Val di Non: un prete per undici parrocchie

«Al momento non mi è possibile garantire che nel prossimo futuro la messa festiva sarà celebrata in tutte le parrocchie». L'annuncio lo ha dato don Mauro Leonardelli nel corso delle messe celebrate nel fine settimana: già a capo di nove parrocchie, tra pochi giorni assumerà le redini anche di quelle di Ronzone e Ruffrè-Mendola, passando quindi ad undici parrocchie. Senza contare ovviamente che è anche alla guida del decanato di Fondo

di Guido Smadelli

prete-collare.jpg«Al momento non mi è possibile garantire che nel prossimo futuro la messa festiva sarà celebrata in tutte le parrocchie». L'annuncio lo ha dato don Mauro Leonardelli nel corso delle messe celebrate nel fine settimana: già a capo di nove parrocchie, tra pochi giorni assumerà le redini anche di quelle di Ronzone e Ruffrè-Mendola, passando quindi ad undici parrocchie. Senza contare ovviamente che è anche alla guida del decanato di Fondo.
Già esistono due «Unità pastorali»: una è quella di Malgolo, Romeno e Salter cui è stata recentemente annessa Dambel; l'altra l'Unità pastorale di Amblar, Cavareno, Don, Sarnonico e Seio, cui a breve saranno annesse le parrocchie di Ruffrè-Mendola e Ronzone, che saranno guidate da don Mauro ad iniziare da domenica 5 ottobre; mentre l'istituzione ufficiale di questa nuova Unità pastorale allargata avverrà il pomeriggio di domenica 9 novembre, quando per vararla si recherà in alta valle l'arcivescovo,  monsignor Luigi Bressan .
Sono tante, undici parrocchie, distribuite su un territorio di quasi 68 chilolmetri quadrati, e che contano dodici centri abitati. Ce la farà? «Sicuramente ce la faremo», risponde don Mauro, che non è certo tipo da abbattersi di fronte alle difficoltà. «Si tratta solamente di riorganizzarsi, dobbiamo prendere le misure, anche se purtroppo di sacerdoti ce ne sono sempre meno, e come annunciato in questi giorni non so se si sarà sempre in grado di garantire la celebrazione della messa festiva in tutte le parrocchie».
 Don Mauro Leonardelli comunque fin dall'inizio si è ben attrezzato, creando a sostegno del proprio operato una segreteria in cui sono impegnati molti fedeli, che ne garantiscono l'apertura quotidiana, luogo dove chiunque può rivolgersi per qualsiasi esigenza. «Abbiamo instaurato con i parrocchiani una buona collaborazione, le cose stanno funzionando bene», ammette il superparroco. Che nonostante il carico di lavoro, i problemi quotidiani, i furti (ne riferiamo nel riquadro a fianco), in questi anni di servizio alla comunità altoanauniense è riuscito ad organizzare campeggi estivi per i ragazzi, momenti d'incontro, e molto altro; oltre chiaramente a garantire finora la celebrazione regolare delle messe in tutte le parrocchie, sia pure attingendo anche ai periodi di rientro in patria di qualche missionario ed occasioni simili.
Ora questo non sembra più possibile: a Ruffrè-Mendola rimarrà in servizio l'attuale parroco  don Ernesto Fedrizzi , a dare una mano, qualche anziano sacerdote ancora risiede in zona, come ad esempio  monsignor Severino Visintainer , che la sua parte di lavoro se l'accolla; ma le forze sono sempre più scarse. Don Mauro non perde occasione per fare appello ai fedeli, per ottenere aiuto in segreteria, per stendere un giornalino parrocchiale, per la compilazione degli avvisi che settimanalmente informano su orari delle messe, appuntamenti e quant'altro, per i campeggi, per le trasferte. Con la consueta conclusione: «Chiunque è ben accetto». Che tradotto significa: per aiutare la comunità non servono competenze specifiche, basta rimboccarsi le maniche.

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