Val di Non / L'iniziativa

A Nanno la "casetta" per ricordare Sara Pedri: accoglierà i messaggi alla famiglia

Parenti e amici della giovane ginecologa scomparsa dal 4 marzo 2021 si sono ritrovati per un nuovo momento dedicato alla memoria e al presente: «Le persone conosciute, le relazioni che sono nate in questo periodo ci fanno sentire Sara viva». La prima lettera imbucata è stata quella di mamma Mirella

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di Marica Vigano'

TRENTO. La targa di legno a forma di mela era stata affissa lo scorso 23 giugno, giorno del compleanno di Sara Pedri, in un meleto di Nanno, in val di Non. L'altroieri, con una cerimonia intima, è stata sistemata anche la "casetta postale" che accoglierà i biglietti, i messaggi e le riflessioni di tutti coloro che sono vicini alla famiglia della ginecologa scomparsa. La prima lettera imbucata è stata quella di mamma Mirella.

«Ciao Sara, come passa il tempo - si legge - Com'è grande la distanza tra quei giorni in cui eri venuta a casa e questi in cui io, la tua mamma, il tuo babbo, la tua sorella e gli amici trentini siamo raccolti per ricordarti e per farti sentire tutto il nostro amore e il nostro rimpianto. Sono proprio i giorni in cui tre anni fa eri arrivata a Cles e avevi appena preso servizio al Santa Chiara».

Era novembre 2020, in piena emergenza Covid: la dottoressa Sara Pedri, arrivata da Forlì in Trentino dopo aver superato un concorso per l'ospedale di Cles, era stata trasferita all'ospedale Santa Chiara, a Trento, nel reparto di ginecologia ed ostetricia allora diretto dal primario Saverio Tateo e dalla sua vice Liliana Mereu. Entrambi i medici venerdì prossimo compariranno davanti al giudice Marco Tamburrino per la prima udienza preliminare.

L'accusa di maltrattamenti in concorso ed in continuazione viene fermamente respinta dagli avvocati Salvatore Scuto e Franco Rossi Galante, che rappresentano rispettivamente il dottor Tateo e la dottoressa Mereu.

L'ex primario aveva perso il lavoro proprio per queste accuse, ma il licenziamento, a quasi due anni di distanza, è stato giudicato «illegittimo per difetto della giusta causa» dal giudice del lavoro di Trento. Sono 21 le parti offese, fra cui Sara Pedri, rappresentata dall'avvocato Nicodemo Gentile per la famiglia. Di Sara Pedri non si hanno più notizie dal 4 marzo 2021, quando la sua auto venne trovata nei pressi del ponte di Mostizzolo. Lì, sul ponte, le persone non hanno mai smesso di portare fiori e pensieri in ricordo della dottoressa, e ieri la sorella Emanuela ha lasciato un cestino con una mela e un cuore con la scritta "Sara".

«Abbiamo scelto la mela fra le tante che ci sono state donate - spiega Emanuela - Sara oggi è viva e per noi queste giornate sono di festa, perché ci fanno capire che Sara è presente. Purtroppo siamo dovuti passare attraverso l'assenza fisica, ma le persone conosciute, le relazioni che sono nate in questo periodo ci fanno sentire Sara viva».

Domenica mattina Emanuela, la mamma ed il papà erano a Nanno per la messa delle 9 e poi, dopo una breve camminata, hanno raggiunto il melo dedicato a Sara. «Grazie a due abili artigiani abbiamo fissato la "casetta postale" realizzata dai ragazzi speciali delle Casine di Cesena.

La targa era lì dal 23 giugno, giorno del compleanno di Sara. Allora non fu possibile condividere questo magico momento, a causa dei danni dell'alluvione nella zona in cui viviamo - racconta Emanuela - Il destino ha voluto che ci ritrovassimo proprio in questo periodo, che coincide con la raccolta delle mele e con l'arrivo di Sara, tre anni fa, a Cles. Ringrazio Giorgio Ioris, proprietario del meleto, e sua moglie Nadia Sandri. È stato un momento di festa che ci ha dato un'emozione molto grande. Tante sono state le sorprese, come la visita di Erika Moltrer e di Filippo Degasperi, che ci sono sempre stati vicini».

A Nanno, dunque, c'è "Il melo di Sara" con lo spazio per lasciare le letterine per la famiglia.

«È come un gioco, perché nessuno debba mai sentirsi in imbarazzo nel portare un pensiero scritto, perché davanti ad un gioco si allargano le braccia, il gioco eleva le parole, le porta in alto - conclude Emanuela - Per noi la "casetta di Sara" è come un diario, un diario segreto: tutto ciò che entra verrà custodito in un album, il secondo album, perché il primo lo abbiamo portato a compimento il 23 giugno 2023, il compleanno di Sara. Conserviamo ogni biglietto, ma anche tutti i messaggi che ci arrivano via social. perché anche dai social riceviamo sostegno e ci arrivano parole dolci, pensieri e poesie. Ogni anno, il 23 giugno, chiuderemo un album e ne apriremo un altro».

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