Valle dei Laghi / Ambiente

Forni accesi e ventimila Tir sulla Gardesana, cittadini contro i fumi del cementificio: “A rischio l’immagine del Trentino”

Si torna a bruciare dalle ciminiere, denuncia del comitato: “Una bomba ecologica fra i vitigni di Sarche. La responsabilità della giunta provinciale”. La protesta: si va verso quota 1.000 firme

di Andrea Tomasi

VALLE DEI LAGHI. - Vino "aromatizzato" al cemento: Nosiola, Vin Santo, Reboro, bollicine e pure grappe. Altro che Biodistretto, che rischia di morire in culla, insieme alle prospettive di arricchimento del territorio. L'immagine dell'agricoltura di qualità della Valle dei Laghi, quindi del Garda (da gennaio 2022 sarà un unico ambito) e in generale del Trentino sono a rischio. Lo dicono gli operatori del settore (nella spianata di Sarche ci sono anche le uve delle Cantine Ferrari) e lo denuncia il comitato cittadino che si oppone alla riaccensione del forno dello stabilimento Italcementi, nel territorio di Madruzzo.

Non è solo una questione ambientale e di salute (dallo stabilimento si è fatto sapere che tutto è in regola che la combustione è autorizzata). «Si calcola che quando l'impianto sarà a regime il traffico giornaliero di Tir e camion, vuoti e pieni, in circolazione a Sarche e quindi sulla Gardesana, raddoppierà. «Quella di Sarche è una potenziale produzione di 250.000 tonnellate/anno. «Calcolando che un camion trasporti 25 /30 tonnellate significa un incremento di traffico di circa 10.000 camion in entrata e 10.000 camion in uscita all'anno solo per il trasporto del cemento più tutto il traffico generato dal rifornimento del combustibile». Numeri - si dice - che creeranno un effetto tappo, che manderanno in tilt il traffico» e fuori di testa i pendolari che - ricordano sibillinamente i componenti del comitato - sono elettori (per le Provinciali si vota nel 2023). C'è insomma tutta la questione delle polveri in movimento, escluse quelle provenienti dalle ciminiere.

Cittadini e operatori economici si dicono preoccupati per il destino della valle e del turismo. Non si scherza con l'immagine della "farfalla", simbolo di Trentino Marketing. che rischia di volare con ali appesantite dal clincker, la componente base per la produzione di cemento. Le sostanze - immesse nell'aria da una fabbrica che sembrava doversi fermare per lasciare spazio alle produzioni agroalimentari bio, in linea con la decantata transizione ecologica - non si sposano bene con la "foto" della terra incontaminata, paradiso per ciclisti e alpinisti, famiglie e bambini. E i membri del comitato mandano un messaggio al governo provinciale, per ora attivo solo a parole: «Faremo informazione e racconteremo alla stampa nazionale ed estera che cosa stanno facendo nella Valle dei Laghi». I tour fotografici a Castel Toblino tra qualche tempo potrebbero essere completati con delle visite al gigante del cemento, poco lontano e tornato a nuova vita.La riattivazione della linea di cottura dell'impianto (Italcementi Spa dal 2016 è parte dell'Heidelberg Cement Group, un colosso da 3000 siti produttivi, 53.000 dipendenti, 17,6 miliardi di fatturato). La società promette 30 posti di lavoro: personale che, in buona parte, verrebbe dallo stabilimento dismesso di Tavernola Bergamasco sul Lago d'Iseo.

Cemento contro agriturismo e Biodistretto. «Se parliamo di soldi, avrebbero qualcosa da dire anche i contadini - commenta Marco Pisoni, dell'omonima distilleria, a capo del comitato cittadino. Ricorda che le cantine Ferrari come pure la cantina di Toblino stanno investendo moltissimo sulla produzione di uva biologica e nella fattispecie particolarmente uva Chardonnay atta alla produzione di Trento Doc. Entrambe sono tra i soci fondatori del Biodistretto e attualmente sono anche rappresentate nel cda insieme al sottoscritto alla cooperativa ortofrutticola valli del Sarca».

È una chiamata alle armi, quella del comitato, che ha già incassato il sostegno di Apt, Coldiretti, Slow Food, del climbing e dell'outdoor in generale. Il comitato è in contatto con Emanuela Rossini deputata del Patt e con le rappresentanti al Parlamento europeo Alessandra Moretti (Pd), Sabrina Pignedoli (M5S), Eleonora Evi (Europa Verde) oltre a Herbert Dorfmann (Svp). Vedremo chi e come si muoverà Il comitato si sta muovendo fuori e dentro i confini e ora propone al sindaco di Madruzzo l'indizione di un incontro pubblico fra Provincia, Comuni della valle e popolazione.

Il comitato si sta attivando sul piano politico e mediatico, ma non solo: la raccolta firme per dire no alla riaccensione dei forni stra raggiungendo velocemente quota mille e ora si parla di una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare sul biologico: si chiede una normativa più stringente rispetto a quella appena approvata, «oltre a promuovere una campagna di sensibilizzazione al referendum del prossimo 26 settembre, quello sulla creazione del Biodistretto TrentinoInoltre il comitato commissionerà all'Università di Trento uno studio socioeconomico sul futuro della Valle dei Laghi per spiegare quali prospettive di benessere ci potrebbero essere se a Sarche non ci fosse una fabbrica di cemento.La società sta aspettando l'aggiornamento dell'Aia (Autorizzazione integrata ambientale). Rientra nell'ambito dell'Aia anche per le attività di recupero di rifiuti in impianti di coincenerimento.

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