La tragedia / Giustizia

Proseguono le indagini per la morte di Nicolò. Il dolore degli amici: «Ricorderemo sempre il tuo sorriso Vinitha»

La 39enne era stata trovata morta nella forra di Ton giovedì pomeriggio. L'esame, deciso dalla procura che sul decesso ha aperto un fascicolo conoscitivo, potrà forse chiarire le cause della morta della donna che da pochi mesi da Lavis si era trasferita nel comune di Predaia

TRENTO. È stata eseguita sabato primo settembre l'autopsia sul corpo di Vinitha Nicolò, la 39enne trovata morta nella forra di Ton giovedì pomeriggio. L'esame, deciso dalla procura che sul decesso ha aperto un fascicolo conoscitivo, potrà forse chiarire le cause della morta della donna che da pochi mesi da Lavis si era trasferita nel comune di Predaia.

Esame eseguito che permetterà a breve, quando la procura darà il nulla osta, di seppellire Vinitha. Una morte che ha scosso le due comunità che attendono sì delle risposte, ma attendono anche di poter dare l'ultimo saluto alla donna che con il suo sorriso e con gli occhi che brillavano riusciva a farsi voler bene da tanti.

Due comunità senza parole davanti ad un morte improvvisa e che lascia ancora senza risposte tante, troppe domande. In attesa della relazione dell'anatomopatologo, i carabinieri stanno facendo una serie di accertamenti per colmale le lacune, per ricostruire con la miglior precisione possibile, quello che è successo nelle ore precedenti al decesso. Che probabilmente risale alla giornata di mercoledì.

L'allarme è stato lanciato al 112 nella serata di quel giorno dai genitori e della sorelle con aveva tentato a lungo di mettersi in contatto con Vinitha. Non avendo avuto alcuna risposta dalla donna alla fine, allarmati, hanno chiesto aiuto.

E sono così scattate le ricerche nella zona a cavallo fra i comuni di Predaia - la 39enne abitava da qualche mese a Vervò - e Ton. Ricerche alle quali hanno partecipato i vigili del fuoco di diversi corpi volontari della zona, quelli del Saf, il nucleo speleo-alpino-fluviale dei pompieri permanenti, il soccorso alpino, le unità cinofile della scuola dei cani da ricerca. Si sono utilizzati anche i droni per cercare di individuare la donna il prima possibile.

A circa 24 ore dalla scomparsa, il ritrovamento del corpo in fondo alla forra del torrente Pongaiola. E poi la terribile conferma: era il corpo di Vinitha Nicolò. Da quel momento sono partite, come detto, gli accertamenti da parte dei carabinieri della Compagnia di Cles perché non è possibile, al momento, escludere nessuna ipotesi.

Potrebbe essersi trattato di una tragica fatalità, un incidente durante una passeggiata (Vinitha adorava camminare nel bosco) o potrebbero esserci responsabilità di altri. Ma queste, al momento, sono solo ipotesi. Intanto il dolore per il decesso della 39enne prende anche la forma dei messaggi di cordoglio sui social. «Ti ricorderò sempre con il tuo bellissimo sorriso» scrive Marisa. «Fai buon viaggio anima inquieta» sono le parole di Maurizio. «Rimarrò sempre al tuo fianco amore mio» l'addio del compagno Claudio. .

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