Dolomiti / La tragedia

Marmolada, le nuove ricerche sul ghiacciaio: emergono altri resti nella parte bassa dell'area interessata dalla valanga

Sul posto del disastro, questa mattina, 8 luglio, una squadra composta da 14 operatori esperti: ispezionati dei punti non toccati nel sopralluogo di ieri. Le apparecchiature speciali e i tecnici monitorano costantemente la stabilità del ghiacciaio

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TRENTO. Riprese questa mattina le ricerche in Marmolada, sul luogo della tragica valanga di ghiacico caduta domenica scorsa, 3 luglio. Dieci le vittime accertate (sei identificate), si ritiene che vi sia ancora un disperso sotto la massa di ghiaccio, sette i feriti in ospedale.

Dal ghiacciaio sono emersi altri resti delle vittime del seracco crollato domenica scorsa.

Attrezzatura tecnica e resti organici sono stati rinvenuti dagli operatori nell'ambito della ricognizione "vista e udito" sul luogo del disastro. Le ricerche, ancora in corso, si stanno svolgendo sulla parte bassa della colata di ghiaccio, roccia e fango, compresa una zona non interessata dal sopralluogo di ieri mattina.

Entro sera è atteso l'esito del primo confronto tra il dna dei resti delle vittime non ancora identificate.

La squadra, composta da 14 persone, tra cui due unità cinofile, sta effettuando un secondo intervento "vista e udito" sul campo. Gli operatori, coordinati da Paolo Borgonovo, del Centro di addestramento alpino della polizia di Moena, sono stati trasferiti in zona dopo il briefing operativo tenutosi a Canazei poco dopo le 5.

Durante la notte le temperature sul ghiacciaio sono scese sotto lo zero, consolidando il ghiaccio e permettendo di estendere le operazioni fino alle 9.30 circa. Due vedette sono state poste ai margini della colata di fango, ghiaccio e roccia per controllare che non vi siano nuovi movimenti, mentre un elicottero in volo stazionario è pronto ad intervenire nel caso in cui sia necessario effettuare l'evacuazione rapida della squadra.

Nell’area - spiega una nota diffusa dal Soccorso alpino poco dopo le 9 - a valle del distacco del seracco di Punta Rocca, sulla Marmolada, le operazioni di ricerca da terra, si sono svolte in stretto collegamento con il Centro di Protezione civile di Canazei, con Vigili del Fuoco volontari e Psicologi per i popoli.

In quota 14 donne e uomini di Soccorso Alpino e Speleologico Trentino, Soccorso Alpino della Guardia di Finanza con due unità cinofile, Centro Addestramento Alpino di Moena della Polizia di Stato, Corpo Vigili del Fuoco permanente di Trento e la Squadra di Soccorso Alpino dell'Arma dei Carabinieri.

La stabilità del ghiaccio viene monitorata in diretta dagli esperti del Centro per la Protezione civile dell’Università di Firenze, che collaborano con l’Ufficio previsioni e pianificazione della Provincia autonoma di Trento, attraverso i dati raccolti da radar interferometrici e doppler".

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