Tremosine / Il dramma

Muore a 21 anni in un incidente, il dolore della famiglia e degli amici: «Federico conquistava tutti la sua bontà»

Il ledrense Federico Proietti Lippi poco dopo le 22.30 di domenica, 25 giugno, stava scendendo lungo la strada della Forra di Tremosine, quando ha perso il controllo della moto: la caduta nel dirupo è stata fatale. I datori di lavoro: “Per noi sei stato come un figlio”. Domani i funerali alle ore 11 a Bezzecca di Ledro

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di Elena Piva

LEDRO. È stato un attimo, la moto che sbanda, l'urto violento contro il guard rail e il volo nella scarpata. Se n’è andato così, a soli 21 anni Federico Proietti Lippi, lungo la Strada della Forra di Tremosine che amava percorrere in sella alla sua Ducati.

Domenica sera (25 giugno) ha perso il controllo della due ruote lungo la provinciale «38», quella gola meandriforme che lo affascinava di giorno in giorno. Attorno alle 22.30, l'impatto violento con l'asfalto lo ha fatto precipitare in un dirupo per 15 metri, terminando nella boscaglia. Vani i soccorsi giunti sul posto. L’incredulità per la sua prematura morte ha avvolto l’Alto Garda e la comunità di Ledro.

Nato a Riva del Garda nel 2001, Federico ha infatti trascorso l’infanzia nella frazione ledrense di Bezzecca, prima di trasferirsi a Verona con la madre. Da adolescente, ha poi deciso di farvi ritorno per vivere con la nonna nel suo luogo del cuore, dal quale mai si sarebbe separato. Negli ultimi tre anni si era avvicinato anche ai residenti di Limone, sulle rive bresciane del lago di Garda. Lì, aveva appena iniziato il suo terzo anno nella ditta «Limone Rent Boat», azienda di noleggio dei barche e motoscafi. Per la stagione si era stabilito in un appartamento di Bassanega, frazione di Tremosine; quando ne aveva la possibilità, chiudeva l’uscio alle sue spalle e partiva con la moto per esplorare gli scorci del mondo. Nei giorni scorsi aveva postato sui social alcuni scatti che lo ritraevano a Campione, Cavedine e sul monte Bondone.

«Federico era appassionato di viaggi, amava spostarsi in moto per visitare il territorio ma in primis dedicava il suo tempo alla famiglia e al gruppo di amicizie - hanno raccontato a l’Adige la madre Valentina, i cugini e gli amici più stretti che si sono ritrovati nella mattinata di ieri (26 giugno) per condividere il dolore della perdita del giovane 21enne - terminata la giornata lavorativa, si occupava di riparare la macchina oppure la moto, rigorosamente con la musica in sottofondo. Tifoso dell’Hellas Verona, gli piaceva parecchio essere parte dell’attività di noleggio barche a Limone, era entusiasta della sua terza estate con il team. Poteva apparire spigoloso di primo acchito, in realtà era un ragazzo molto buono ed estremamente solare, capace di conquistare tutti con il suo amore per la vita». I ledrensi a lui vicini ne descrivono la profonda bontà d’animo «per la quale meritava di essere conosciuto da chiunque».

«Ciao Carlos - hanno fatto sapere i datori di lavoro (nella foto copertina, Federico con Sabrina Loncrini, cotitolare del Limone Rent Roat), usando il soprannome lui dedicato - sei volato via troppo presto. Sei stato come un figlio per noi. Sei nei nostri cuori, per sempre». «Non capiremo mai l’importanza di un nostro caro o di un amico fino a che non viene inaspettatamente a mancare - ha spiegato Alan, con cui percorreva in compagnia le strade di una passione forte e viva - Fede, purtroppo questo è stato il tuo turno. Hai lasciato un segno indelebile nel mio cuore. La nostra non era amicizia, ma fratellanza. Allora ciao, fratellone».

«Non ci posso ancora credere - ha commentato Selene - fino a qualche giorno fa abbiamo parlato di come sarebbe stato il nostro futuro. Nulla sostituisce l’assenza di una persona cara. Più è bello e pieno il ricordo, più difficile è la separazione, ma la gratitudine regala nel dolore una gioia tranquilla che ci consente di indossare la bellezza del passato, come un dono prezioso da portare in sé. Fede, non vedevi l’ora di diventare “zio” ed io, la tua piccola Nenne, di farti conoscere mio figlio. Quando verrà alla luce, parlerò al piccolo Egan di te e di quanto lo amassi già, prima ancora di vederlo. Sarai lo “zio” preferito anche da lassù. Ti voglio un mondo di bene».

Federico si stava affacciando alla vita adulta e, come gli ricordavano i Nirvana nelle cuffie, essere se stesso sarebbe rimasto il vero compromesso: «Take your time. Hurry up. The choice is yours. Don’t be late. Take a rest. As a friend. As a old memory». (Prendi il tuo tempo, sbrigati. La scelta è tua. Non fare tardi, fai una pausa. Come un amico, come un vecchio ricordo). Sì, in ogni decisione sei rimasto te stesso, ciao Chicco.

Domani, 28 giugno, l'ultimo saluto si terrà alle ore 11 nella chiesa parrocchiale di Bezzecca di Ledro.

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