Fauna / L'iniziativa

Informare i cittadini sulla convivenza con gli orsi: al lavoro in Trentino i volontari della Lav

Lo scorso week-end è cominciata, in val di Genova, l'attività di divulgazione tramite volantini e contatti diretti: il progetto in collaborazione con il Parco Adamello Brenta, in due giorni sono state raggiunte ottocento persone

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di Marica Vigano'

TRENTO. Al lavoro dalle 9 del mattino al tardo pomeriggio, con un pacco di volantini da distribuire e un bagaglio di nozioni scientifiche da condividere. Il primo fine settimana dei Bear Ambassador, i volontari della Lav da tutta Italia che partecipano a questa terza edizione della campagna informativa sugli orsi, si è concluso ieri attorno alle 17: un briefing finale, la sistemazione del materiale e un arrivederci al prossimo sabato in val di Genova.

Il bilancio di questo primo week-end - si andrà avanti fino a settembre - è decisamente positivo: «Abbiamo incontrato molti escursionisti. In base ai volantini distribuiti calcoliamo di aver raggiunto 800 persone» spiega Massimo Vitturi, responsabile Animali selvatici della Lega antivivisezione. Dopo l'esordio dell'iniziativa nel 2021, sempre in collaborazione con il Parco Naturale Adamello Brenta, e l'attività del 2022 a Vallesinella (Madonna di Campiglio), quest'anno i volontari Lav sono ripartiti dalla val di Genova, ma in un contesto differente rispetto al passato.

A tre mesi dall'aggressione mortale di Andrea Papi, il dolore e lo shock di un'intera comunità - del paese, della valle, di tutto il Trentino - sono ferite ancora non rimarginate. Le successive polemiche sull'abbattimento o sulla mera captivazione dell'orsa Jj4 e di tutti gli esemplari problematici hanno portato divisioni e talvolta creato muri anziché dialoghi costruttivi. La Lav vorrebbe invece costruire un ponte, con il fine della conoscenza e della convivenza pacifica.

«Alle persone spieghiamo che questo progetto è stato pensato assieme al Parco naturale Adamello Brenta e che le informazioni non ce le siamo inventate noi, ma sono state raccolte e condivise con lo stesso Parco - prosegue Vitturi - Se da parte dei turisti abbiamo una risposta positiva, perché si interessano, chiedono approfondimenti e ringraziano per queste informazioni che non hanno trovato in altri contesti, riscontriamo una chiusura da parte dei trentini.

Dalla gente che vive sul territorio abbiamo avuto risposte come "io so già tutto", mentre nella realtà è il contrario perché i pochi incidenti successi hanno visto coinvolti residenti delle valli, a cominciare dall'episodio di Daniza. Quindi fa un po' strano che quando ci approcciamo alle persone, non sapendo da dove arrivino, è dai trentini che ci sentiamo rispondere "sappiamo già tutto" oppure "se volete vi spieghiamo noi cosa bisogna fare". Questa chiusura temo sia legata al clima degli ultimi mesi, perché l'anno scorso non era così. Ma c'è anche il caso di un uomo di Pinzolo che si è avvicinato a noi curioso della nostra attività, ma anche sospettoso: aveva dei dubbi, abbiamo parlato, è stato soddisfatto del confronto e alla fine abbiamo fatto un selfie. Ha capito che l'intento comune è di evitare incidenti, e che non è una questione pro orso o contro orso».

È possibile che l'iniziativa della Lav sulla pacifica convivenza venga considerata una campagna politica contro l'abbattimento degli orsi?

«Preciso che i volontari che nei prossimi fine settimana saranno nei punti strategici della val di Genova, nei parcheggi e nei pressi delle fermate delle navette, rappresentano il Parco Adamello Brenta e la Lav, e hanno seguito un corso con il responsabile scientifico del Parco Andrea Mustoni (il "padre" del progetto Life Ursus, ndr). Sono stati formati circa le informazioni scientifiche che vanno trasmesse sia per prevenire gli incontri con l'orso e sia per sapere come comportarsi per evitare l'incidente. Ciò che noi raccontiamo alle persone ha il nulla osta scientifico del Parco».

Un esempio di buona pratica condivisa? Mai abbandonare resti di cibo in montagna, perché l'odore potrebbe attirare gli orsi. I volontari della Lav hanno distribuito kit composti da alcune borsine in materiale biodegradabile, utili per riportare a valle i rifiuti.

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