Viabilità / SS47

Valsugana, lo svincolo di Ischia è un pericolo, ma quali soluzioni? Zeni attacca, Fugatti risponde

Da maggio la Provincia ha posizionato barriere «new jersey» provvisorie, il consigliere PD chiedeva un intervento definitivo, il presidente «E’ allo studio della giunta»

di Luigi Oss Papot

PERGINE. Nel corso della discussione in consiglio provinciale di questi giorni, è stato bocciato un ordine del giorno, presentato da Luca Zeni del Pd, che voleva impegnare la giunta a mettere in campo ogni azione possibile per la messa in sicurezza dello svincolo della strada statale 47 della Valsugana all'altezza dello svincolo per la strada provinciale 16 che porta a Ischia e poi a Tenna.

Un tema, questo, già condiviso sia con l'amministrazione comunale di Tenna ed anche da un comitato di cittadini che avevano posto l'accento sulla pericolosità dello svincolo, già teatro di molti incidenti, per la sua particolare conformazione.

L'ordine del giorno presentato da Zeni chiedeva di inserire gli interventi di messa in sicurezza fra le urgenze del Piano di lavori per la viabilità, prevedendo la messa in opera di idonee aiuole spartitraffico, volte soprattutto a tutelare gli autoveicoli posti sulla corsia centrale in attesa di imboccare la provinciale in direzione di Ischia e Tenna, ed anche la messa in opera di un sistema fisico di dissuasione, per evitare la svolta in direzione di Padova da parte di chi proviene da Ischia e Tenna, indirizzando tale traffico allo svincolo stradale di San Cristoforo che consente l'imbocco in sicurezza verso tutte le direzioni.

«La richiesta - specifica Zeni - non prevedeva interventi finanziari rilevanti, ma poteva contribuire a migliorare la situazione in tempi molto contenuti. La bocciatura dell'ordine del giorno è dovuta esclusivamente a motivi politici, ed infatti non vi è stata da parte del presidente Fugatti alcuna motivazione tecnica rispetto al parere negativo. Con questo modo di fare però non si fa un torto al consigliere provinciale proponente, ma alle decine di migliaia di persone che transitano ogni giorno su quel tratto di strada».

Il presidente Maurizio Fugatti, interpellato in merito, chiarisce invece le motivazioni della bocciatura dell'ordine del giorno ed aggiunge ulteriori dettagli: «La questione è oggetto di attenzione costante e concreta da parte di questa amministrazione provinciale - spiega Fugatti - e si è già intervenuti, per quanto possibile sotto il profilo tecnico, per poter ovviare temporaneamente alla situazione di pericolosità di quel tratto di statale, in vista di una soluzione definitiva che è all'ordine del giorno della giunta provinciale».

Il presidente fa riferimento, come soluzione temporanea, ai new jersey (impedimento fisico seppur provvisorio, specifica Fugatti) posti dallo scorso maggio per impedire la svolta verso Padova delle auto provenienti da Ischia. Barriere che hanno chiuso la corsia di svolta, obbligando di fatto ad usare lo svincolo di San Cristoforo come richiesto dallo stesso Zeni.

«Le motivazioni per cui non si è potuto accogliere l'ordine del giorno sono squisitamente tecniche e non politiche» aggiunge il presidente Fugatti, che spiega come sotto il profilo tecnico un intervento puntuale ed esclusivo sull'incrocio in questione non possa essere compiuto perché ogni modifica sul tratto comporta effetti più ampi sul tracciato stradale e che vanno valutati nella loro completezza. «Per questo motivo la Provincia - conclude - ha affidato nei mesi scorsi uno studio di fattibilità per la sistemazione della statale 47 tra Pergine e Levico lungo il lago di Caldonazzo che includa anche la sistemazione dell'incrocio. Per quanto riguarda la richiesta di posa di cordonate spartitraffico lungo la carreggiata, ciò non è tecnicamente attuabile perché produrrebbe un pregiudizio importante per la fluidità della circolazione, in particolare dei mezzi di soccorso, quando si formassero code per motivi come avarie di veicoli, perdite di carico o incidenti, e perché il restringimento delle corsie potrebbe essere rischioso per gli utenti della strada».

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