Il lavoro? Lo trova chi ha più di 55 anni

di Lorena Stablum

Si conferma negativo il saldo occupazionale del 2014 in val di Sole. I dati raccolti dall’Osservatorio del mercato del lavoro mostrano come i licenziamenti siano ancora in numero maggiore rispetto alle assunzioni. Nel 2014, infatti, i nuovi contratti sono stati 6.165, contro i 6.327 del 2013 (-2,6%). Mentre le cessazioni, non necessariamente riferite a rapporti nati nel corso dell’anno, sono state 6.601.
«Il 2014 si conferma ancora un anno di difficoltà anche in riferimento a settori fondamentali dell’occupazione solandra - commenta la responsabile del Centro per l’impiego di Malé Katia Cavallero -. Notiamo ancora una certa prudenza nelle assunzioni e la tendenza a non sostituire chi è stato licenziato».

Nel terziario, che comprende il settore fondamentale dell’economia della val di Sole ossia il turismo, si contano 5.096 assunzioni contro le 5.295 del 2013 (-3,8%).
Se i pubblici esercizi con 3.281 avviamenti lavorativi contro i 3.415 del 2013 segnano un -3,9% e il commercio ottiene -4,1% (324 assunzioni rispetto alle 338 del 2013), rimangono stabili le assunzioni nel secondario (costruzioni e industria in senso stretto): il settore dell’edilizia, però, segna un +5,6% rispetto alla media provinciale che mostra un -8,7%.
«È un dato in controtendenza - spiega Cavallero - generato forse da un maggior ricorso al tempo determinato. I numeri comunque sono così piccoli che non possiamo parlare di ripresa». Nell’agricoltura, invece, comparto che rappresenta il 10% dei rapporti lavorativi - anche se perlopiù sono di breve periodo e stagionali -, le assunzioni crescono del 5,5% (705 nuovi rapporti di lavoro contro i 668 del 2013). In complesso l’andamento delle assunzioni si discosta di poco dal trend provinciale, che chiude con un -1,8%.

«In val di Sole il mercato del lavoro è molto spostato sul turismo - considera la responsabile -. Possiamo parlare di una monocultura economica. Nella nostra valle il commercio è molto legato all’andamento del turismo. Molte attività commerciali sono stagionali, mentre quelle annuali sono comunque influenzate dal turismo. Il terziario nel 2014 ha pagato lo scotto di un’estate meteorologicamente molto difficile. Molti alberghi a luglio sono rimasti chiusi e ciò, inevitabilmente, si è rispecchiato sull’occupazione. L’avvio della stagione invernale, poi, si è spostato verso fine dicembre se non addirittura a gennaio. Da alcune previsioni, infatti, notiamo che i primi mesi del 2015 sono in ripresa».

Se si guarda quindi alle caratteristiche delle assunzioni, nel 2014 si nota che i nuovi rapporti lavorativi riguardano per il 45,9% gli uomini (-1,9% rispetto al 2013) e per il 54,1% le donne (-3,1%). Il 66,5% delle assunzioni è rappresentato da persone di nazionalità italiana (-1,4%), mentre il 33,5% è formato da stranieri (-4,8%), di cui l’8,3% da extracomunitari (-12,2%). La fascia d’età, invece, in cui si registra il maggior incremento occupazionale è quella che supera i 55 anni. In questo caso si segnala un +11,5% rispetto all’anno precedente. Stessa cosa accade a livello provinciale anche se su valori più contenuti (2,2%). Gli over 55 sono poi in aumento anche tra gli iscritti al Centro per l’impiego (+18,2%). «Ci sono sgravi fiscali per gli over 50 che invogliano i datori di lavoro alla loro assunzione - precisa Cavallero - e molte donne, che non lavoravano, si sono rimesse sul mercato del lavoro dopo la riforma delle pensioni». Si tratta comunque dell’unica classe d’età in crescita rispetto alle assunzioni. In riferimento alla tipologia del contratto lavorativo, segna una crescita il tempo indeterminato (+16,2%), anche se l’incidenza si ferma al 5,5% del totale, mentre è negativo il contratto a termine (-3,5%), che pure rappresenta il 94,5% della tipologia prescelta. «Questo perché - conclude Cavallero - per il nostro mercato del lavoro è trainante il turismo che come abbiamo visto segna meno assunzioni».

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