Le restrizioni: alle primarie e all'asilo solo i figli di chi fa lavori essenziali Verso limitazioni anche per le aziende

Trapelano alcune anticipazioni sul giro di vite annunciato dalla provincia autonoma di Bolzano per far fronte al dilagare dell’epidemia di covid.

Dalla prossima settimana scatta la didattica a distanza per tutte le medie e superiori e l’insegnamento in presenza avviene negli asili e nelle scuole elementari solo per i bambini i cui genitori svolgono lavori essenziali.

Per tutti gli altri alunni e studenti scatta la dad, riducendo in questo modo il numero di alunni nelle aule scolastiche.

In Alto Adige partiranno anche test salivari molecolari a tappeto, con l'obiettivo di verificare lo stato di gran parte dei cittadini.

I comuni, nei quali oltre l’80% delle fasce di popolazione interessate sarà stato testato, già nella seconda settimana potrà riprendere l’insegnamento in presenza, come previsto per le zone rosse.

Per ridurre il rischio contagi ci saranno anche limitazioni nel mondo economico, che peraltro ha rinnovato anche oggi la propria contrarietà alle chiusure.

L’ordinanza, che nelle prossime ore sarà illustrata al ministro Speranza e alle parti sociali, dovrebbe entrare in vigore sabato.


L’Alto Adige profondo rosso, il vicino Trentino invece giallo. In questi giorni è particolarmente significativo il divario dei dati Covid. La Provincia di Bolzano registra 111,2 nuovi positivi per 100 mila abitanti, mentre Trento appena 47,7 (dati del 9 novembre). Solo la Valle d’Aosta ha un dato peggiore con 158,4 contagi.

L’immunologo altoatesino Bernd Gaensbacher, interpellato dall’Ansa, commenta: «Il virus e la gente ovunque sono uguali, se registriamo differenze rilevanti nei dati di malati, decessi e ricoveri, allora le cause vanno cercate nei processi decisionali locali».

Secondo  Gaensbacher, «se adesso ci sarà il prospettato lockdown vero, che però dovrà essere anche controllato, la situazione tra due settimane sarà già in netto miglioramento. I danni per l’economia saranno comunque enormi. Se invece andiamo avanti come prima, il sistema sanitario altoatesino a breve non sarà più funzionale».

L’immunologo ribadisce l’importanza di un tracciamento veloce e di un isolamento rigido. «L’Alto Adige doveva rendersi conto prima che il sistema non avrebbe funzionato. È anche colpa dei giornalisti non aver messo il dito nella piaga», aggiunge Gaensbacher. Che il virus può essere combattuto - a suo avviso - «lo dimostra Taiwan, che è una democrazia e non un regime, e che con 25 milioni di abitanti registra appena 580 casi e sette decessi».

comments powered by Disqus