Valle dei Laghi / Ambiente

Il sindaco di Cavedine: «Riaccensione dei forni di Italcementi, nessun accordo sulla compensazione»

Angeli smentisce il collega di Madruzzo, Bortoli che aveva menzionato una trattative per inserire fra le compensazioni una pista ciclabile

IL CASO Italcementi pronta a ripartire: entro poche settimane si riaccendono i forni
IL BARATTO Chiesta come compensazione una pista ciclabile...
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di Andrea Tomasi

VALLE DEI LAGHI. «Non c'è ancora un accordo di compensazione per la riaccensione dei forni del cementificio di Sarche, prevista per gennaio. I dettagli sono tutti da definire».

In cambio del riavvio dell'attività di combustione gli abitanti della Valle dei Laghi dovrebbero ottenere una pista ciclabile e forse qualcos'altro, ma al momento non c'è nulla di scritto.

Lo spiega il sindaco di Cavedine David Angeli, che rifiuta la "patente" di promotore principale della "trattativa" con la Provincia:

«Come potrei? Abbiamo lavorato insieme come sindaci, ma è evidente che l'impatto maggiore dell'attività del cementificio non ricade sul mio territorio, semmai su quello Calavino e Lasino».

Dopo le dichiarazioni pubbliche del sindaco di Madruzzo Michele Bortoli, nell'incontro della scorsa settimana in teatro a Calavino, abbiamo interpellato Angeli, che smentisce, precisa, smussa gli angoli di una questione esplosiva, quindi da maneggiare con cura.

In un comunicato congiunto (Angeli, Bortoli più il sindaco del Comune di Vallelaghi Lorenzo Miori) ha detto che quanto riportato da l'Adige domenica scorsa non sarebbe vero.

Il fatto però è che le parole pronunciate da Bortoli in teatro sono state videoregistrate.

https://youtube.com/channel/UCalIRZM_HTSObIvo8LGqvNQ

Nel file video della serata informativa sul futuro economico della valle Bortoli - sollecitato dal portavoce del comitato «Salviamo la Valle dei Laghi» Marco Albino Ferrari - ha detto che quello a cui va incontro la comunità è un impoverimento, dato che il riavvio dell'impianto collocato nel bel mezzo del Distretto Biologico - area del Vin Santo, del Nosiola e del Trentodoc (protagonisti principali sono la Cantina di Toblino e le Cantine Ferrari) - comporterà aumento dell'inquinamento atmosferico e del traffico pesante.

«Arricchimento no - ha risposto il sindaco di Madruzzo - Questo lo sappiamo benissimo».

«Quindi non è un arricchimento. Se non è un arricchimento è una detrazione per gli abitanti della nostra valle e quindi dovrebbe esserci una compensazione» nota il giornalista Ferrari.

Replica: «La compensazione... ne abbiamo parlato all'interno di un incontro che abbiamo avuto in Provincia. Il sindaco di Cavedine (...) ha chiesto, fra le opere in compensazione, una ciclabile».

Parole, queste, che secondo Angeli «potrebbero essere interpretate in vari modi».

Quali?

«Quello è uno spezzone di conversazione. Non so se poi si è andati avanti a spiegare. Il sindaco Bortoli è stato male interpretato».

In che senso?

«È stato dato per fatto un accordo che non esiste. Quindi non se ne discuterà nei consigli comunali. Prossimamente faremo una conferenza stampa e spiegheremo tutto. Non andiamo a ratificare niente. In Provincia, dove torneremo a parlare, semplicemente si è discusso di possibile compensazione».

Voi come sindaci cosa avete fatto?

«Noi possiamo fare ben poco. Il fatto che il forno riapra è una cosa assodata. Noi cercheremo di capire bene la situazione. Non c'è accordo».

Quindi lei non smentisce il giornale, smentisce il sindaco Bortoli che parla chiaramente nel video.

«Quello è un frame di un discorso più ampio. È stata data una lettura sbagliata».

Esiste anche una versione integrale del video. La posizione di Bortoli appare chiara. Ma in Provincia, voi tre sindaci, cosa siete andati a dire?

«Abbiamo detto che gli schermi, con i dati sulle emissioni,che sarebbero messi all'esterno dello stabilimento non possono essere una compensazione. Le opere di compensazione sono cose che restano sul territorio: una pista ciclabile o qualsiasi altra cosa».

Una pista per le bici compensa la riaccensione dei forni?

«Non sta a me dirlo. Comunque il cementificio ha tutti i permessi. Potrà operare fino al 2028. Lo ha detto anche il comitato».Voi come sindaci non siete apparsi particolarmente attivi nell'opposizione all'accensione.«Invece abbiamo fatto molto. Forse non siamo riusciti ad avere molto risalto mediatico, ma non per nostro disinteresse. Noi lavoriamo per il bene della comunità».

Ne sono sicuro.

«Quando saremo pronti faremo una conferenza stampa. E poi ci sarà un nuovo incontro in Provincia».

Quando? E quali saranno i contenuti dell'accordo?

«Ancora non so. Non decido da solo. Non sono il promotore di niente, visto che il territorio che subirà l'impatto maggiore non è Cavedine. Sono tutte questioni che dibatteremo in Provincia».

Parlando di Provincia, Lei ha fiducia nell'Appa (Agenzia provinciale protezione ambiente)? Glielo chiedo perché l'Appa ha fatto sapere che al momento non ha personale e centraline per monitorare l'aria nella zona delle emissioni.

«Noi cercheremo di tutelare al massimo la popolazione. Per ora non posso dire altro. Rimandiamo tutto ad un secondo momento di confronto».

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