L’addio / La morte

A Lavis l’ultimo doloroso saluto a Vinitha Nicolò, la giovane barista trovata morta in una forra

A darle l’addio, mamma Sada, papà Franco e le figlie Annafrancesca e Anastasia, la sorella Roshanti col marito ed i nipotini e tantissima gente arrivata da mezzo Trentino. La Procura vuole vedere chiaro sulle ferite trovate sul corpo che era stato recuperato dal nucleo Saf dei vigili del fuoco a Ton, dopo che la famiglia ne aveva denunciato la scomparsa

FOTO Le immagini del funerale della giovane donna
CASO Il corpo senza vita trovato in una forra sotto l’abitato di Ton
DOLORE Gli amici in lacrime ricordano Vinitha

LAVIS. Una grandissima folla. Per salutare una donna a cui tantissimi volevano bene. Si sono svolti questo pomeriggio (5 ottobre) a Lavis, i funerali di Vinitha Nicolò, la giovane barista originaria dello Si Lanka, adottata da bambina assieme alla sorella.

A darle l’addio, mamma Sada, papà Franco e le figlie Annafrancesca e Anastasia, la sorella Roshanti col marito ed i nipotini. A concelebrare il rito, il parroco - da un anno - di Lavis Lamberto Agostini e padre Walter Mattevi dei Pavoniani Artigianelli, istituto nel quale da settembre studia la figlia Annafrancesca.

L'abbraccio commosso a Vinitha

A Lavis il funerale della donna trovata morta nella forra del rio Pongaiola

A portare conforto alla ragazza, le compagne della classe 3a superiore tecnico grafico col vicedirettore Marco Franceschini ed alcuni insegnanti. Che avevano conosciuto Vinitha nel corso dell'estate, quando si era recata agli Artigianelli per iscrivere la figlia che passava a quella scuola dall'Istituto d'arte.

Rimane ora, oltre al dolore, il fascicolo aperto dalla Procura di Trento dopo il ritrovamento in una forra della val di Non del corpo senza vita della giovane barista. La Procura vuole vedere chiaro sulle ferite trovate sul corpo che era stato recuperato dal nucleo Saf dei vigili del fuoco a Ton, dopo che la famiglia ne aveva denunciato la scomparsa.

Vinitha, dopo aver frequentato il liceo da Vinci a Trento, si era laureata in agraria a Bologna, poi l’amore l’aveva portata a Vervò e poi si era trasferita a Lavis. Per il momento quella dell’omicidio è solo una delle ipotesi, che dovrà essere semmai avvalorata dalla indagini del nucleo investigativo dei carabinieri e dall’esito dell’esame autoptico. Non ci sono nomi sul registro degli indagati, l’ipotesi è a carico di ignoti.

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