Il caso della bimba nella fontana False generalità: assolto il papà

Il caso, per certi verso banale, aveva creato dibattito e polemiche e creato, soprattutto in rete, due schieramenti contrapposti: chi stava dalla parte del papà che a suo dire aveva difeso le figlie piccole dall’approccio poco «gentile» di un agente della Polizia Locale a Riva del Garda, e chi denunciava l’uso poco «ortodosso» della fontana di Piazza Garibaldi, soprattutto da parte dei turisti.

La vicenda fece scalpore.

Il caso è quello di un papà della Val di Non, Tommaso Dalpez, che il 4 settembre del 2016 si beccò una denuncia penale per aver fornito false generalità ad un agente della Polizia Locale dopo che questi aveva invitato le figlie dell’uomo ad uscire dalla fontana in questione.

Ieri in tribunale a Rovereto la vicenda giudiziaria è giunta al suo epilogo con il proscioglimento dell’imputato in quanto il reato (l’articolo è il 496 del codice penale) non è punibile «per la particolare tenuità del fatto». La richiesta della difesa è stata accolta anche dal pubblico ministero Fabrizio De Angelis che ha dato il proprio consenso e di fatto sancita dalla decisione del giudice Carlo Ancona.

La vicenda, emersa sulle colonne dell’Adige nel giugno scorso, contrappose due versioni dei fatti molto diverse tra loro. L’imputato, che non ha mai negato di aver fornito false generalità all’agente della Locale, denunciava l’atteggiamento arrogante dell’operatore di polizia affemando di aver subito «un vero e proprio sopruso» e di aver voluto solo difendere la figlia rimasta scossa dall’approccio dell’agente di polizia.

La polizia locale dal canto suo ha sempre sostenuto il comportamento «irreprensibile» del proprio agente che «si è comportato in modo impeccabile senza mai eccedere rispetto al suo ruolo di pubblico ufficiale».

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