L'esempio arriva dalla val di Sole: «Pronti ad accogliere 45 profughi»

La Val di Sole è pronta ad accogliere i profughi già a partire dalla metà di febbraio. È quanto emerso durante l'ultimo incontro tra l'assessore provinciale alla salute e alle politiche sociali Luca Zeni, la Comunità della Valle di Sole e le tredici amministrazioni comunali. Dopo mesi di dibattito, si sono resi disponibili appartamenti e alloggi pubblici e privati in via ufficiale in quattro Comuni della valle.

A Pellizzano, dove l'amministrazione già da tempo aveva individuato un appartamento di proprietà pubblica, si sono aggiunti i Comuni di Commezzadura (con 2 posti), di Dimaro (5 posti), di Croviana (3 persone in un'abitazione comunale) e di Peio (4 persone). Anche a Vermiglio e Terzolas, quindi, i proprietari di case hanno contattato direttamente il Cinformi, mentre sono in corso verifiche a Rabbi, a Caldes, a Cavizzana e a Ossana, come conferma il presidente della Comunità di valle Guido Redolfi. 

«A Malé - spiega il presidente - si sta valutando la possibilità di utilizzare degli appartamenti di proprietà della Provincia, dove una volta si trovava l'ufficio forestale. In questo modo la Val di Sole dovrebbe essere in grado di accogliere le 45 persone che la Provincia ci chiede di accogliere. Penso che in questi mesi abbiamo intrapreso con responsabilità un percorso dovuto cercando, però, di governare e non subire il fenomeno».

A novembre, erano giunte negli uffici provinciali segnalazioni di diverse disponibilità di alloggi riguardanti i Comuni di Pellizzano, Commezzadura e di Dimaro, dove si arrivava a ospitare fino a 26 persone. Alloggi che la Provincia aveva provveduto a giudicare, dopo aver verificato, idonei per essere assegnati all'accoglienza. 

«Nonostante l'urgenza - continua Redolfi - siamo riusciti a stoppare momentaneamente questo percorso. Con tutti i sindaci, infatti, avevamo condiviso l'idea di prenderci la responsabilità di governare una situazione, che non sarà passeggera, in modo da consentire anche di distribuire un numero limitato di profughi nei Comuni in base alle dimensioni. A breve ci saranno i sopralluoghi e inizierà il nostro percorso di accoglienza e speriamo di essere in grado di integrare al meglio le persone che saranno nostre ospiti. Qui sta la vera sfida: riuscire a coinvolgere le persone con il volontariato e i lavori socialmente utili, affiancandole a lavoratori del settore. I migranti saranno seguiti e gestiti direttamente dalla Provincia, tramite associazioni o cooperative». 

Il processo di accoglienza della Val di Sole è stato concordato con la Provincia e l'assessorato competente. E proprio da Zeni viene un ringraziamento per il lavoro svolto in questi mesi: «Le amministrazioni e la Comunità di valle hanno fatto un buon lavoro - commenta l'assessore provinciale -. È la dimostrazione che, quando ci sono le amministrazioni, anche in questo campo si possono fare cose importanti.

L'obiettivo era quello di evitare che tutta la partita dell'accoglienza ricadesse nei centri maggiori di Trento e Rovereto e favorire così livelli soddisfacenti d'integrazione prevenendo elementi di tensione sociale. Appena gli appartamenti saranno tecnicamente a posto, arriveranno anche le persone. Abbiamo invitato le amministrazioni a non fermarsi perché c'è ancora bisogno. Con la Val di Sole - conclude Zeni - stanno partendo anche altri territori: la Val di Fassa e la Paganella stanno individuando degli appartamenti. Stiamo lavorando anche per uniformare l'accoglienza in base ai censiti».

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