Estate / Il bilancio

Turismo in Val di Non, un'estate da tutto esaurito: nel settore alberghiero si registra un più 123 per cento

Il presidente dell'Apt Lorenzo Paoli è soddisfatto: “A livello alberghiero non siamo ancora ai numeri pre-pandemia, però l'andamento è positivo. Anche agritur e appartamenti stanno lavorando davvero bene”
 

VAL DI NON. C'è chi la sceglie per i prati verdi e l'aria fresca di montagna, chi per i suoi castelli, preziosi gioielli in uno scrigno naturale di rara bellezza, chi invece per i laghi, con la perla di Tovel capace davvero di conquistare il cuore. La Val di Non, soprattutto negli ultimi anni, è diventata una meta turistica in grado di richiamare centinaia di migliaia di visitatori.

Anche se, naturalmente, si può sempre continuare a crescere e a lanciare nuove sfide, magari nell'ambito di quel connubio imprescindibile agricoltura-turismo che nell'ultimo periodo ha compiuto passi da gigante, un po' alla volta la "valle delle mele" si sta infatti ritagliando un ruolo importante all'interno della proposta turistica trentina.

A confermarlo sono i numeri di un'estate, quella di quest'anno, che sta facendo registrare un graduale ritorno alla normalità. Va comunque sottolineato che i periodi estivi segnati dalla pandemia non hanno inciso in maniera negativa sull'appeal turistico del territorio, anzi.«In generale i numeri che stiamo registrando sono in linea con le annate "normali", il che significa che le presenze non ci porteranno a chiudere l'estate migliore di sempre, ma i risultati sono buoni - fa sapere il presidente dell'Apt Val di Non Lorenzo Paoli -. A livello alberghiero non siamo ancora ai numeri pre-pandemia, però l'andamento è positivo. Anche agritur e appartamenti stanno lavorando davvero bene».

Dando un'occhiata ai dati del settore alberghiero, ad esempio, se si raffronta il periodo gennaio-giugno 2022 con lo stesso arco temporale dell'anno scorso si nota un impressionante +132,87% di arrivi (17.209 unità) e un altrettanto incredibile +123,90% (37.870 unità) di presenze. Il settore che per il momento ha subito un rallentamento, invece, è quello delle seconde case, che negli ultimi due anni aveva riportato alcuni paesi dell'alta valle e della Predaia a quintuplicare le presenze, come accadeva qualche decennio fa.

«Resta poi alta l'attenzione al fatto che in alcuni servizi offerti, come può essere la ristorazione, si sia notato un lieve calo - aggiunge Paoli -. Il che può essere dettato dalla ripresa dei vari eventi estivi, o dal momento delicato che stiamo vivendo per il caro energia e caro bollette, che porta alcune fasce di popolazione, e di conseguenza di turisti, a fare maggior attenzione alle spese. Tra l'altro a ristoratori e albergatori, che stanno facendo fatica a reperire personale, in questo periodo è richiesto uno sforzo maggiore. Quindi sicuramente dobbiamo capire come interpretare questo momento e fare in modo di rimanere sul pezzo, come si suol dire».

Per quanto riguarda i punti di interesse, a fare la parte del leone è sempre il Lago di Tovel, ma sono tante le "attrazioni" su cui può contare la Val di Non: dal Santuario di San Romedio, raggiunto da sempre più persone attraverso il suggestivo sentiero nella roccia, fino agli splendidi castelli nonesi, passando per le esperienze legate all'acqua e ai canyon (nella foto quello del Rio Sass e sotto i Pradiei).

«Nell'ambito proprio dei castelli e dei kayak i numeri sono in lieve aumento rispetto all'anno scorso - spiega il presidente - ma c'è da dire che siamo anche partiti un paio di mesi prima. E poi, nonostante gli italiani siano sempre i più numerosi, quest'anno c'è stato anche il ritorno dei turisti stranieri». L'estate, chiaramente, non è ancora conclusa e il bilancio dunque è parziale. Ma i presupposti per chiudere la stagione con un bel segno "più" ci sono tutti.

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