via dal campo.

Sulle prime nulla è successo: l’arbitro ha ritenuto lo scontro regolare, non è partita nemmeno un’ammonizione. Poi il Rugby Trento ha fatto ricorso alla giustizia sportiva, che ha visionato i filmati, ritenendo il gesto della Zoina scomposto. Questo, sommato al fatto che l’avversaria era stata colpita alla testa, aveva portato ad una sospensione della giocatrice del Lagaria. Pareva finta lì. Al massimo ci sarebbe potuta essere una coda tra assicurazioni, posto che la giocatrice ferita aveva riportato un danno, pur lieve, alla vista.
È andata diversamente: Zoina è stata querelata per lesioni dolose (quindi con l’intenzione di colpire e far male) gravi e aggravate. Roba seria, da tribunale.

E in tribunale è finita, giovedì scorso, assistita dall’avvocato Evelin Frizzi, che è riuscita a limitare i danni. Non è passata del tutto la linea della difesa, secondo lui si trattava di uno scontro di gioco nel quale c’è un rischio accettato da tutti i partecipanti. Ma è stato escluso il dolo, che è già parecchio: quel contrasto è rientrato nell’alveo degli scontri di gioco. Resta però una condanna per lesioni colpose, a 800 euro di multa. E resta la partita civile aperta: il giudice ha stabilito che venga pagata una provvisionale di 10 mila euro.

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