Dallapiccola: «L'orso è un pericolo? Le strade sono molto peggio»

di Davide Pivetti

È sceso a Riva per parlare di turismo, ciclabili e promozione turistica ma era inevitabile che tra quanti lavorano con il turismo qualcuno gli ponesse la questione dell'orso e della sua convivenza con chi frequenta i boschi del Trentino. Tanto più che in queste ultime due settimane una famiglia di orsi è stata avvistata sopra Arco, tra Mandrea, Padaro e San Giovanni, senza peraltro incidenti. «La gente ha paura ad andare nei boschi perché teme l'orso ma non si pone alcun problema ad attraversare una strada in città - questo l'esordio sul tema di Michele Dallapiccola - eppure ogni anno contiamo 80 pedoni morti attraversando una strada, mentre in tanti anni di Life Ursus abbiamo contato tre falsi attacchi a persone che non sempre hanno avuto un comportamento consono alla situazione».

Dallapiccola fa riferimento anche all'ultimo incidente nei boschi di Cadine: «Anche lì, per quello che ne sappiamo, c'era un'orsa con dei cuccioli, anche se questi ultimi non sono stati visti dalla persona poi aggredita. L'orsa l'ha considerata una potenziale minaccia per i suoi piccoli».

L'assessore analizza, nei numeri, il fenomeno orsi in Trentino: «In origine si voleva raggiungere il limite dei 50 orsi nelle nostri valli, pensando anche che alcuni esemplari sarebbero migrati altrove. Invece le femmine sembrano trovarsi molto bene attorno a Campiglio e lì vogliono restare. I maschi vanno, ma poi come sempre fanno i maschi, tornano. Finché abbiamo avuto 40 esemplari le occasioni di incontro sono rimaste remote e non ci sono stati problemi. Ora che gli orsi sono di più diventa più facile trovarseli davanti. Ma nulla può capitare a chi va in montagna seguendo i sentieri e meglio ancora in compagnia. Evitate di andarci da soli, in silenzio, e fuori dai percorsi tracciati. Quanto agli esemplari pericolosi stiamo dialogando con Roma. La nostra posizione è nota: quelli pericolosi vanno rimossi».

È stata intanto depositata alla Camera una mozione a prima firma del deputato del Patt Mauro Ottobre, sottoscritta da tutti i deputati della Volkspartei, che impegna il governo ad accordare il diritto di un dimezzamento immediato del numero degli esemplari di orso che attualmente popolano il territorio del Trentino.

Lo rende noto lo stesso Ottobre secondo il quale «la situazione plantigradi non più gestibile: troppa la paura da parte della popolazione di nuove aggressioni e si fanno sentire a gran voce le proteste di agricoltori e allevatori trentini danneggiati dalla presenza di un numero troppo elevato di orsi localizzati in un territorio eccessivamente ridotto, la valle del Brenta».

La mozione, aggiunge Ottobre, «oltre a voler tutelare la popolazione e i flussi di turisti, cerca di evitare ulteriori danni al settore agricolo e pastorale, fonte di sussistenza economica all’interno di queste aree».

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