Lavis, il sogno della 20enne Alice di aprire una pizzeria svanito per due parcheggi

Il locale era stato preso in affitto. Gli interni rinnovati e gli impianti messi a norma. Anche l’allestimento - moderno, accattivante e... costoso - era stato ultimato. Lungo bancone bar, forno per le pizze, spine per le birre, frigoriferi ed elettrodomestici nuovi di zecca pronti ad entrare in funzione e una data di inaugurazione solo da fissare.
Apparentemente non mancava nulla a quella che doveva diventare la «Pizzeria Galiant», nemmeno l’entusiasmo della giovanissima titolare, Alice Porta, 20enne di Martignano e del suo braccio destro Gabriele Fontana, compagno della madre Antonella, pizzaiolo con precedenti esperienze nel settore della ristorazione.
Ad un passo dal realizzare il sogno dell’apertura e dopo aver investito nel progetto 50 mila euro, tutto è finito in cavalleria perché a ben guardare qualcosa a quel locale mancava: due posti auto oltre a quelli già disponibili.
E questo - ironia della sorte - in un locale che fino ad alcuni mesi fa era stata una «casa» delle macchine, avendo ospitato l’autosalone«Spazio Auto», sulla statale del Brennero a destra dopo la seconda rotatoria di Zambana viaggiando in direzione S.Michele all’Adige. 
Alice e Gabriele sono il ritratto della delusione e della preoccupazione insieme: «Sembrava che il problema, l’ultimo di una serie che ci siamo trovati ad affrontare strada facendo, fosse risolvibile - raccontano - ed invece ha portato rescissione del contratto di affitto da parte del proprietario dell’immobile Aurelio Michelon che ha fatto leva sul mancato pagamento di tre mensilità di affitto. Mensilità, deve essere chiaro, che non avremmo avuto difficoltà a pagare se solo avessimo potuto aprire». 
Per cercare un locale idoneo ad ospitare un bar/pizzeria, Alice e Gabriele si erano rivolti all’agenzia immobiliare «La tua casa» che aveva loro proposto l’immobile di Michelon. «A quel punto abbiamo delegato ad un geometra il compito di verificare presso gli uffici comunali, che destinazione d’uso e quant’altro fossero compatibili con quello che volevamo realizzare - illustrano Alice e Gabriele -. Rassicurati (forse un po’ frettolosamente, ndr) sul fatto che tutto fosse in regola, noi abbiamo iniziato ad investire i nostri risparmi nel locale». 
A febbraio di quest’anno i primi lavori, ma appena Gabriele sistema all’interno il bancone bar, i vigili urbani fanno un sopralluogo ed elevano una multa di 1.150 euro. Il locale è privo di scarichi per le acque bianche e nere e l’impianto elettrico va messo a norma. Insomma, per poter ottenere l’agibilità necessita di pesanti interventi. «Eravamo in ballo ed abbiamo ballato, sistemando quanto ci era stato detto che andava sistemato adeguandoli alle ultime normative e arredandolo di tutto punto. A fine aprile era tutto pronto per aprire». Sembrava fosse l’ultimo ostacolo verso l’inaugurazione e invece...
«Invece non appena tirato a nuovo un locale di 220 metri quadrati consegnatoci con parecchie lacune, abbiamo subìto la mazzata dei parcheggi: cinque quelli disponibili, sette quelli richiesti dalla legge e nessuna possibilità di deroga, con Michelon che nel frattempo ha disdettato il contratto di locazione».
Del sogno imprenditoriale della ventenne Alice, tornata nel frattempo a fare la cameriera per pagare i debiti, non rimane quasi più nulla. Non è certo l’Italia il paese delle meraviglie dove sperava di affermarsi. Quello che doveva diventare il suo locale ormai è semivuoto, con le costose attrezzature svendute pezzo a pezzo per rientrare almeno un po’ delle spese.

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