Il giallo / Peio

Sentiti i cacciatori della zona che hanno un'arma compatibile con il calibro 270 del colpo che ha ucciso Lucietti

L'indagine avrebbe avuto un'accelerazione improvvisa, mentre gli specialisti del Ris di Parma stanno concludendo la perizia sull'ogiva che ha ucciso il 24enne, penetrando dalla nuca probabilmente mentre il giovane cacciatore era in appostamento

OMICIDIO Massimiliano ucciso con un colpo alla nuca
IL DRAMMA Cacciatore di 24 anni trovato morto in val di Sole
DOLORE Celledizzo, il doppio dramma di una comunità
DUE MORTI Trovati senza vita due cacciatori a distanza di 24 ore

di marica viganò

CELLEDIZZO. Potrebbe esserci a breve una svolta sulla doppia tragedia di Celledizzo, con la morte di Massimiliano Lucietti per un colpo di fucile che lo ha raggiunto alla nuca e con il suicidio di Maurizio Gionta, l'uomo che per primo ha dato l'allarme. I carabinieri hanno sentito in caserma a sommarie informazioni i cacciatori che hanno un'arma compatibile con il calibro 270 del colpo che ha ucciso il ragazzo.

Come è stato accertato nel corso delle indagini sono una ventina i fucili denunciati nella zona che potrebbero sparare un proiettile di quel calibro. Tutti i cacciatori che ne sono in possesso - secondo indiscrezioni - sarebbero stati convocati dai carabinieri negli ultimi giorni e sentiti come testimoni.

L'indagine avrebbe avuto un'accelerazione improvvisa, mentre gli specialisti del Ris di Parma stanno concludendo la perizia sull'ogiva che ha ucciso il 24enne Massimiliano Lucietti, penetrando dalla nuca probabilmente mentre il giovane cacciatore era in appostamento.

Il risultato dell'analisi rappresenterebbe la prova tanto attesa. Non c'è stata una risposta definitiva (almeno fino a ieri) a causa della deformazione dell'ogiva che ad una prima osservazione non presentava chiari segni di rigatura della canna. La rigatura rappresenta la "firma" dell'arma da cui è stato sparato il colpo.

Almeno un paio di cacciatori erano stati sentiti all'indomani della doppia tragedia, fra cui l'uomo con cui Gionta - la mattina della morte di Lucietti - si era trovato per la battuta di caccia, per poi separarsi. Fino alla giornata di ieri, sabato 19 novembre, risultavano due i fucili sequestrati dai carabinieri: il Winchester di Lucietti (il bossolo trovato sul corpo senza vita apparteneva alla sua arma) e il fucile di Gionta. Sulla base delle informazioni che i carabinieri del Ris riusciranno a recuperare dall'analisi dell'ogiva potrebbero esserci altri sequestri di armi.

Le indagini sono coordinate dalla Procura di Trento, che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo. Il riserbo è massimo. Maurizio Gionta, 59 anni, trovato senza vita 24 ore dopo la scoperta del corpo di Lucietti, aveva lasciato un biglietto: «Non attribuitemi colpe che non ho» era stato l'ultimo messaggio per la sua famiglia.

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