Dallapiccola rilancia. «Daniza va catturata»

«Daniza è un animale dannoso e dunque va catturato. Ma non sarà abbattuto. Sappiamo dove è, la controlliamo 24 ore su 24». Lo ha detto ieri pomeriggio l'assessore Michele Dallapiccola a margine dell'incontro con i responsabili della Lega contro la caccia che gli hanno consegnato 65mila firme per Daniza libera. Intanto anche Brigitte Bardot è scesa in campo a difesa dell'orsa  Video di Giuseppe Fin  I tuoi commenti 

PARLA DALLAPICCOLA (mercoledì 3 settembre)

 

"Daniza è un orso dannoso e dunque va catturato. Ma non sarà abbattuto. Sappiamo dove è, la controlliamo 24 ore su 24". Lo ha detto questo pomeriggio l'assessore Michele Dallapiccola a margine dell'incontro con i responsabili della Lega contro la caccia che gli hanno consegnato 65mila firme per Daniza libera.

 

 

 

BRIGITTE BARDOT CON DANIZA (mercoledì 3 settembre)

 

Brigitte Bardot scende in campo a difesa di Daniza, l'orsa che a Ferragosto ha aggredito Daniele Maturi, 38 anni di Pinzolo. Lo ha fatto attraverso la sua associazione che da anni si batte per la difesa degli animali. «Stiamo seguendo la vicenda dell'orsa - fanno sapere a www.ladige.it i responsabili della Fondazione Brigitte Bardot - e ci auguriamo che non venga né catturata né abbattuta»

 

FERRAZZA NON PUO' SPARARE A DANIZA (martedì 2 settembre)

 

Walter Ferrazza non può sparare a Daniza, l'orsa che a Ferragosto ha aggredito Daniele Maturi, 38 anni di Pinzolo. Non lo può fare lui direttamente e non può autorizzare qualcuno a farlo. A dirlo è il presidente della Provincia Ugo Rossi. Ferrazza, sindaco di Bocenago, dalle pagine dell'Adige, domenica ha fatto sapere di essere molto preoccupato. Ha chiesto la convocazione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica. «Ritengo assolutamente doveroso da parte mia - ha dichiarato il primo cittadino del Comune della Val Rendena -, a tutela dell'incolumità dei cittadini, intervenire direttamente e personalmente alla cattura immediata o, in ultima istanza, all'abbattimento dell'orsa Daniza». E ancora: «Garantire la sicurezza dei cittadini è uno dei principali doveri e responsabilità dell'amministrazione comunale. Quando i cittadini sono o si sentono minacciati, dobbiamo intervenire nei modi più idonei per risolvere tali minacce».
E Rossi replica: «Non può certo decidere per l'abbattimento dell'orsa. Prendo le sue parole per quello che sono: uno stimolo a garantire condizioni di sicurezza. Mi stupisce che alzi il tiro in questo modo. Io comunque invito tutti, da una parte e dall'altra, ad abbassare i toni, a usare il buonsenso. Il progetto orso è un unicum nelle alpi. I cuccioli, dopo la cattura di Daniza (mentre scriviamo è ancora in libertà,ndr), resteranno nei boschi e gli esperti ci dicono che, senza la mamma, non rischieranno la vita. Li aiuteremo a crescere. Agli animalisti che ci criticano ricordiamo che qui gli orsi stanno bene (ricordo che qui sono nati 70 orsetti) e che non si sono visti appelli per l'introduzione dell'orso in altre regioni».
Sul «caso Ferrazza-Daniza» interviene anche Mauro Nones, animalista del Pan Eppaa, che al sindaco di Bocenago ha inviato una lettera aperta: «Egregio Signor Sindaco (...) immagino che, come ogni buon amministratore, anche Lei, consapevole dei limiti e delle risorse a disposizione, abbia fatto un elenco dei problemi cui dedicare attenzione ed abbia stabilito delle priorità. Non conosco la realtà da Lei amministrata, ma mi pare improbabile che, relativamente alla sicurezza, sia l'orso il problema al primo posto, mentre ritengo che per la salute dei suoi concittadini rischi assai maggiori derivino dal traffico stradale, dall'inquinamento, dall'uso di pesticidi, dall'uso di attrezzature lavorative pericolose. (...) A partire da domenica prossima anche nei boschi del Comune di Bocenago si comincerà a sparare e l'attività continuerà per mesi, cinque giorni alla settimana, tutti i weekend inclusi (...) Credo che se Ella vuole essere coerente con la sua posizione di garante della tutela della salute di concittadini e turisti, qualche provvedimento dovrà pur prenderlo per tutto il periodo in cui, assieme agli orsi, scorazzeranno liberi anche uomini armati (...). Quel suo minaccioso ultimatum alle istituzioni responsabili della gestione del progetto orso lede le loro prerogative e ne mina la credibilità. Inoltre, non volendo ipotizzare che Ella non sia consapevole delle gravi conseguenze che l'attuazione da parte sua della minaccia di uccisione dell'orsa avrebbe per la Sua immagine - per non parlare dei possibili aspetti penali - e che pertanto è ben lontana da Lei l'idea di porla in atto, debbo concludere che la minaccia stessa sia stata fatta per i soliti motivi, tanto cari a politici e pubblici amministratori, ossia di raccolta di facile consenso.

 

ENPA: PRONTI A DENUNCIARE (lunedì 1 settembre)

 

"Non c'è pace per l'orsa Daniza, che, dopo essere stata messa sul banco degli imputati per una presunta aggressione ai danni di un'escursionista che ne aveva infastidito i cuccioli, viene ora accusata dal sindaco di Bocenago (Trento) di avere attaccato e ucciso una capra. Ma il primo cittadino della città trentina non si ferma ai sospetti, peraltro tutti da dimostrare, e arriva a minacciare un suo intervento personale finalizzato alla cattura e addirittura all'uccisione della povera Daniza". Per questo l'Ente nazionale protezione animali (Enpa) "ha diffidato il sindaco di Bocenago, preventivando un'immediata azione legale, qualora l'orsa l'animale e i suoi cuccioli venissero maltrattati o, peggio, uccisi".

 

"La verità - aggiunge Enpa - è che, nonostante i reiterati tentativi di 'conquistarè il palcoscenico mediatico con nuove e fantasiose accuse, i termini della questione sono sempre gli stessi: le presunte aggressioni del plantigrado sono dovute non alla pericolosità dell'animale ma a gravi comportamenti omissivi posti in essere da chi non ricovera gli animali da reddito all' interno di ripari o notturni o da chi non rispetta la "privacy'" genitoriale di Daniza. Qualunque essere vivente metterebbe in atto strategie di difesa qualora avvertisse una situazione di pericolo per sè e per la propria prole. Non si tratta né di orsi, né di lupi, né di altri animali selvatici. Questi si chiamano normali comportamenti propri della specie e istinto di sopravvivenza e sono pertanto comuni a tutte le specie".

 

 

 

 

PRONTO A UCCIDERE DANIZA (lunedì 1 settembre)

 

Daniza, l'orsa più famosa d'Italia, e non solo, potrebbe finire nel mirino dei cacciatori. Questo quanto emerge da una «Richiesta urgente di convocazione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica» in partenza dall'ufficio del sindaco di Bocenago, Walter Ferrazza.
«Viste le continue incursioni dell'orsa praticamente in centro abitato - spiega il sindaco - ho chiesto che venga convocata una riunione urgente del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, insieme al presidente del Parco Adamello Brenta con lo scopo anche di inserire nel progetto Life Ursus un protocollo di intervento urgente per casi di orsi problematici. Protocollo che - aggiunge - possa essere condiviso e appoggiato da tutti gli amministratori».
Risalgono infatti a venerdì scorso gli ultimi avvistamenti di Daniza nei pressi di Bocenago.
Per due volte, nello stesso giorno, l'orsa e i suoi cuccioli hanno fatto visita ad un recinto situato nei pressi dell'abitato. La prima, in mattinata, quando l'orsa ha attaccato e sbranato una capretta e la seconda, all'imbrunire, quando ha allontanato, nello stesso luogo, i padroni degli animali giunti sul posto per spostare e «mettere in salvo» l'asino con cui la capra condivideva il recinto.
Ed è proprio alla luce di questo ultimo incontro che, aggiunge Ferrazza, «ritengo assolutamente doveroso da parte mia, a tutela dell'incolumità dei cittadini, intervenire direttamente e personalmente alla cattura immediata o, in ultima istanza, all'abbattimento dell'orsa Daniza».
Questo perchè, continua Ferrazza «garantire la sicurezza dei cittadini è uno dei principali doveri e responsabilità dell'amministrazione comunale. Quando i cittadini sono o si sentono minacciati, dobbiamo intervenire nei modi più idonei per risolvere tali minacce».
Una presa di posizione che non deve essere vista, aggiunge come «contro il progetto», anzi «non c'è da parte mia e dell'amministrazione - commenta - nessuna forma di accanimento nei confronti dell'orsa. Anzi: consapevoli del grande successo del Progetto Life Ursus che ha reso il Trentino un esempio di virtuosità internazionale, ritenendo che sia la stessa Daniza il problema (e non gli orsi in generale) a causa dei suoi comportamenti anomali e dei continui e precedenti episodi di aggressione e danni da lei provocati, ne consideriamo necessario il contenimento».
La speranza è quindi quella di fare in modo «che il progetto possa continuare».
«Oggi purtroppo - sottolinea Ferrazza - ci troviamo a dover fronteggiare una situazione che ha messo il panico tra i residenti. Noi siamo montanari, amiamo le nostre montagne e le vogliamo vivere. Penso a mia figlia e a tutti i bimbi che innocentemente corrono spensierati sulla nostra terra. Penso ai contadini che la lavorano».
Un discorso che non si riferisce solo ai residenti, ma anche a tutti quelli che passano di qui. Sportivi dunque, ma anche turisti per cui i luoghi sono «fonte di benessere, rilassamento e armonia».
La speranza per Ferrazza è dunque quella di «continuare a viverli senza paura. Non possiamo essere terrorizzati da un'orsa che, se pur per istinti naturali quali la difesa dei propri cuccioli o la fame, mette a repentaglio la vita dell'uomo. Daniza va riportata immediatamente nel suo ambiente naturale, quello che non la spaventa, quello che le permette di vivere secondo i propri istinti, dove il suo comportamento è normale ed accettabile. Ma se la cattura non dovesse riuscire in tempi più che brevi, non mi rimarrà alternativa».

 

LA GIORNATA A PINZOLO

 

Hai voglia a raccontare la storia dell'orso! Anzi, in questo caso dell'orsa visto che la protagonista di una giornata di ordinaria «follia» è un ignaro plantigrado trapiantato in Trentino un paio di decenni orsono (si perdoni il gioco di parole, assolutamente volontario) dalla Slovenia sul quale pende un mandato di cattura della Provincia. La colpa è aver aggredito un fungaiolo nei boschi del Brenta anche se, essendo in compagnia dei cuccioli (l'orsa, non il fungaiolo) ha reagito come qualunque altra mamma che si sente minacciata.

Del caso Daniza si è parlato allo sfinimento ma in un'estate in cui l'altro argomento forte è stato il tempo bizzarro, questa «caccia all'orso problematico» ha scatenato il finimondo in tutto lo Stivale. E così sono fioccate polemiche e manifestazioni arrivando fin quasi alle mani una settimana fa a Pinzolo.

Tutto a posto? Giammai! Gli animalisti di tutta Italia hanno invocato a gran voce la grazia per Daniza promettendo lotta dura fino alla revoca dell'ordinanza di custodia cautelare.

Dopo il primo assaggio di protesta - che ha costretto i rendeneri a imbastire in fretta e furia un sodalizio «pro Carnera» rischiando di trasformare Pinzolo in un ring - i paladini dell'orsa ieri hanno annunciato una parata bis. Peccato che ai piedi del Brenta ci fosse la festa più attesa dell'anno, con la passerella delle giovenche di ritorno dall'alpeggio. Un evento che ha calamitato migliaia di persone. Il sindaco Bonomi ha chiesto di desistere e il comitato per l'ordine e la sicurezza ha negato l'assenso a manifestare. Parole al vento, però. Ovviamente si è temuto il peggio perché un'incursione con striscioni e cori pro Daniza avrebbe acceso una scintilla capace di incendiare non solo gli animi.

E così, nell'ultimo sabato di agosto, la Val Rendena si è svegliata blindata, con tutte le forze dell'ordine schierate - mancava solo l'Esercito - e posti di blocco disseminati ovunque. In valle c'è chi l'ha presa sul ridere anche perché l'annunciato blitz delle due di pomeriggio non è mai avvenuto. Intanto, però, ogni veicolo diretto verso Pinzolo è stato controllato per evitare sbarchi indesiderati. 

I quaranta animalisti partiti soprattutto da Roma e Napoli sono stati intercettati a Tione e i loro mezzi - un pullmino e alcune macchine - fermati. Tutto finito? Eh no, perché in quanto ad ostinazione non sono certo secondi a Daniza. E allora avanti, rigorosamente a piedi, lungo i venti chilometri di rotta. Con tanto di scorta, tra l'altro, visto che carabinieri e polizia li hanno seguiti, pure loro a piedi, sul ciglio della statale.

Intanto a Pinzolo le vacche, paghe per l'estate passata in malga, sfilavano tra una folla festante, ignare di orsi e relativi fans impegnati a sfidare Giove Pluvio. Perché se in cima c'era il sole, in strada è arrivata l'acqua. Un tempo da lupi, insomma, e non a caso gli animalisti non si sono persi d'animo. Avanti, dunque, sempre in nome di Daniza. Almeno fino a Spiazzo, dove si è rischiato lo scontro. Un gruppo di ragazzi ha urlato contro il corteo e il clima si è surriscaldato. A quel punto le forze dell'ordine hanno detto stop. «È un sopruso - ha tuonato Enrico Rizzi, portavoce del Partito animalista europeo - ed è incostituzionale. Sporgeremo denuncia. È vero che ci è stato negato il permesso di manifestare ma noi stavamo camminando, con gli striscioni chiusi, da liberi cittadini».

In pochi minuti il crocchio si è ingrossato e alcuni abitanti hanno provato a parlamentare, assicurando di pensarla come loro ma che per risolvere i problemi ci si deve sedere attorno a un tavolo. Bene. Peccato per qualche facinoroso che ogni tanto faceva capolino, respinto dal Pae al grido di «ubriacone». Era uno solo, è vero, e gridargli addosso non è stato un bel gesto anche se l'«aria» che gli girava intorno lasciava pochi dubbi sull'origine.

A distanza siderale, alla Casa di riposo un centinaio di metri più in là, un improvvisato coro si è limitato a lanciare slogan secchi: «Carnera, Carnera!».

Allora la popolazione non sta con l'orso? «No, è con noi. Lungo la strada abbiamo raccolto applausi e incoraggiamenti».

In serata, col pericolo concreto di incrociare dei lupi visto il tempo, gli animalisti hanno ordinato il rompete le righe. «Torniamo a casa ma torneremo e manifesteremo a Pinzolo. Quando, però, non lo diremo».

A Pinzolo, dunque, chi aspettava il gong in nome dell'orso è rimasto deluso. Ma non si è certo perso d'animo perché in Rendena sanno pure ridere. «Consegnerò l'orsetto di peluche di mia figlia agli animalisti. Basterà?». E un altro: «Ma Rossi non ha mica emesso un mandato di cottura!», e giù sganasciate. Ma c'è pure l'ironia involontaria di chi ha indossato la maglietta di Solidarnosc, confondendo forse Daniza con Danzica. Ma sono ragazzi, via. E, a proposito, a Pinzolo c'è pure la libreria.

 

 

@giornaleladige animalisti stop a Spiazzo pic.twitter.com/sx5Bu0F9Aw

— Denise Rocca (@RoccaDenise) 30 Agosto 2014

 

 

 

 

 

ALTRA GIORNATA CALDA (30 agosto)

 

In attesa dei nuovi cortei, lo scontro si è già infiammato sul web. Dopo giorni di di schermaglie, in un crescendo fattosi sempre più intenso dopo la prima manifestazione di Pinzolo, quest'oggi è attesa altra tensione in Rendena, con il corteo (non autorizzato) bis degli animalisti e il fronte «pro Carnera» dall'altro.
«Noi ci saremo, con i nostri striscioni e i nostri slogan», spiega infatti il presidente del Partito animalista europeo Stefano Fuccelli. E la protesta si sdoppierà: non solo in val Rendena, ma anche a Trento, con il sit in promosso da una delegazione del movimento di attivismo Fronte animalista che, con suoi esponenti indipendenti si riunirà per un presidio di sensibilizzazione a favore dell'orsa Daniza, dalle 14 alle 18 in piazza Duomo. Ai manifestanti nel capoluogo si unirà anche parte degli attivisti del Pae, che si sdoppieranno tra il capoluogo e Pinzolo.
Ma in attesa dei ritrovi di piazza, il clima è già rovente, prima ancora di poter capire che cosa possa succedere nella giornata odierna. Slogan, accuse incrociate, insulti. Sul web ieri i due fronti hanno raccolto quella che può essere definita la non certo onorevole «summa» del pensiero dell'opposta fazione. Una serie di «istantanee» regalateci dai social network, a condire la vigilia dell'ennesima giornata difficile di ulteriori motivi di scontro.
Si va dai vari « Pinzolo cesso pieno di merda » o « Che montanari ignoranti » che qualcuno tra i più poetici degli animalisti ha rivolto ai trentini, fino agli accomodanti messaggi che i pinzoleri hanno rivolto in rete agli animalisti: « Vieni su, ma portati l'esercito se vuoi tornare vivo ».
Insomma, pare quasi che ormai il ruolo di Daniza sia marginale. Quello di mamma orsa sembra ormai solo un pallido pretesto sullo sfondo: in primo piano, l'accanimento tra due fazioni che stanno continuando ad affrontarsi con violenza (fortunatamente solo verbale) crescente.
E pare tardi per placarne i toni. Con gli uni - gli animalisti, o buona parte di essi - convinti di aver a che fare con una popolazione becera, ignorante, residente in luoghi dove «non ci sono librerie, ma armerie, macellerie e salumerie» e gli altri che più che con Daniza ce l'hanno con coloro che reputano invasori maleducati e caciaroni che vogliono insegnare, a chi in montagna c'è nato, come in montagna si vive.

 

ALTA TENSIONE ALLA VIGILIA DEL CORTEO (VIETATO) (29 agosto)

 

In attesa dei nuovi cortei, lo scontro si è già infiammato sul web. Dopo giorni di di schermaglie, in un crescendo di fattosi sempre più intenso dopo la prima manifestazione di Pinzolo, è attesa altra tensione in Rendena, con il corteo (non autorizzato) bis di domani degli animalisti e il fronte «pro Carnera» dall’altro. «Noi ci saremo, con i nostri striscioni e i nostri slogan», spiega infatti il presidente del Partito animalista europeo Stefano Fuccelli. E la protesta si sdoppierà: non solo in val Rendena, ma anche a Trento, con il sit in promosso da una delegazione del movimento di attivismo Fronte animalista che, con suoi esponenti indipendenti si riunirà per un presidio di sensibilizzazione a favore dell’orsa Daniza, dalle 14 alle 18 in piazza Duomo. Ai manifestanti nel capoluogo si unirà anche parte degli attivisti del Pae, che si sdoppieranno tra il capoluogo e Pinzolo.

 

 

MANIFESTAZIONE A TRENTO (29 agosto)

 

Una delegazione del movimento di attivismo Fronte animalista con attivisti indipendenti si riunirà per un presidio di sensibilizzazione a favore dell'orsa Daniza e contro la decisione di catturarla e imprigionarla in un area recintata e elettrificata. Lo annuncia lo stesso movimento per domani pomeriggio, dalle 14 alle 18 a Trento, in piazza Duomo.

 

L'orso in questione è quello che a Ferragosto ha ferito, in presenza dei propri cuccioli, un uomo nei boschi in Trentino. Contro la sua cattura era stata annunciata per domani una manifestazione a Pinzolo, non autorizzata dalla Questura per la concomitanza di un'altra di allevatori, che tradizionalmente porta nel paese migliaia di persone ogni anno. La protesta di Trento, spiega sempre l'associazione "si unisce alle tante manifestazioni che in questi giorni si sono svolte in tutta Italia per questa mamma, "colpevole" di aver solo protetto i suoi cuccioli

 

SECONDA DIFFIDA DELLA LAV (29 agosto)

 

In difesa di mamma Orsa Daniza e dei suoi cuccioli, contro la quale  è stato emesso un ingiusto e contestatissimo mandato di cattura a vita, la LAV (www.lav.it) , ha depositato una nuova diffida indirizzata al Presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi, alla Procura della Repubblica e per conoscenza al Ministero dell’Ambiente. L’Associazione animalista chiede con fermezza l’immediato ritiro dell’ordinanza provinciale che dispone la cattura dell’Orsa Daniza e la sua traslocazione presso il recinto di Casteller, alle porte di Trento e che comporterebbe di fatto l’abbandono dei cuccioli ad un destino incerto. La nuova diffida è rafforzata dall’istanza di sequestro del plantigrado in caso di mancata revoca dell’ordinanza, avanzata dall’Ufficio Legale della LAV.

 

Non si comprendono dall’ordinanza né le reali dinamiche dell’incidente, cui è fatto un cenno assai generico, né le ragioni per cui la Provincia Autonoma di Trento abbia ritenuto di scegliere, tra le tre possibilità comunque previste dal Piano d’Azione interregionale per la Conservazione dell’Orso bruno nelle Alpi centro-orientali (PACOBACE), la cattura per la captivazione permanente dell’orsa, azione fortemente criticata perché ritenuta radicale e cruenta se si considera che si tratta di confinamento a vita di un animale nato e cresciuto libero in un ambiente ristretto, e quindi diverso da quello in cui si è evoluto. Una compressione permanente della sua etologia che equivale all’uccisione quanto meno psichica, dell’animale.

 

Inoltre con riferimento al possibile destino dei due cuccioli nell’ipotesi della cattura e del trasferimento della femmina adulta, è evidente che si commetterebbe una vera crudeltà perché si metterebbe a rischio la sopravvivenza dei piccoli, come confermano, l’etologo Roberto Marchesini e altri esperti. L’etologo Roberto Marchesini ha definito “equilibrato” il comportamento di mamma orsa in difesa dei suoi figli escludendo la sua pericolosità.

 

Contrario alla cattura si è detto anche il Presidente del Parco Nazionale d’Abruzzo, secondo il quale l’eventuale cattura e la captivazione permanente dell’orsa Daniza non è da ritenersi una scelta risolutiva, bensì una “sconfitta”.

 

 

“La LAV e la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica chiede di fermare la cattura di Daniza – afferma Massimo Vitturi, responsabile LAV Caccia e Fauna selvatica – Ci auguriamo che questa amara vicenda, possa favorire, a tutti i livelli, una relazione davvero rispettosa con la fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato, protetta da norme nazionali e comunitarie ma troppo spesso oltraggiata come se fosse l’intrusa”.

 

 

 

LA SFIDA DEGLI ANIMALISTI

 

«Noi sabato a Pinzolo ci saremo. Anche senza autorizzazione, come hanno fatto la settimana scorsa le persone che ci hanno impedito di manifestare liberamente e pacificamente». Dopo lo stop al «corteo bis» pro Daniza, in programma per domani, arrivato dal Comitato per l'ordine e la sicurezza riunitosi mercoledì, il Partito animalista europeo non intende comunque arretrare di un millimetro.

 

«Stiamo valutando le modalità con cui ritrovarci e lottare per i nostri ideali - spiega il presidente del Pae Stefano Fuccelli - in attesa di conoscere l'esito del nostro ricorso contro la decisione che ci vieta di manifestare (il Pae si è rivolto formalmente al ministero dell'Interno, ndr) ma quel che è certo è che a Pinzolo ci saremo. Non temiamo il rischio di denunce per manifestazione non autorizzata, dato che a carico di chi sabato 23 ci ha ostacolato non pare sia stato preso alcun provvedimento. Noi sabato faremo lo stesso: ci ritroveremo, magari in forma spontanea, come amici che si incontrano in val Rendena. Spontaneamente. Proprio lo stesso termine utilizzato dal segretario della Lega Nord Fugatti per spiegare che la loro di sabato scorso non era una manifestazione non autorizzata. Ci ritroveremo allo stesso modo e non vedo come potranno essere denunciate persone che passeggiano per un centro abitato. Oppure, se verremo denunciati, ci attiveremo perché anche a carico di chi ci ha ostacolati la settimana scorsa venga utilizzato lo stesso metro di giudizio».

 

ROSSI: NON REVOCO L'ORDINE DI CATTURA (giovedì 28 agosto)

 

L'orsa Daniza continua a essere pericolosa, e dunque non ci sono le condizioni per revocare l'ordinanza di cattura. Lo ha ribadito, in un'intervista al Tg3 Regionale, il presidente della Provincia Ugo Rossi, rientrato dalle vacanze.

 

«Questa orsa - ha spiegato Rossi - ha delle caratteristiche di pericolosità, che hanno determinato la necessità di fare un'ordinanza per la sua cattura. Anche in queste ore si è resa protagonista di alcuni episodi, non nei confronti di persone, ma di altri animali, vicino a centri abitati». E di fronte alle proteste, Rossi ha tagliato corto: «Non accettiamo lezioni, siamo gli unici che in Italia e in Europa si sono fatti carico di ripopolare di orsi il proprio territorio, tutelando questa specie».

 

Il prolungarsi delle operazioni di cattura sarebbe dovuto alla grande attenzione che viene posta per tutelare l'orsa stessa, i suoi cuccioli e i forestali.

 

 

SONDRIO «CHIAMA» TRENTO (giovedì 28 agosto)

 

«Chiedo alla Provincia autonoma di Trento di provvedere affinchè l’orso MV25, la cui presenza in Val di Togno è stata abbondantemente documentata, sia allontanato dai boschi della Valtellina e possa essere rimesso in libertà in un habitat a lui più confacente».

 

È questa la posizione del presidente della Provincia di Sondrio, il leghista Massimo Sertori, in merito alla vicenda del plantigrado che pochi giorni fa ha sbranato nel territorio di Spriana (Sondrio) 4 asini, suscitando la preoccupazione e dure prese di posizione degli allevatori valtellinesi.

Il grosso esemplare maschio di circa 3 anni fa parte del nucleo di orsi bruni che sta ripopolando le Alpi col progetto «Life Ursus» voluto dalla Provincia autonoma di Trento, d’intesa con il parco Adamello-Brenta e l’Istituto nazionale per la fauna selvatica (Spra) e finanziato dall’Unione Europea.

 

«Il progetto, nel merito del quale non voglio entrare - aggiunge Sertori - avrebbe dovuto contemplare la possibilità che gli eventuali territori di espansione e colonizzazione da parte di questi grandi predatori fossero in grado di sostenerne la presenza. Ad oggi, il nostro sistema territoriale, senza tralasciare alcun ambito (ambientale, faunistico, agricolo e pastorale), non è in grado di far fronte alla permanenza di un orso bruno, a maggior ragione quando si tratta di un esemplare mediamente problematico come MV25».

 

Il presidente della Provincia di Sondrio spiega che «alla Provincia di Sondrio, purtroppo non a statuto autonomo, mancano non solo le risorse economiche, ma anche quelle umane per gestire al meglio una situazione di questo genere che, di sicuro, presuppone un’intensa attività di controllo, di informazione e di comunicazione dedicata».

 

Gli accertamenti condotti dalla Polizia Provinciale di Sondrio, inoltre, hanno stabilito proprio oggi che l’orso si trova ancora in Val di Togno, stavolta nella sponda orografica sinistra, circostanza che è destinata ad accrescere l’allarme e le proteste degli allevatori dato che sugli alpeggi in questo periodo sono ancora al pascolo le mandrie bovine e ci sono pecore, cavalli e asini.

 

 

IL COMUNICATO UFFICIALE DELLA QUESTURA (giovedì 28 agosto)

 

La Questura di Trento ha diffuso oggi una nota ufficiale, nella quale spiega le ragioni del "no" alla manifestazione pro Daniza di sabato a Pinzolo. Ecco il testo:

 

«Come è noto, il Partito Animalista Europeo ha presentato preavviso di pubblica manifestazione per il giorno 30 agosto 2014, da svolgersi in Pinzolo, dalle ore 14.30 alle ore 19.30 per “sensibilizzazione opinione pubblica sulla questione dell’orsa Daniza al fine di vietarne la cattura”.

 

A Pinzolo nella stessa giornata è però prevista, in quanto programmata da tempo, una manifestazione agro-naturalistica denominata “GIOVENCHE DI RAZZA RENDENA, EDIZIONE 2014” che culminerà, dalle ore 16.00 alle ore 19.00, con la sfilata per le vie del centro abitato delle giovenche di Razza Rendena (circa 170 capi di bestiame).

 

Le due iniziative, pertanto, non possono svolgersi nella stessa giornata e nello stesso centro abitato.

 

Tanto premesso, tenuto conto delle determinazione assunte in seno al Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica svoltosi nella giornata di ieri presso il Commissariato del Governo per la Provincia di Trento e valutati tutti i riflessi sull’ordine e la sicurezza pubblica, è stata formalmente vietata la manifestazione del Partito Animalista Europeo prevista in Pinzolo (TN), il giorno 30 agosto, dalle ore 14.30 alle ore 19.30».

 

 

RIENTRO ANTICIPATO DELLE PECORE (28 agosto)

 

C'è chi teme per l'incolumità delle proprie bestie e per questo ha anticipato la discesa a valle.

 

 

PARLA IL MINISTRO (27 agosto)

 

 

 

WWF SVIZZERA (27 agosto)

 

 

Nel video il Wwf della Svizzera si insegna come muoversi in sicurezza nei boschi dove ci sono gli orsi.

 

NEGATA LA MANIFESTAZIONE A PINZOLO (mercoledì 27 agosto)

 

Il Comitato per l'ordine e la sicurezza, che si è riunito questa mattina, ha negato l'autorizzazione per una nuova manifestazione pro Daniza, che era in programma per sabato a Pinzolo.

 

 

IL MINISTRO: DECIDE TRENTO (mercoledì 27 agosto)

 

«Non sto né con l'orsa né con quelli che la vogliono abbattere», dice il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, del caso dell'orsa Daniza. «Ho già detto che non mi faccio prendere dall'emotività quando approccio i temi che riguardano l'ambiente. Mi faccio invece prendere dai dati scientifici», ribadisce. Va quindi catturata? «No, non diciamo questo, perchè è una decisione che spetta al Trentino», ha risposto il ministro al Meeting di Rimini.

 

 

CORTEO BIS A PINZOLO: OGGI SI DECIDE (mercoledì 27 agosto)

 

Dopo la tensione di sabato scorso, anche quello in arrivo non si annuncia un fine settimana tranquillo, a Pinzolo. Sulla manifestazione-bis pro Daniza preannunciata dagli ambientalisti, solo quest'oggi si pronuncera il Comitato per l'ordine e la sicurezza, che si riunirà al palazzo del Governo. Già ieri, tuttavia, si sono avuti i primi contatti tra i vertici del Partito animalista europeo e il vicario del questore Massimo Alberto Colucci.


In una nota, la formazione ambientalista e animalista ha fatto sapere di avere depositato il preavviso preventivo dell'indizione della manifestazione, tornando a scagliarsi contro i residenti del centro rendenero: «Abbiamo preannunciato per sabato 30 lo svolgimento negli stessi luoghi del precedente corteo, interrotto bruscamente a causa delle ripetute aggressioni e provocazioni provenienti da un assembramento dei locali non solo non autorizzato ma anche vietato dal dispositivo della questura», ha spiegato il presidente del Partito animalista europeo Stefano Fuccelli.


In realtà, soltanto quest'oggi si capirà con quali limiti e vincoli potrà tenersi la manifestazione: proprio nel corso del Comitato per l'ordine e la sicurezza verrà infatti valutato il preavviso depositato dal Pae.
Durante il loro confronto di ieri, il capo segreteria del Pae Enrico Rizzi e il vicario del questore Colucci hanno discusso anche della possibilità di rinviare la manifestazione di sabato: «Il Vicario - spiega il Pae - ha espresso ulteriore preoccupazione per il giorno concordato vista la contestuale Festa della mucca, alla quale parteciperanno centinaia di allevatori, invitandoci, pertanto, ad annullare o posticipare la data dell'evento. Negativa la risposta del Pae, intenzionato a far rientrare la protesta soltanto nella circostanza in cui l'ordinanza della Provincia di Trento venga revocata o quantomeno sospesa in attesa di una più attenta e meno affrettata valutazione tecnica visto che il numero degli esperti etologi che contestano l'analisi di tale ordinanza è in costante aumento».


Il Pae non intende arretrare, spiegando di comprendere le preoccupazioni del sindaco di Pinzolo Bonomi per la buona riuscita della manifestazione degli allevatori e invitandolo a rinviare quella, per lasciare spazio alla manifestazione pro Daniza. Insomma, gli animalisti stanno inspiegabilmente tentando in tutti i modi di farsi odiare dai pinzoleri e dai rendeneri, ma solo oggi sapremo se e come si svolgerà la manifestazione di sabato.


Intanto in procura occupano un faldone i numerosi esposti presentati da più parti - tra cui Verdi e animalisti - sul caso Daniza. Il materiale è ora la vaglio del procuratore capo Giusppe Amato che dovrà valutare se ad oggi, con Daniza ancora libera, sussistano o meno profili di possibile rilievo penale.

 

ALTRE DENUNCE IN ARRIVO (martedì 26 agosto)

 

Non si allenta la tensione tra gli animalisti contrari alla cattura dell'orsa Daniza e la politica «barricata» nel Palazzo. Ieri i militanti del Partito animalista europeo (Pae) si sono presentati davanti alla Provincia con i cartelli per protestare. È stata chiamata la polizia e in sette sono stati denunciati. Annunciate altre denunce per gli otto che il 22 agosto avevano occupato degli uffici in Provincia. Sul web in molti si stanno dando l'appuntamento a Pinzolo per un'altra manifestazione: sono annunciati anche pullman da Napoli, Roma e Milano.

 

 

ENPA: la caccia fa più vittime (martedì 26 agosto)

 

L'Ente nazionale protezione animali (Enpa) afferma che "contro gli orsi, specie particolarmente protetta anche a livello comunitario, è in atto, in Italia, una vera e propria guerra alimentata dall'allarmismo, dai pregiudizi e dall'insofferenza di alcune categorie ben individuate che, per motivi assolutamente pretestuosi, non hanno mai tollerato la presenza di questi splendidi animali sul nostro territorio".

 

In realtà - prosegue l'Enpa - "sia nel caso di Daniza che in quello più recente di M25 ciò che è stato definito come aggressione o tentativo di aggressione non è stato causato da una pericolosità intrinseca degli animali ma, ancora una volta, da comportamenti avventati ed in taluni casi addirittura negligenti posti in essere dalle persone". Per questo, prosegue l'Enpa, "catturare gli orsi condannandoli ad una vita di reclusione, solamente perchè - come avviene in natura - tentano di sopravvivere in un mondo ostile, alimentandosi e difendendo o proprio piccoli come qualunque madre in natura farebbe, o ancor peggio minacciando di ucciderli - oltre che crudele, è contrario a qualsiasi principio scientifico ed etologico". L'Enpa ricorda che "nella sola stagione venatoria 2012/2013, stando ai dati della Lac (Lega Abolizione Caccia) più di 50 persone sono morte per 'incidenti di caccià. Se parliamo di pericolosità per le persone, si pensi ad abolire questa pratica orribile: le doppiette mietono vittime, mentre in Italia non abbiamo notizia di persone uccise da orsi".

 

NUOVO BLITZ ANIMALISTA AL CASTELLER (martedì 26 agosto)

 

Daniza, blitz animalista al CastellerNuovo blitz animalista: questa mattina attivisti dell'associazione Essere Animali hanno compiuto un'azione simbolica nei pressi del recinto dove la Provincia ha predisposto la detenzione in cattività dell'orsa Daniza, al centro faunistico del Casteller. «Rinchiudere Daniza è uccidere la libertà», recita lo slogan sullo striscione esposto davanti al recinto.

 

«Con questa azione simbolica vogliamo far riflettere sulla differenza abissale tra la libertà nell'intero arco alpino e una vita in gabbia, per quanto grande questa possa essere. Fino a oggi nessuno ha mostrato il recinto in cui l'orsa Daniza potrebbe trascorrere il resto dei suoi giorni, grande 0,008 km quadrati (meno di due campi da calcio), niente a confronto dei 210 in cui l'orsa ha vissuto nell'ultimo anno (dati del Rapporto Orso 2013)», affermano da Essere Animali.

 

«Daniza non ha mai dimostrato pericolosità per gli umani e il parere degli esperti è concorde nel considerare il suo comportamento perfettamente nella norma. Invitiamo quindi la Provincia di Trento a ritirare la delibera di cattura e a non condannarla ad un ergastolo in questo piccolo recinto, perché solo in libertà gli animali possono esprimere a pieno la propria etologia».

 

 

DENUNCIATI SETTE ANIMALISTI. «REAGIREMO» (martedì 26 agosto)

 

Resta alta la tensione tra gli animalisti che protestano contro l'ordinanza di cattura dell'orsa Daniza e la politica che si barrica nel Palazzo dopo il blitz di venerdì scorso. Ieri mattina era prevista una seduta della giunta provinciale nella quale, come annunciato dal vicepresidente Alessandro Olivi, si sarebbe parlato del caso Daniza. E già alle 8.30 fuori dal palazzo della Provincia in piazza Dante si sono presentati alcuni militanti del Partito animalista europeo, lo stesso dell'assalto dell'altro giorno, con i cartelli in mano per protestare.


Terrorizzati da quanto accaduto pochi giorni fa e per scongiurare un'incursione bis, i vertici provinciali hanno chiamato la polizia ordinando nel frattempo ai commessi della Provincia di chiudere tutte le porte, ad esclusione di un accesso laterale. Il risultato è che sette attivisti, tra cui alcuni che già avevano partecipato all'iniziativa di venerdì, sono stati portati in Questura dove sono stati identificati e denunciati per manifestazione non autorizzata, per la protesta di oggi - benché fossero in pochi con il cartello in mano - e già che c'erano per violazione di domicilio per aver occupato gli uffici provinciali venerdì scorso.


Il segretario nazionale del Partito animalista europeo (Pae), Enrico Rizzi, ieri ha scritto su  Facebook : «Gli attivisti di "fronte animalista" si posizionano con dei semplici cartelli davanti la Provincia di Trento in favore di Daniza. La polizia interviene, li carica nelle auto per condurli in Questura ed eseguire il rilievo delle impronte digitali».


«Così facendo - aggiunge Rizzi - le istituzioni ottengono l'effetto opposto. Gli animi si stanno riscaldando sempre di più e sabato prossimo difficilmente le forze dell'ordine riusciranno a garantire l'ordine pubblico. Non è accettabile che i veri delinquenti siano liberi per le nostre strade e chi difende la vita senza ricavarci nulla viene trattato come il peggior delinquente».


E proprio in vista della nuova manifestazione a Pinzolo annunciata dagli animalisti, il Pae alza i toni annunciando che gli attivisti sono pronti agli scontri fisici. «Noi - scrive in un comunicato il presidente Stefano Fuccelli - continueremo la protesta finché l'ordinanza non verrà revocata. Comunico inoltre che alla prossima manifestazione di Pinzolo, già autorizzata dalla Questura, reagiremo alle aggressioni come non abbiamo fatto sabato».


Intanto, ieri mattina, mentre fuori venivano portati via i pochi manifestanti, in giunta i dirigenti Romano Masè e Maurizio Zanin hanno spiegato le ragioni tecniche alla base della cattura di Daniza. «La cattura - ha detto Masè - è stata decisa in base ai criteri previsti dal Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi centro-orientali (Pacobace) che indica i vari livelli di problematicità e pericolosità. Oltre all'episodio in sè dell'aggressione, abbiamo guardato il fascicolo di Daniza, già catturata tre volte per metterle il radiocollare per la sua problematicità: tante predazioni e due falsi attacchi nel 2008 e 2012, ogni volta più vicina all'uomo fino all'aggressione che giustifica questo tipo di decisione».

 

Masè spiega che Daniza è attualmente l'unico orso fra la cinquantina del progetto che si può definire «problematico». C'è è vero M4, che sta facendo razzie di bestiame ad Asiago, ma a differenza di Daniza è un orso schivo rispetto all'uomo. Anche per M4 comunque è stata decisa la cattura, ma solo per mettergli il radiocollare.

 

 

ASINI SBRANATI IN VALTELLINA: «ABBATTETE MV25» (lunedì 25 agosto)

 

Sono saliti in alpeggio a quota 2 mila metri, di prima mattina, per mungere le vacche al pascolo nel territorio di Spriana (Sondrio) e hanno trovato sul prato i resti di quattro asini sbranati dall’orso. Sì, perché non ci sono praticamente dubbi che gli animali siano stati uccisi da MV25, come è chiamato il plantigrado che da qualche tempo vaga più o meno indisturbato nei boschi tra Lombardia, Svizzera e Trentino.
Ma ulteriori accertamenti, dopo i primi rilievi che hanno dato conferme, sull’autore del raid, verranno svolti nelle prossime ore dagli agenti della Polizia provinciale di Sondrio.
Intanto gli allevatori della Val Malenco sono sul piede di guerra: «L’orso va abbattuto al più presto. Sugli alpeggi abbiamo ancora 200 fra mucche, cavalli, asini e pecore. E potrebbe trovarsi ancora in zona per assalire altre bestie».

 

 

L'ETOLOGO: DANIZA NON È PERICOLOSA (lunedì 25 agosto)

 

Il comportamento dell’orsa Daniza «è perfettamente normale, e non è affatto indice di pericolosità dell’animale». È il parere dell’etologo Roberto Marchesini contenuto in una relazione consegnata oggi da alcune associazioni ambientaliste al ministero dell’Ambiente.


Secondo l’esperto, «per considerare “deviante” un comportamento animale deve esserci una aggressione non motivata che avviene al di fuori dell’habitat naturale, mentre nel caso dell’orsa queste condizioni non si sono verificate. Cercare funghi è ovviamente un’attività che porta l’essere umano a frequentare luoghi silvestri dove è possibile entrare in rapporto con gli animali che vi dimorano sulla base di precise esigenze ecologiche - scrive l’esperto - come peraltro compreso dai piani di reintroduzione. Sia chiaro: se si mette in discussione questo punto è lo stesso progetto di reintroduzione che decade».


Più che l’allontanamento delle specie, continua Marchesini, sarebbe utile dare informazioni corrette sui comportamenti per chi si inoltra nei loro territori. «È certo che l’incontro debba aver avuto quel margine di sorpresa che si presta a essere equivocato da una mamma che sente come primo obbligo naturale e istintuale di difendere i propri cuccioli - sottolinea l’etologo - Un comportamento umano siffatto sarebbe salutato come il più grande gesto di autentica generosità e non si capisce perché lo stesso comportamento debba tradursi nella stigmatizzazione di pericolosità dell’animale in questione. O Daniza era pericolosa a prescindere, per il fatto di appartenere a una specie di grossa mole, o non può diventarlo a seguito di questo episodio.


Ma c’è di più: se consideriamo la forza che può mettere un orso in un comportamento di aggressione, e se paragoniamo l’esiguità delle ferite riportate dall’aggredito, non possiamo non dedurre che l’orsa non voleva affatto produrre seri danni ma solo spaventare e allontanare. Anche in questo caso - conclude Marchesini - ciò depone per un grande equilibrio comportamentale».

 

 

FISSORE (PD): NO ALLA CATTURA (lunedì 25 agosto)

 

«Il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, deve intervenire immediatamente per impedire l’attuazione della delibera con la quale la Provincia autonoma di Trento autorizza l’uccisione o la cattura dell’orsa Daniza». Ad affermarlo, in una nota, è Elena Fissore, senatrice Pd del Piemonte, che ne ha fatto un’interpellanza urgente.


«Di fronte al “normale” comportamento di una femmina accompagnata dai suoi cuccioli - prosegue Fissore - chiedo al ministero di pianificare un adeguato percorso formativo e informativo per cittadini residenti e turisti che vivono o si recano in aree frequentate dagli orsi nel nostro Paese, anche mutuando esperienze di altri Stati (Alaska e Nord America)».


«L’orsa Daniza - ha aggiunto - fa parte del progetto Life Ursus cofinanziato dall’Unione europea allo scopo di scongiurare l’estinzione dei grandi predatori dall’arco alpino e la delibera adottata dalla Provincia autonoma di Trento è stata predisposta unicamente sulla base delle dichiarazioni fornite dal signor Daniele Maturi, che sostiene di essere stato aggredito dall’orsa mentre cercava funghi nella zona di Pinzolo. Anche supponendo che i fatti si siano svolti come dichiarato, saremmo in presenza di un normalissimo comportamento animale teso a scongiurare un pericolo per i due cuccioli. Pertanto l’orsa non può considerarsi pericolosa o problematica, e non vi è motivo nè per il suo abbattimento né per la cattura che comporterebbe l’abbandono dei due cuccioli con grave rischio per la loro sopravvivenza».

 

 

OLIVI E GLI ANIMALISTI (lunedì 25 agosto)

 

Continua a tenere banco il caso Daniza. L'assessore Alessandro Olivi, tra le altre cose, parlando dell'orsa che ha aggredito Davide Maturi, questa mattina ha lanciato un messaggio chiaro a chi ha prima invaso la sede della Provincia e poi manifestato a Pinzolo: «Non dialogheremo mai con i violenti". Sempre oggi gli animalisti hanno fatto sapere che sabato prossimo si tornerà a manifestare per Daniza libera. 

 

 

IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA LAV (lunedì 25 agosto)

 

È grande la mobilitazione popolare di questi giorni in difesa dell'orsa Daniza in Trentino. Una bella prova di senso civico, buon senso, in favore del diritto di una mamma a vivere libera con i suoi figli. Non lo ha purtroppo capito il Ministro dell'Ambiente Galletti che ha avallato al telefono dalle sue vacanze la condanna all'ergastolo del plantigrado, l'ennesimo, in 100 metri per 100 spacciati come un "rifugio naturale". Dando peraltro un colpo in testa alla politica ambientale del suo stesso Ministero, di rinaturalizzazione del territorio e tutela della biodiversità.

 

Ora speriamo che le vie legali diano ragione a noi che, con la stragrande maggioranza degli italiani, chiediamo semplicemente che Daniza possa continuare a fare l'orsa e che i suoi cuccioli non vengano fatti crescere solo per essere catturati e imprigionati fra qualche anno.

 

D'altronde l'orsa non è andata in Trentino di sua spontanea volontá. Da una quindicina d'anni, con il Progetto "Life Ursus", pagato fior di milioni dalla ora colpevolmente silenziosa Unione Europea (Commissario Potocnick, se ci sei batti un colpo) diversi plantigradi sono stati portati dalla Slovenia sul nostro arco alpino. Per ripopolare quelle zone con un abitante presente da migliaia di anni e poi sterminato dalla nostra specie.

 

Non è il caso di tornare qui sulla vergognosa Provincia di Trento, Autonoma tanto da decidere per conto proprio due mesi fa una modifica unilaterale dell'Accordo interregionale sulla protezione dell'orso, inserendo grazie al proprio Assessore-veterinario-amministratore unico del macello Alta Valsugana (sic), Dallapiccola, la definizione di animale "nocivo" cancellata dalla legislazione nazionale dal 1977. Una premessa importante, per quanto poi successo con Daniza.

 

La morale di questi giorni, a mio avviso, è che sulla pelle di questi animali si gioca l'incompetenza di Amministratori pubblici, l'inconsistenza di uffici cosiddetti tecnici e scientifici e operazioni di marketing turistico dal corto respiro fondate proprio su una classica accusa che si fa a noi animalisti. Quella di pensare che il mondo, il mondo degli altri animali, selvatici, sia come quello disegnato da Disney. Dove i conflitti fra specie non esistono, dove tutto "finisce bene". I Servizi faunistici provinciali, i biologi dell'Ispra, non avevano messo in conto che un cercatore di funghi (la cui sicurezza sta a cuore anche a noi) avrebbe potuto mai incappare in un orso? E che il diritto, per entrambi, all'autodifesa con i propri mezzi (artigli o gambe levate) non sia naturale? Quanti fungaioli muoiono ogni anno per colpi di fucili da caccia eppure non si chiudono, purtroppo, i cacciatori in un recinto?

 

No, è che anche in questo caso, vogliamo imporre, come la nostra specie ha fatto sempre, alle prime normali difficoltá e peraltro evitabili, la legge "del più forte" e vogliamo di fatto che i boschi siano silenziosi, artificiali. Per poi esclamare stupore alla visione del primo documentario sulla savana africana che, però, è lì ben lontana...

 

Gli orsi dunque vanno bene solo in tv, nei cartoni animati, nei manifesti turistici, come pelouche. Un pò come i lupi in Maremma: viva l'immagine di natura incontaminata solo fino a che è sulle foto pubblicitarie e sui social network. Guai però se i predatori, concorrenti di una categoria umana con prolungamento metallico, fanno i predatori. Chi se ne importa se il territorio è stato reso in maniera innaturale un continuo e inventato pascolo, peraltro condotto con cani da pastore non sterilizzati che sono la prima causa di randagismo, inselvatichimento e incrocio con gli stessi lupi. Al primo conflitto, complice fino a ieri un'Amministrazione pubblica non pronta ad accertare effettivi danni e a rifonderli come previsto dalle normative, si tollera il via alla mattanza di quattrozampe. Certo, illegale. Come quella, ugualmente assassina, di fatto, della reclusione a vita degli orsi in Trentino.

 

Al film disneyano sceneggiato con animali-comparse da Province ed Amministrazioni centrali, quello che calpesta il diritto di un animale selvatico di essere, appunto, selvatico, si deve mettere la parola "fine".

 

 

PARLA DALLAPICCOLA (lunedì 25 agosto)

 

MICHELE_DA_3888847.jpg«Mi chiede se #iostocondaniza? Ma certo che mi schiero dalla parte di mamma orsa, è ovvio. Anzi, dirò di più e userò un hashtag ancora più impegnativo: #iostoconorsobruno». L'assessore Michele Dallapiccola non ha certo vissuto giornate tranquille da Ferragosto in poi: nell'occhio del ciclone, attaccato per come ha gestito la vicenda di Daniza, ci tiene a togliersi qualche sassolino dalle scarpe a a spiegare una volta per tutte quello che è successo e che succederà. «Il progetto Life Ursus è estremamente difficile da portare avanti, economicamente, culturalmente e politicamente. Mi pare paradossale e ridicolo sentire di persone che vogliono boicottare il Trentino e i suoi prodotti per come gestiamo gli aspetti naturalistici del territorio: vengano qui a vedere con qualche cura ci occupiamo dei parchi e dei centri faunistici, guardino come sono miseramente falliti i progetti sull'orso in Austria o in Francia, riflettano sulla fine che hanno fatto alcuni orsi appena usciti dal territorio trentino». 
 Non ha nulla di cui rimproverarsi, quindi. 
 «Mi preme sottolineare che siamo vittime di una strumentalizzazione politica ingiusta. C'è una parte, quella dell'ex ministro Brambilla per intenderci, che lavora per screditarci ma ha scelto un ambito, quello della natura, degli animali, della cura del territorio, su quale lavoriamo da anni con grande attenzione. Noi vendiamo i prodotti locali e invitiamo a venire in vacanza i turisti parlando di emozioni che il territorio sa dare: quelle stesse emozioni sono state cavalcate rendendole negative da una parte politica che ha forviato l'opinione pubblica». 
 Non teme quindi un boicottaggio? 
 «La preoccupazione c'è, ma abbiamo fatto dei sondaggi presso le varie Apt in questi giorni e non abbiamo avuto alcun riscontro. Fino ad ora le minacce sono solo sulla carta, anzi solo su Twitter. Io invito tutti quelli che twittano contro il nostro territorio a venire qui a vedere di persona senza fidarsi di chi butta benzina sul fuoco senza motivo». 
 Life Ursus va avanti, nonostante tutte queste polemiche?
 «Anche ora, in un contesto difficile, siamo convinti che questo progetto dia un valore aggiunto al Trentino e continuiamo a crederci fermamente, rivendicando a gran voce il successo che ha avuto e la responsabilità che abbiamo sempre dimostrato. Abbiamo sentito la preoccupazione della gente trentina che vive in determinate zone e la nostra volontà è di continuare a vigilare per tenere tutto sotto controllo. Sappiamo dove è Daniza così come sappiamo dove sono tutti gli altri orsi: agiamo con massima prudenza seguendo la nostra linea, anche se capisco la scarsa serenità di alcune persone come, ad esempio, gli allevatori che perdono capi di bestiame per «colpa» degli orsi». 
 La linea non prevede l'abbattimento ma la cattura: forse tutto il polverone è nato proprio dall'uso, in un primo momento, della parola abbattimento? 
 «In quel momento, nel primissimo momento, dovevamo tutelare prima di tutto gli operatori, le persone e non far correre loro alcun pericolo. Appararentemente, invece, un pericolo Daniza lo rappresentava. Abbiamo seguito alla lettera la procedura, anche se qualcuno ha voluto insistere in maniera poco veritiera sull'aspetto dell'abbattimento e sulla pericolosità dell'orsa». 
 In giunta parlerete di Daniza e della nuova manifestazione annunciata per sabato prossimo? 
 «Relazioneremo sulla situazione e ne parleremo, ma ribadisco che continueremo a seguire la linea intrapresa. Per quando riguarda un'altra manifestazione posso dire che se alcune persone intendono tornare in Trentino sono sempre i benvenuti, spero solo che i toni si abbassino».

 

 

PARTITO ANIMALISTA: "TORNEREMO A PINZOLO" (domenica 24 gennaio)

 

La manifestazione di ieri a Pinzolo per chiedere la revoca dell'ordinanza catturaorso determinata dal presidente della Provincia di Trento  Ugo Rossi, si è conclusa nel peggiore dei modi. Difatti è stata interrotta dalle Forze dell'ordine per motivi di ordine pubblico e sicurezza pubblica. Una vera e propria imboscata organizzata ad arte dagli abitanti non solo di Pinzolo ma anche dei comuni limitrofi con l'intento di ostacolare con la violenza il corteo pacifico. Insulti, spintoni, calci e pugni, minacce di morte da parte di circa millecinquecento locali hanno indotto l'interruzione dell'evento costringendo i manifestanti ad andarsene con i pullman messi a disposizione con urgenza dal sindaco di Pinzolo. Contrariamente a quanto affermato dal consigliere leghista Maurizio Fugatti l'assembramento della gente di tutta la val Rendena non è stato né spontaneo né disorganizzato ma su indicazioni del medesimo consigliere che sta magistralmente strumentalizzando la vicenda per contestare la Giunta. Fugatti presente sul posto non era assolutamente preoccupato per i tafferugli in corso anzi valutava compiaciuto quanto fosse ingente il bacino elettorale su cui attingere voti nuovi. Faziosa anche la ricostruzione dei fatti del consigliere di Forza Italia che, anch'esso per attaccare la Giunta di centrosinistra, descrive una versione opposta a quanto è avvenuto ed esattamente gli incivili e beceri nonché violenti ed arroganti sono stati solamente gli autoctoni così come dalle prove video che stiamo trasferendo  in Procura, inoltre, in riferimento all'accusa di sdoppiamento al proprio interno la deve indirizzare al mittente visto che è stato smentito dalla sua "superiore" di partito senatrice Manuela Ripetti alla quale il consigliere deve obbedienza.

"Abbiamo conferito mandato al nostro ufficio legale di interessare l'Autorità giudiziaria al fine di individuare e punire i responsabili. La Questura che non ha saputo organizzare un adeguato dispiegamento di forze al fine di garantire l'incolumità pubblica per tutta la durata del corteo mettendo a rischio non solo i manifestanti perlopiù donne, anziani e bambini ma gli stessi agenti presenti in numero sottodimensionato  nonostante fosse preventivamente informata e tutti i media avessero denunciato l'alta probabilità di scontro fisico. Il consigliere della Lega Nord, Fugatti, che con la sua partecipazione tra i contro manifestanti non autorizzati li ha avallati  disattendendo e non riconoscendo quindi le disposizioni della Questura. Il sindaco di Pinzolo per non avere preventivamente messo in sicurezza i luoghi previsti per il corteo. - dichiara il presidente del Partito Animalista Europeo, Stefano Fuccelli -  Visto inoltre che i contro-manifestanti fuorilegge sono tutti a favore dell'abbattimento dell'orsa Daniza unicamente e soltanto per motivi di incolumità pubblica dei frequentatori dei boschi (unico lieve ferito in 14 anni) senza prendere alcuna posizione anzi ignorando i circa 560 morti ed 840 feriti per mano dei cacciatori (per lo stesso periodo) è chiaro che si tratta esclusivamente di mera strumentalizzazione politica, di spartizioni di potere e denaro pubblico che vede come unico capro espiatorio  l'orsa Daniza. Considerata,  pertanto, tale motivazione infamante e visto che il precedente corteo è stato interrotto e sospeso ingiustamente contro la nostra volontà, riorganizzeremo una nuova manifestazione a Pinzolo sabato 30 agosto ore 14 unitamente alle stesse associazioni. Inoltre in caso di autorizzazione negata faremo come i cittadini di Pinzolo e valligiani limitrofi che hanno ignorato tale disposizione. Continueremo ad oltranza affinché l'orsa sia considerata il male minore".

Partito Animalista Europeo

 

DANIZA, NEL 2013 BUONA CONDOTTA (domenica 24 agosto)
 

L'ordinanza di cattura dell'orsa Daniza, firmata dal vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi, è motivata oltre che dall'aggressione al fungaiolo Daniele Maturi nel giorno di ferragosto nei boschi di Pinzolo, anche dal fatto che: «L'orsa in questione già in precedenza aveva manifestato atteggiamenti aggressivi nei confronti dell'uomo, pur non giungendo mai al contatto fisico con lo stesso e che, per tale motivo, era da tempo oggetto di monitoraggio intensivo mediante radiotelemetria». È senz'altro vero che Daniza si sia fatta notare, fin da quando nel 2000, appena portata qui dalla Slovenia, andò a farsi un giretto alla Spaghetti Haus di Riva, ma negli ultimi tempi non aveva fatto più parlare di sè tanto che nel « Rapporto Orso 2013 » della Provincia si legge testualmente: « Il monitoraggio non ha mai evidenziato, durante tutto l'anno, comportamenti definibili "problematici" e il numero di danni è stato estremamente ridotto ».
Nel Rapporto relativo all'anno scorso, dunque, risultava la «buona condotta» di Daniza, che non le è valso però alcuno sconto, né rispetto alle pregresse dimostrazioni di comportamenti anomali o aggressivi, né un supplemento di riflessione sull'ordine di cattura, dopo il contatto fisico che ha avuto con l'uomo mentre cercava di difendere i suoi cuccioli.
Nello stesso Rapporto Orso 2013 si spiega, per altro, che l'anno scorso Daniza, che porta il radiocollare per le sue intemperanze fin dal 2 luglio del 2007, fu catturata il 22 maggio, sempre con il sistema della trappola tubo, per la sostituzione del radiocollare (già cambiato un'altra volta nel 2011) che si stava ormai esuarendo. «L'animale - scrivono ancora i tecnici del Servizio foreste e fauna della Provincia che hanno redatto il Rapporto - viene seguito da tempo in modo intensivo, sia in funzione dei danni che la stessa con una certa regolarità provoca, sia in relazione all'interesse che riveste il monitoraggio dell'ultima orsa fondatrice rimasta (ora 19 anni di età)».
Insomma, Daniza continuava ad essere tenuta sotto controllo grazie al radiocollare non solo per il suo carattere, che però per almeno tutto il 2013, si era calmato, ma anche per l'interesse scientifico dato dal fatto di poter continuare a monitorare il comportamento dell'ultimo esemplare tra quelli che sono stati portati in Trentino dalla Slovenia nel 2000 per il progetto di ripopolamento. E per questo è uno degli esemplari più studiati del progetto «Life Ursus»
Scorrendo poi le ultime annate del Rapporto Orso dal 2007 in poi pubblicate sul sito della Provincia di Trento, ci si accorge che non sono poi molti gli episodi di pericolo per l'uomo registrati che hanno visto come protagonista Daniza. Nel  Rapporto Orso 2012  si cita Daniza per la dissuasione eseguita con i cani da orso nella zona del passo del Ballino (Tenno) nei confronti dell'orsa e dei suoi cuccioli «mentre si trovavano nei pressi della carcassa di un animale predato». Ma soprattutto l'incontro ravvicinato tra un'orsa accompagnata da due cuccioli, poi identificata in Daniza e tre persone nei boschi di Carisolo il 24 maggio, in quello che si definisce in gergo «falso attacco». L'orsa ha infatti è arrivata a ridosso delle persone per difendere i piccoli ma poi è tornata indietro.
Nel  Rapporto Orso 2011  si parla della cattura dell'orsa chiamata  DJ3 , che quell'anno è stata ridotta in cattività nel centro del Casteller perché aveva dato troppi problemi, e della cattura di Daniza con immediato rilascio per cambiare il radiocollare. Ma non si citano comportamenti «problematici». Così nel 2010 e 2009, mentre nel  Rapporto Orso 2008  si riporta l'episodio accaduto a Giustino di «una femmina accompagnata da tre cuccioli (con ogni probabilità Daniza) che si è portata fino a 8-9 metri di distanza da un custode forestale avvicinatosi inavvertitamente».

 

VINO TRENTINO BOICOTTATO (domenica 24 agosto)

 

Il «caso» Daniza rischia di portare a una campagna di boicottaggio dei prodotti trentini, in particolare del vino. A lanciare l'allarme su  Facebook  è la cantina Abate Nero Trentodoc, che produce spumanti, che rivela: «Riceviamo ogni giorno numerose mail inviate in contemporanea a decine di aziende trentine contenenti minacce di boicottare i nostri prodotti in caso di cattura o, peggio, uccisione dell'orsa Daniza....peccato che chi ha preso questa decisione stia in un palazzo in piazza Dante a Trento e non qui da noi in azienda».
Abate Nero Trentodoc comunque si schiera per Daniza libera e infatti nel post di ieri si legge: «Ciò premesso, visto che comunque riteniamo di poter e dover condividere il disappunto di coloro che si preoccupano per la salute dell'orsa e dei suoi cuccioli, vista soprattutto la correttezza di espressione di tali missive, pubblicheremo ogni giorno sulla nostra pagina una delle lettere che ci giungono sperando che, forse, arrivino a chi realmente avrebbero dovuto essere inviate».

 

IL COMUNICATO DI BEZZI (F.I.) (domenica 24 agosto)

 

Sono diversi giorni che assistiamo ad uno spettacolo disarmante fatto sulla pelle della comunità trentina degli operatori del turismo che operano con impegno e fatica nel mezzo della crisi economica ed i danni provocati dall’indecisione ed incapacità di una giunta che agisce senza bussola.
Sull’argomento della cattura dell’orso, si assiste all’assenza della figura del Presidente Rossi che preferisce delegare al suo Vice, il quale, in preda a “smanie elettorali”, presta il fianco agli attivisti che, incontrollabili, hanno dato spettacolo di inciviltà e faziosità, ieri occupando la sede del governo del Trentino ed oggi attaccando la comunità rendenese e la vittima dell’aggressione.
Inoltre, nella stessa giunta una sempre più improvvisata attività dell’assessore Dallapiccola passa da #interveniamosubito a chissà quale altra politica turistica.
Responsabilmente il gruppo di FI ed il sottoscritto hanno da subito chiesto una conferenza informativa. Oggi, alla luce di quanto successo, forse questo non è sufficiente.
Innanzitutto chiediamo al Vicepresidente Olivi di prendere le distanze dal fronte animalista che intende montare un altro caso #notav, con il solo risultato di danneggiare il Trentino; non a caso le associazioni “in guerra” sono del Friuli Venezia Giulia e perlopiù provenienti da fuori regione. Pensi al nostro Trentino e non al qualunquismo ambientalista ed ai suoi voti.
Se la Giunta crede di continuare con l’ipocrisia dello sdoppiamento al suo interno, sappia che questo atteggiamento danneggia il mondo del lavoro e del turismo e che noi dell’opposizione non lo consentiremo più.
Ad ottobre organizzeremo sulla questione un momento di approfondimento con tutti i volenterosi che non si rassegnano al disfacimento delle istituzioni provinciali, tracciando anche un bilancio dell’attività del primo anno di governo Rossi.
L’immagine del Trentino ormai è in balia di una Giunta provinciale che non sa scegliere se stare con i manifestanti pro-Daniza o con i Trentini responsabili che vogliono solo decidere a casa loro il ridimensionamento del progetto Life Ursus, se sarà dimostrato che gli orsi sono ormai troppi. Se a questo aggiungiamo una carenza di comunicazione interna ed esterna, il flop del Trentino è servito sul piatto.

 

IL MOMENTO PIU' CALDO (23 AGOSTO)

 

 

OLIVI RISPONDE A FUGATTI (23 agosto)

 

orso"La migliore risposta a chi si ostina a strumentalizzare la vicenda di Daniza l'ha suggerita qualche giorno fa monsignor Luigi Bressan. Ci sono altri e ben più gravi problemi che richiedono l'attenzione di tutti, a cominciare dal tema del lavoro che sarà al centro della prossima giunta provinciale". Lo afferma il vice presidente della Provincia autonoma di Trento, Alessandro Olivi, in risposta alla nota del segretario della Lega Nord Trentino, Maurizio Fugatti. "Premesso che a Pinzolo era presente il collega Dallapiccola e che ieri ho passato tutto il giorno ad interloquire con il presidente Rossi, le forze dell'ordine e gli stessi manifestanti e che stiamo gestendo collegialmente il problema - aggiunge Olivi - la manifestazione aveva chiaramente uno scopo, quello di esprimere un'opinione rispetto alle decisioni dell'esecutivo. Anche ieri abbiamo detto che è giusto ascoltare le voci di tutti, ma al tempo stesso è nostro dovere assumere decisioni che, come più volte ribadito, devono garantire un equilibrio nella convivenza fra uomini e orsi".

 

MANIFESTAZIONE DI PINZOLO - I VIDEO - (23 agosto)

 

orsoSi è conclusa lo a Pinzolo la manifestazione a sostegno di Daniza libera (video di Luca Nave e Bertolini). Nel corso del pomeriggio, anche se la situazione non è mai degenerata, si sono vissuti momenti di tensione. Tra gli animalisti che ieri hanno invaso la Provincia e gli abitanti del posto sono volate parole grosse. Presente pure l'assessore provinciale Michele Dallapiccola. Alcune associazioni del mondo animalista (Enpa, Eticanimalista, Lac, Lav, Movimento vegetariano-No alla caccia, Oipa, Pan-Eppaa) questa mattina si sono dissociate dall'occupazione di ieri della sede della Provincia di Trento da parte di militanti del Partito animalista europeo, del Fronte animalista e degli Irriducibili toscani

 

 
 
 

 

 

ASSOCIAZIONI CONTRO IL BLITZ IN PROVINCIA (23 agosto)

 

Alcune associazioni del mondo animalista (Enpa, Eticanimalista, Lac, Lav, Movimento vegetariano-No alla caccia, Oipa, Pan-Eppaa) si dissociano dall'occupazione di ieri della sede della Provincia di Trento da parte di militanti del Partito animalista europeo, del Fronte animalista e degli Irriducibili toscani, blitz organizzato per chiedere l'immediato ritiro dell'ordinanza di cattura dell'orsa Daniza. Le stesse associazioni hanno concluso questa mattina, davanti al palazzo della Regione a Trento, un presidio con fiaccole durato alcuni giorni, sempre per chiedere la revoca dell'ordinanza provinciale.

 

"Le nostre sono tutte associazioni storiche, con molti anni di onesta attività alle spalle fatta con passione, rispetto per le regole democratiche e con il desiderio di stimolare le coscienze seminando idee e mai con metodi violenti", dice la nota. "La causa di Daniza e dei suoi piccoli si è conquistata la tenerezza e l'attenzione di migliaia di persone nel mondo. Noi - prosegue la nota - abbiamo semplicemente raccontato di una mamma che ha consigliato all'intruso di tenersi alla larga. Le azioni sconsiderate di ieri possono aver infangato il nostro paziente, costante, buon lavoro di anni e, quel che è più grave, possono aver danneggiato la sorte della nostra vicina di casa mamma orsa che avrebbe potuto e dovuto volgere al meglio".

 

 

TUTTI A PINZOLO: RISCHIO SCONTRI (23 agosto)

 

protestaTremila animalisti da una parte, milleduecento «carneristi» dall'altra. Pronti a fronteggiarsi. Col rischio di uno scontro fisico. Era questa la prospettiva della doppia manifestazione in programma a Pinzolo per oggi pomeriggio.
Da una parte gli animalisti pro Daniza, dall'altra i valligiani schierati a difesa di Daniele «Carnera» Maturi e della decisione provinciale di catturare l'orsa che, venerdì scorso, l'ha ferito.
Le due manifestazioni dovevano svolgersi quasi in contemporanea: alle 14, il corteo degli animalisti con ritrovo in piazza Carrera. Alle 14.30, quello dei «pro Maturi» in piazzetta Ruina. Ma lo scontro non ci sarà. O meglio, non dovrebbe esserci.

Non dovrebbe esserci perché ieri la Questura ha negato l'autorizzazione chiesta da Thomas Morandi per la seconda manifestazione, mentre per qualche ora - finché è durata l'occupazione degli uffici provinciali da parte del Partito animalista europeo - anche la prima è stata a rischio. 
Dunque, il gruppo che difende il fungaiolo di Pinzolo aggredito dall'orsa e chiamato Carnera per la sua prestanza fisica, non potrà radunarsi e sfilare per le vie di Pinzolo. Una decisione assunta per precauzione e giudicata «assolutamente sensata» dal sindaco di Pinzolo, William Bonomi. Lo è per il primo cittadino ma non per Simona Pozzoni, moglie di Thomas Morandi: «È una doccia fredda. Avevamo organizzato tutto ed eravamo convinti di essere a posto coi permessi. Poi abbiamo saputo di non poter manifestare».
Ma il gruppo è molto numeroso, ha raggiunto 1.200 aderenti in pochi giorni. Così qualcuno non si dà per vinto e intende comunque scendere in piazza: «Noi volevamo fare una protesta pacifica - dice Pozzoni -, però se ora si scende in piazza senza permessi, non sarà più pacifica. Ma alcuni del gruppo rivendicano il loro diritto, come privati cittadini, di dire la propria opinione e sarà difficile fargli cambiare idea». 
Insomma, qualche decina di manifestanti «pro Carnera» potrebbe presentarsi direttamente in piazza Carrera o lungo il tracciato del corteo pro Daniza, magari avvicinandosi o dicendo qualche parola di troppo. Con conseguenze rischiose, visto quanto accaduto anche ieri in piazza Dante a Trento. Ed è lo stesso Partito animalista europeo, che ieri ha fatto irruzione in Provincia.

 

 

IL COMMENTO DELLA PROVINCIA (venerdì 22 agosto)

 

Dopo aver ringraziato le forze dell'ordine la Provincia ha commentato con un comunicato stampa quanto successo nel pomeriggio.  "Abbiamo ascoltato le ragioni di chi ha attuato la protesta di oggi, non ne condividiamo il metodo e confermiamo la bontà del nostro operato". E' questo il pensiero del presidente Ugo Rossi, del vicepresidente Alessandro Olivi e dell'assessore Michele Dallapiccola in merito all'occupazione da parte di alcuni attivisti di uffici al terzo piano della sede della Provincia, in piazza Dante a Trento, per protestare contro l'ordinanza sulla cattura dell'orsa Daniza emessa dopo l'aggressione di ferragosto ad un uomo che cercava funghi nei boschi di Pinzolo.

 

"La scelta adottata dalla Provincia con l'ordinanza - viene ribadito - è la più garantista in assoluto, sia nei confronti dell'orsa stessa sia di quanti, residenti o turisti, frequentano i boschi del Trentino. In questo momento non ci sono condizioni tali da poter revocare tale ordinanza. La Provincia andrà dunque avanti nella strada intrapresa con la massima serietà, forte anche dei contatti e della condivisione del suo operato da parte del Ministero dell'Ambiente". La questura ha confermato l'autorizzazione per la manifestazione di Pinzolo

 

CONCLUSO LO SGOMBERO

 

 

 

POLIZIA IN PROVINCIA

 

 

 

 

IL PRESIDENTE DEL PARTITO ANIMALISTA

 

"Il presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, ha determinato l'ordinanza di cattura dell'orsa Daniza con l'unico obiettivo di salvaguardare l'incolumità pubblica, ma di fatto il risultato ottenuto è tutt'altro. Ha soltanto generato odio sociale con probabili rischi di scontri tra le opposte fazioni, e quando l'orsa verrà catturata, o peggio uccisa, la probabilità si trasformerà in certezza". Lo afferma il presidente del Partito animalista europeo, Stefano Fuccelli, oggi a Trento per chiedere l'immediato ritiro dell'ordinanza di cattura dell'orsa Daniza.

 

"Il corteo in difesa dell'orsa Daniza previsto per domani a Pinzolo non è stato tollerato dagli abitanti locali che stanno organizzando una contro-manifestazione per osteggiare i partecipanti", dice Fuccelli. "Minacce ed intimidazioni, camion per bloccare i passaggi, offese e provocazioni che hanno innescato una inevitabile reazione pericolosa, per questo gli attivisti si stanno organizzando per lo scontro". "'Io sto con Daniele Carnerà, il gruppo aperto Facebook creato dagli amici e concittadini del fungaiolo di Pinzolo - aggiunge Fuccelli - ha oltrepassato i mille sostenitori, intenzionati a disturbare non solo a parole il regolare svolgimento del corteo"

 

FUGATTI 

 

"Si può avere qualsiasi posizione sulla questione orso, ma i fatti accaduti oggi a Trento non sono giustificabili per sostenere una tesi o un'altra. Vedere gli uffici della giunta provinciale occupati da manifestanti senza nessun permesso di farlo, in spregio a qualsiasi regola, dimostra il basso livello a cui ci ha portato l'immobilismo politico di questa giunta provinciale. Con una parte della maggioranza, quella autonomista, che l'orso vorrebbe catturarlo se non abbatterlo e con la parte del Pd che, incapace di resistere all'onda dei social network, oggi vorrebbe addirittura revocare l'ordinanza di cattura". Così il segretario della Lega Nord Trentino, Maurizio Fugatti, sul blitz in Provincia a Trento di un gruppo di animalisti contro l'ordinanza di cattura di Daniza. "In mezzo a tutta questa incapacità di decidere c'è il Trentino e la sua immagine esterna, e ci sono anche i trentini che vogliono poter vivere il loro territorio montano senza preoccuparsi cosa ne pensano a Milano o a Roma i vip dei social network. Non sappiamo - aggiunge Fugatti - se anche questa volta c'è in corso uno scontro tra Rossi e Olivi, o tra il Patt e il Pd, su come gestire questa situazione. Di certo c'è che a uscirne con le ossa a pezzi è la dignità delle istituzioni trentine, occupate abusivamente da manifestanti che oggi forse per la prima volta hanno messo piede in piazza Dante".

 

 

LA PROTESTA

 

 

Un gruppo di animalisti ha occupato questo pomeriggio gli uffici della Provincia Autonoma di Trento. Una decina di militanti del Partito Animalista Europeo, del Fronte Animalista e degli Irriducibili Toscani sono entrati nell'ufficio dell'assessore provinciale all'Ambiente, Michele Dallapiccola, ed hanno appeso dalla finestra dell'ufficio uno striscione con la scritta "Daniza libera". Con questa azione, hanno detto, si vuole chiedere l'immediato annullamento dell'ordinanza provinciale con cui la Provincia di Trento ha ordinato la cattura dell'orsa responsabile dell'aggressione di un cercatore di funghi. L'assessore Dallapiccola ha precisato che ogni decisione dovrà essere presa dall'intera Giunta provinciale, che si riunirà giovedì prossimo. Gli animalisti hanno però rifiutato ogni dilazione ed hanno detto di essere decisi a continuare l'occupazione fino a che la Provincia non annullerà l'ordinanza.

 

Questura: manifestazione non concordata, se proseguite domani vieteremo iniziativa a Pinzolo. La risposta: "Niente di violento"-

 

DANIZA (venerdì 22 agosto)

 

orsoDaniza in tribunale. Il caso dell'orsa - che il 15 agosto scorso, nei boschi di Pinzolo, ha ferito un uomo che era andato a cercare funghi (Daniele Maturi, 38 anni) e che i Forestali provinciali stanno cercando di catturare - diventa un caso giudiziario. I Verdi hanno presentato un esposto denuncia alla Procura della Repubblica di Trento, parlando di maltrattamento di animali. «Ritengo alla luce anche della nota del ministero dell'Ambiente che non garantisce la certezza della sopravvivenza dei cuccioli in assenza della mamma - scrive  Angelo Bonelli , portavoce nazionale dei Verdi - che ci troviamo di fronte alla violazione dell'articolo 544 ter del codice penale e per queste ragioni insieme ai coportavoce dei Verdi del Trentino  Marco Ianes  e  Lucia Coppola  invieremo un esposto alla Procura chiedendo l'apertura di un'indagine e il blocco della cattura dell' orsa Daniza».  

Gli esponenti del partito col sole che ride definiscono «vergognosa» la decisione di chiudere in un recinto l'animale, madre di due cuccioli. Dicono che la sopravvivenza dei due piccoli, i quali non hanno ancora superato la fase dello svezzamento, non è certa. «La posizione del Ministero dell'Ambiente è semplicemente indecente,vergognosa e incompatibile con l'ordinamento giuridico della Repubblica Italiana. Sono indignato nel leggere il comunicato del dicastero». Partita poco fa una mobilitazione, promossa dalla delegazione del Partito animalista europeo. L'obiettivo - si dice - è ottenere la revoca dell'ordinanza con cui la Provincia, avallata dal Ministero, ha ordinato la cattura della bestia. L'appuntamento è per le 14 davanti al palazzo della Provincia, in piazza Dante. La protesta continuerà domani con un corteo a Pinzolo, sempre alle 14. 

 

VERDI CONTRO LA CATTURA (giovedì 21 agosto)

Un esposto alla Procura di Trento con la richiesta dell'apertura di un'indagine e il blocco della cattura dell'orsa Daniza verrà presentato dai Verdi. "Ritengo alla luce anche della nota del ministero dell'Ambiente, che non garantisce la certezza della sopravvivenza dei cuccioli in assenza della mamma, che ci troviamo di fronte alla violazione dell'art.544 ter del codice penale", afferma il coportavoce nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli. "La posizione del ministero dell'Ambiente sulla vicenda dell'orsa Daniza è semplicemente indecente, vergognosa e incompatibile con l'ordinamento giuridico della Repubblica italiana", sottolinea Bonelli. "Sono indignato nel leggere che il comunicato del ministero dell'Ambiente che, oltre a dare l'assenso alla cattura della mamma orsa Daniza, afferma che "i cuccioli di orso bruno che perdono la madre nella stagione estiva, presentano buone probabilità di sopravvivenza nel medio e lungo periodo". Quindi, secondo il ministero dell'Ambiente, per i cuccioli non è certa la possibilità di sopravvivenza ma solo probabile e affidiamo la possibilità di continuare a vivere per i cuccioli orsi in base alle valutazioni di probabilità dei funzionari del ministero".

 

LAV CONTRO LA PROVINCIA (giovedì 21 agosto)

In difesa dell'orsa Daniza, per la quale è stata emessa dalla Provincia di Trento un'ordinanza di cattura, la Lav-Lega anti vivisezione ha depositato una diffida indirizzata al presidente della Provincia Ugo Rossi e alla Procura di Trento in cui chiede "l'immediato ritiro dell'ordinanza", con la richiesta di avviare indagini, anche di medicina forense veterinaria, "per capire cosa sia accaduto veramente avvenuto a Pinzolo". "Se il provvedimento provinciale venisse portato a compimento, il presidente Rossi e gli operatori addetti alla cattura di Daniza si renderebbero responsabili della violazione di almeno tre leggi nazionali e due articoli del codice penale posti a tutela dell'ambiente e degli animali", afferma Massimo Vitturi, responsabile nazionale del settore fauna selvatica dell'associazione.

 

LA COMUNICAZIONE DELL'AVVOCATO (giovedì 21 agosto)

In nome e per conto del Sig. Daniele Maturi
 

Da più giorni il mio assistito è oggetto di insulti riguardanti la sua sfera personale proferiti da parte di più soggetti. Commenti e valutazioni privi di ogni logico fondamento e riguardanti “l’incontro ravvicinato” con l’orsa Daniza avvenuto il 15 agosto c.a. nelle immediate vicinanze dell’abitato di Pinzolo (Tn).
Innumerevoli e ad oggi continuative polemiche si sono sollevate riguardo al mio assistito riguardanti il comportamento da lui assunto pre e durante l’aggressione; polemiche riguardanti la responsabilità degli Enti preposti alla sorveglianza e tutela degli animali del bosco ma anche degli esseri umani che frequentano boschi e montagne.
Non mi soffermo su eventuali responsabilità degli Enti preposti ma mi preme chiarire, una volta per tutte, che il comportamento del Sig. Maturi è stato il più rispettoso possibile del comportamento naturale che regola il rapporto uomo-animale, frequentatori entrambi dei boschi; questo dovuto alla circostanza che il Sig.Maturi è un profondo conoscitore della montagna e dei suoi “abitanti” e dei loro comportamenti.
Non vi è colui che frequentando quotidianamente i boschi della Val Rendena non sia al corrente della presenza di orsi (ormai in sovrannumero rispetto all’habitat) e non sia in grado di valutare il pericolo di un avvicinamento ad un’orsa con cuccioli; a queste conoscenze si è attenuto il Sig.Maturi.
L’improvvisa scoperta della buca nella quale dormiva la famiglia di orsi, nascosta dalla vegetazione, ha comportato la legittima reazione della madre che, dopo l’allontanamento dei piccoli ha aggredito alle spalle il mio assistito il quale si è difeso per la personale sopravvivenza.
Durante le numerose interviste da parte degli organi di stampa il Sig. Maturi mai ha avuto il benché minimo accenno di accuse e rimostranze men che meno di condanna nei confronti dell’animale aggressore.
Questa comunicazione vuole essere un invito, ma nel contempo anche diffida, a coloro che in questi giorni nei lori “post” hanno insultato e tutt’ora insultano con epiteti e parole offensive una persona che si è trovata non certo per sua volontà nella sopraindicata situazione.
In difetto e comunque anche per quanto sino ad oggi accaduto il Sig. Maturi riserva ogni azione legale nei confronti dei responsabili della campagna offensiva e denigratoria svolta nei suoi confronti.

Avv. Gianluigi Abrandini                                                                                     Daniele Maturi

 

IL COMUNICATO (mercoledì 20 agosto)

Ecco la nota stampa della Provincia di Trento

 

"Il progetto di reintroduzione dell'orso bruno non è in discussione, ma, come andiamo affermando da tempo, serve fissare un numero massimo nelle presenze del plantigrado al fine di renderle compatibili con il territorio, ormai fortemente antropizzato, oltre che con la vita, le attività e la tranquillità di residenti e turisti". Questo il commento del presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi alla nota del ministero dell'ambiente che, definendo prioritaria l'esigenza di garantire la sicurezza degli abitanti trentini, ha espresso l'auspicio che non sia messo in discussione il programma di ripopolamento.  Poco fa lo stesso presidente Rossi ha ulteriormente approfondito la questione e gli ultimi sviluppi della vicenda in un colloquio telefonico con il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti.


Il ministro - fa sapere Rossi - ha condiviso, anche alla luce della valutazione dell'Ispra, il contenuto dell'ordinanza che dispone la cattura dell'orsa Daniza, giudicando l'operato della Provincia garantista sia relativamente alle modalità di cattura sia al destino dei cuccioli, che saranno lasciati liberi.
Il presidente ha descritto al ministro anche la tipologia dell'area dove Daniza è destinata, il sito del Casteler, non una "gabbia" ma una vasta area naturale attrezzata dove già vive un altro plantigrado. Sia Rossi sia il ministro Galletti hanno inoltre condiviso la modalità per garantire la prosecuzione del progetto orso, progetto che già contiene al suo interno le regole e gli strumenti necessari a rendere compatibile la presenza della specie con i delicati equilibri che connotano il territorio e l'ambiente del Trentino.
Per quanto riguarda il contingentamento della popolazione ursina, il numero massimo di orsi ritenuto compatibile e che potrebbe essere dunque ritenuto equilibrato rispetto alle "capacità" del territorio, Rossi comunica che ciò sarà oggetto di un prossimo incontro con il ministro.

 

IL COMUNICATO (mercoledì 20 agosto)

Ecco la nota stampa del Ministero dell'Ambiente

La sicurezza degli abitanti trentini è una esigenza primaria che va tutelata, ma al contempo non va vanificata l'importante esperienza del programma di ripopolamento degli orsi in corso in trentino. L'orsa Daniza deve essere messa in condizione di non aggredire più gli uomini. La situazione è affrontata dalla Provincia di Trento secondo i protocolli e le normative vigenti che in casi come questo arrivano a prevedere la cattura ed il ricovero in un'area recintata, ma non l'abbattimento. Particolare importanza viene assegnata al futuro dei due cuccioli.
A tal proposito il Ministero dell'Ambiente, sentito l'ISPRA, ha trasmesso oggi alla Provincia Autonoma di Trento una lettera in cui si sottolinea "che i dati  scientifici disponibili evidenziano che esemplari di orso bruno sottoposti a captivazione prolungata difficilmente possono essere reintrodotti nell'ambiente naturale, a causa delle modificazioni comportamentali che la fase di cattività determina in questa specie, e che i cuccioli di orso bruno che perdono la madre nella stagione estiva presentano in genere buone probabilità di sopravvivenza nel medio e lungo periodo".
Il Ministero ritiene quindi "che vada comunque evitata la captivazione dei due cuccioli e che, nel caso della rimozione della madre, vada previsto un attento monitoraggio dei due individui anche con tecniche radiotelemetriche, al fine di assicurare la tempestiva registrazione di eventuali comportamenti anomali, di condizioni di denutrizione e/o di mancato benessere dei cuccioli" Il rischio che va evitato è che questo episodio rimetta in discussione un programma di ripopolamento che ha avuto successo, reinserendo in quest'area una comunità di orsi che ha raggiunto le 50 unità, e che rappresenta un esempio virtuoso a livello nazionale e internazionale.

 

 

IL PUNTO DELLA SITUAZIONE (20 agosto)
 
Circa 10 mila quadri di terreno al Casteller, vicino a Mattarello, da dividere con Dj3, uno dei suoi figli. Questo il destino di Daniza se e quando verrà catturata. Ancora una volta, la scorsa notte, la «ricercata» si è tenuta lontana dalla trappola a tubo. In molti l'hanno vista transitare vicino al lago Serodoli, uno degli spettacolari specchi d'acqua alpini sopra Madonna di Campiglio. Per tutta la notte ha continuato a vagare, a diverse altezze, senza comunque avere alcun contatto con l'uomo.
Ma cosa accadrà quando Daniza verrà messa nel recinto con DJ3? 
«Trattandosi di due femmine non ci dovrebbero essere grossi problemi - spiega Claudio Groff del servizio foreste - e in ogni caso, prudenzialmente, l'area verrà inizialmente divisa e i due esemplari tenuti separati». 
Dj3 era nata nel 2004 proprio da Daniza e Joze, anche quest'ultimo uno degli orsi importati dalla Slovenia. Venne investita nel novembre 2005 e forse quest'episodio segnò per sempre il suo carattere.
Nel 2008 fu «segnalata» per numerosi danni ad alveari di api e ad allevamenti ovini arrivando addirittura a farsi vedere nei paesi della Bassa val Rendena e del Chiese. Inizialmente le venne messo un radiocollare, ma nell'autunno del 2010 il plantigrado si spinse fin davanti alla canonica di Roncone dopo aver ucciso e sbranato una pecora. Così il 18 marzo successivo, dopo il periodo del letargo, l'allora presidente della Provincia Lorenzo Dellai firmò l'ordinanza per la rimozione dell'orso e la sua collocazione al Casteller «per atteggiamenti assai confidenti nei confronti dell'uomo».
Sempre al Casteller, per un periodo di riabilitazione, venne stato ospitato anche l'orsetto M11, figlio di DJ3. Quest'ultima, ridotta in cattività pochi giorni prima, proprio dall'inizio di maggio aveva cominciato a muoversi non più accompagnata dal cucciolo ma da un maschio (MJ5), il quale aveva con ogni probabilità tentato di uccidere il piccolo per far ritornare la femmina in calore.
 
LA PROTESTA 
 
A difesa dell'orsa Daniza, responsabile dell'aggressione contro un uomo nei boschi di Pinzolo, alcune associazioni ambientaliste e animaliste hanno avviato a Trento, davanti al palazzo della Regione, un presidio no stop a staffetta fino a sabato 23 agosto. Scopo dell'iniziativa è chiedere il ritiro dell'ordinanza della Provincia di Trento che ordina la cattura dell'orsa, definita "illegittima, inaccettabile nonchè sbagliata, presa sull'onda dell'emotività dai nostri amministratori". Un gruppo di animalisti e ambientalisti aderenti a Lac, Oipa, Lav, Eticanimalista, Enpa e Animaliamo ha acceso delle fiaccole, "simbolo di speranza di libertà per Daniza ed i suoi cuccioli".
 
PARLA MICHELA BRAMBILLA
 
La cattura dell'orsa Daniza sarebbe "un'assurdità", l'abbattimento "un crimine". Lo afferma l'on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente, commentando la caccia al plantigrado in corso tra i boschi del Trentino. La parlamentare di FI annuncia un'interrogazione parlamentare in cui chiede che il ministero dell'Ambiente intervenga per garantire la libertà e il benessere dell'animale e dei suoi piccoli. "Che mamma orsa reagisca in difesa dei cuccioli - osserva l'ex ministro - è forse una delle poche nozioni di etologia familiari a chiunque. È un comportamento del tutto naturale e fortunatamente l'incidente che l'ha coinvolta si è risolto senza gravi conseguenze. Catturarla sarebbe assurdo e abbatterla un crimine. Tra l'altro non si capisce che fine farebbero gli orsetti, non ancora autonomi. Non è affatto vero che la convivenza con gli orsi o con altri predatori è impossibile: lo dimostrano vari esempi nel mondo, in Europa e in altre Regioni d'Italia, con buone pratiche da imitare". 
 
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE (martedì 19 agosto)
 
Continua il viaggio di Daniza e dei suoi due cuccioli in alta val Rendena. Un girovagare naturale di un animale inconsapevole del fatto che per lei i giorni di libertà sono contati. «Può essere questione di ore oppure di giorni», ammettono gli uomini della squadra di cattura. Dopo l'aggressione nella zona di Pinzolo, l'orsa si era spostata verso Vallesinella, nella zona di Campiglio. È qui che nella giornata di Ferragosto era scattata la massima allerta. La località, infatti, era ed è piena di turisti e quindi andava evitato qualsiasi contatto tra l'orsa e i numerosi frequentatori del bosco. Fortunatamente nulla è accaduto e l'orsa si è nuovamente spostata, questa volta sull'altro versante della valle, verso la val di Genova e la val Nambrone. Ieri l'ha percorsa tutta in serata è stata vista nei pressi del lago Serodoli (2.370 metri) dove ci sono dei pastori con delle pecore e anche un presidio di chi protesta affinché l'area non diventi sciistica.
«Domenica notte non è accaduto nulla di particolare - dice il capo del progetto Life Ursus, Romano Masè - e anche per questa notte (la scorsa per chi legge, ndr), la trappola rimarrà nello stesso punto». Una trappola riempita di delizie per l'animale: carne o pesce, oppure miele e mais. Tutti prodotti di cui il plantigrado va ghiotto e che lo dovrebbero invogliare ad entrare nel tubo. Esclusa l'ipotesi che Daniza, essendo già stata catturata, possa conoscere la trappola e girarle alla larga consapevole dei rischi che corre entrandovi. In realtà la trappola a tubo viene spesso tenuta nel bosco proprio perché gli orsi non ne abbiano paura e in caso di necessità si avvicino ed entrino. In questi giorni Daniza non si è nemmeno avvicinata e ha percorso circa una decina di chilometri in linea d'aria a notte. Un caso, dunque, che ancora sia libera, ma due forestali a notte sono pronti ad intervenire nel caso il segnale venga attivato.
Intanto emerge un particolare sui due cuccioli che sono con lei e che potrebbero essere frutto di un incesto, anche se al momento non ci sono analisi genetiche che lo confermano. I monitoraggi avvenuti nei mesi scorsi hanno infatti registrato un accoppiamento tra Daniza e uno dei suoi figli. Non è certo però che la cucciolata, avvenuta circa sette mesi fa, sia il frutto di quel rapporto o dell'accoppiamento di Daniza con altri orsi. Solo l'analisi genetica che verrà effettuata nei prossimi mesi potrà effettivamente accertare questo particolare.
Quest'anno quella di Daniza sarebbe la prima cattura. Nel corso del 2013 invece, ce ne erano state due, mentre in altri due casi la cattura era fallita. In un caso la protagonista era stata sempre Daniza, in quanto si era resa necessaria la sostituzione del radiocollare di cui era stata dotata nel 2011 e che si stava esaurendo. Individuata in val di Brenta, si era provveduto a posizionare trappola a tubo e in pochi giorni era stata catturata. Non sempre l'«ordine di cattura» può essere eseguito. M11, ad esempio, aveva manifestato troppa confidenza con l'uomo sul Monte Baldo. Si era provato con tecniche dissuasorie, poi era scattato il tentativo di cattura. In realtà l'animale era poi sparito facendo perdere le sue tracce. Stessa cosa per M4. Nella relazione 2013 del progetto Life Ursus non si esclude l'uccisione. Del resto già M2 era stato ucciso con una fucilata in val di Rabbia da un bracconiere e l'improvvisa sparizione di M11 sul Baldo potrebbe essere frutto della mal tollerata presenza dell'animale in zona. Proprio per questo nelle ultime ore dalla Provincia è arrivato l'ordine di evitare di fornire indicazioni troppo dettagliate su dove l'orso si sta muovendo si teme il gesto qualche «giustiziere» o di qualcuno che invece voglia proteggerla dalla trappola.
 
LA LAV ALL'ATTACCO
 
La Lega antivivisezione (Lav) del Trentino "diffida la Provincia autonoma di Trento dall'attuare qualsiasi azione che possa prevedere la cattura o, ancora peggio, l'uccisione dell'orsa Daniza, con conseguente morte dei suoi cuccioli" e annuncia "azioni legali verso chi intraprenderà questa via scellerata". "Uccidere un orso sarebbe illegale oltre che non necessario - afferma la Lav -, è infatti risaputo che le mamme orse, come qualsiasi altra mamma, umane comprese, difendano i loro cuccioli dagli estranei ed in questo comportamento non vi è nulla di 'dannosò nè di 'problematicò". "Insistiamo - prosegue la Lav - sulla necessità di investire sulla sensibilizzazione della cittadinanza e dei turisti riguardo all'etologia di questo stupendo animale per evitare che questi spiacevoli avvenimenti possano ripetersi".
 
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE (lunedì 18 agosto)
 
Daniza gioca a nascondino. Gli agenti del corpo forestale della Provincia stanno cercando di catturarla, ma per ora lei non si fa prendere. L'orsa - il cui comportamento è considerato «anomalo» dopo l'aggressione ad un cercatore di funghi nei boschi di Pinzolo (Daniele Maturi, 38 anni) - deve essere allontanata dai boschi trentini. L'obiettivo è di portarla nel centro faunistico del Casteller a Trento Sud. Ma finora i tentativi da parte dei dipendenti del Servizio foreste e fauna della Provincia non hanno avuto buon esito.
Si sperava che l'animale, attirato dall'esca posta all'interno della cosiddetta «trappola buco», finisse nelle mani degli esperti. Ma nella notte tra sabato e domenica il plantigrado ha coperto circa cinquanta chilometri, lontano da chi vorrebbe chiuderla in un recinto. Niente da fare, almeno per ora. Per cercare di farla avvicinare gli agenti provinciali hanno utilizzato del pesce ma lei non ha abboccato. Un secondo tentativo è stato fatto questa notte e, mentre scriviamo, gli uomini del Servizio fauna sono di ritorno dalla Val di Genova. Là infatti si è spostata Daniza assieme ai suoi due piccoli. Se nella trappola dovessero finire anche i cuccioli, gli agenti dovranno liberarli e lasciarli andare, portando via solo la madre.
Le notizie girano in fretta. La gente del posto e i turisti sanno già dove si è spostato il trio di orsi. Inutile ogni tentativo di nascondere l'ultima localizzazione della bestia da parte del dirigente del Servizio provinciale Romano Masè. «Capisco che ci siano fughe di notizie. Noi siamo tenuti ad essere vaghi per i motivi che potete immaginare». Possiamo immaginare che, visto il clamore suscitato a livello di stampa nazionale in questo agosto 2014, qualcuno potrebbe cercare di avvicinarsi alla zona battuta da Daniza per scattare qualche fotografia e girare qualche video ricordo, magari da rivendere a qualche testata. I tentativi di avvicinamento agli animali selvatici reintrodotti in terra trentina con il progetto Life Ursus (conclusosi nel 2004) - in verità anche molto contestato - non sono una novità. E ora che che Daniza è diventata una «star» si teme che qualcuno decida di avventurarsi nei boschi da lei frequentati per un «Safari fotografico».
«Una squadra dei nostri uomini - spiega Masè, che abbiamo contattato al telefono - ha dedicato la domenica ad allestire, di nuovo, la "trappola tubo" in una zona diversa rispetto alla notte scorsa. Adesso siamo in macchina. Stiamo rientrando». Il team di forestali provinciali è composto di 5 persone. «A questi se ne aggiungono altri due o tre a seconda della zona nella quale ci troviamo». Il dirigente Masè spiega che dopo il caso di aggressione da parte di Daniza «è stato attivato anche un gruppo di supporto per fornire informazioni alla popolazione locale e ai turisti». «Abbiamo spiegato quali sono le regole del protocollo. Abbiamo risposto alle tante domande che ci sono state fatte».
Daniza è dotata di radio collare, per cui gli esperti sanno praticamente in qualsiasi momento in quale zona si trova. Detto questo, non è proprio agevole il trasferimento della trappola da un'area all'altra. Daniza si sposta e i «catturatori» dietro. «Cerchiamo di attirarla con un'esca, magari anche cambiando alimenti». Dalla carne al pesce e viceversa. Al momento però l'orsa - che anche su internet fa discutere (c'è chi sostiene che tutti i plantigradi artificialmente reintrodotti nell'ambiente trentino dovrebbero essere allontanati ma anche chi ne fa una questione di rispetto della fauna e del suo habitat, della serie «gli umani non sono i padroni del bosco») - beffardamente continua a non cadere nella trappola. «È di notte - spiega Masè - che è più probabile che l'animale si sposti in cerca di cibo. Di notte si muove senza essere disturbata dalle presenze umane».
«Invito il presidente della provincia di Trento Ugo Rossi a sospendere la cattura dell'orsa Danica. La sua cattura non ha alcun senso, sarebbe dannosa e ingiusta perchè ha reagito come qualunque orsa mamma avrebbe fatto percependo un pericolo per i propri cuccioli». Lo afferma il coportavoce nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli. che prende posizione sul caso. «Lega e Forza Italia - dice Bonelli - che chiedono l'abbattimento dell'orsa sono semplicemente vergognosi perchè boschi e montagne senza animali sarebbero come città senza esseri umani. La si finisca con questa assurda caccia all'orsa perchè in montagna è più pericolosa l'imprudenza degli esseri umani che gli animali».
 
L'ORSO DIVIDE LA GIUNTA (lunedì 18 agosto)
 
Probabilmente è solo grazie alle vacanze oltreoceano del governatore  Ugo Rossi  se l'orsa Daniza è ancora viva e per lei si prevede ora la cattura e non più la soluzione estrema dell'abbattimento. E ieri il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, ha potuto complimentarsi mandando un messaggio alla Provincia di Trento per questa decisione.
La sorte ha voluto, infatti, che il presidente della Provincia avesse programmato proprio di partire per gli Stati Uniti a ferragosto, nel giorno in cui l'orsa ha aggredito Daniele Maturi nei boschi di Pinzolo per difendere i suoi due cuccioli.
La prima scelta del presidente, sentito l'accaduto, d'intesa con l'assessore autonomista all'agricoltura, turismo e caccia,  Michele Dallapiccola , era stata quella, infatti, di procedere subito con la soppressione dell'animale, che è la terza delle opzioni previste in questi casi dalle «procedure di intervento per orsi problematici» del «Piano d'azione per la conservazione dell'orso bruno sulle Alpi». Le altre due possibilità erano: la «cattura con rilascio allo scopo di spostamento e/o radiomarcaggio», oppure la «cattura per captivazione permanente». Ed è quest'ultima strada, che significa rinchiudere l'orsa in un recinto (sarà quello del Casteller a Trento), quella che alla fine è stata scelta dalla Provincia.
Dunque non è stata questa la prima opzione, come ci tiene a sottolineare il vicepresidente Pd della Provincia, Alessandro Olivi, che vista l'assenza per ferie del presidente si è ritrovato a essere lui a dover firmare l'ordinanza su Daniza, e che ora rivendica di aver impedito l'esecuzione. «Mi sono rifiutato - spiega Olivi - di firmare la prima versione dell'ordinanza che mi era stata sottoposta la sera di ferragosto, con quella opzione che in quel momento sembrava la più appagante come risposta all'accaduto. Ho chiesto di approfondire la questione sul modo per garantire la pubblica incolumità ma anche la vita dell'orsa, esigendo rassicurazioni sulla sorte dei cuccioli in caso di cattura della madre. Alla fine abbiamo condiviso con il presidente Rossi la via della cattura con messa in cattività, apprezzata anche dal ministro dell'Ambiente. Finché non sarà catturata comunque l'orsa è costantemente monitorata dalla squadra di emergenza».
Ma le visioni diverse emerse in giunta e nella maggioranza di centrosinistra autonomista su come gestire l'emergenza orso, in questo caso, sembrano destinate a manifestarsi anche sulla gestione futura del progetto Life Ursus e sulla sorte degli oltre 40 orsi che popolano i boschi trentini.
 
DALLAPICCOLA 
 
Michele Dallapiccola è l'assessore provinciale all'agricoltura, foreste, turismo e promozione, caccia e pesca. È quindi coinvolto dal «caso Daniza» sia per quanto riguarda la gestione faunistica, sia per quel che compete le sue ricadute turistiche. Come emerso dal dibattito che si è sviluppato tra venerdì e ieri su Internet, gli occhi di tutta Italia e del mondo sono puntati sul Trentino: dalle scelte prese per l'orsa sembrano dipendere anche le scelte di molti turisti o potenziali tali.
 
Assessore, teme effetti negativi sul turismo? «No: questa "bagarre" che si è sviluppata sulle televisioni e poi sulla rete prende le mosse da ragionamenti di tipo superficiale e avventato, portati avanti da alcuni animalisti che hanno voluto interpretare in malo modo il nostro agire. Noi abbiamo emesso un comunicato venerdì, in un momento molto concitato: avevamo un ferito che in un primo momento sembrava grave. Da quel momento, come ho cercato continuamente di chiarire dal mio profilo Twitter, sono seguiti ulteriori ragionamenti».
 
Dopo la presa d'atto dell'aggressione, infatti, ci sono state altre fasi. «Una volta capito che le ferite di Daniele Maturi non erano gravi, abbiamo proceduto a identificare l'orso autore dell'attacco, quindi lo abbiamo localizzato e abbiamo valutato le caratteristiche dell'esemplare. Ebbene, non si tratta di un orso qualsiasi ma di uno che ha già alle spalle una storia di eccessiva confidenza con l'uomo. Di qui la conclusione che lasciarlo libero ci espone al rischio di probabli nuovi attacchi o interazioni pericolose».
 
Il caso resta però al centro dell'attenzione di un vasto pubblico. «Ovviamente siamo sensibili alla delicatezza del tema della protezione della natura: nessuno di noi vuole privare della vita un animale. Ci è anche chiaro che questo urterebbe la sensibilità di molti. Questo è però un animale nocivo per l'uomo e allora ci sono delle forme intermedie di intervento, come la cattività, che consente di salvargli la vita eliminando il rischio». Scelte che, comunque, non sono improvvisate dall'amministrazione provinciale ma frutto di regole scritte anche in previsione di casi come questo.
 
«Sono le regole stabilite dal Piano d'azione interregionale per la conservazione dell'orso bruno nelle Alpi centro-orientali, dunque in accordo tra Trentino Alto Adige, Lombardia, Friuli, Veneto, Istituto nazionale per la fauna selvatica e Minstero dell'ambiente. Le persone e i turisti capiranno che abbiamo applicato le regole e che ci muoviamo secondo i dettami della ragionevolezza. All'hashtag #iostocondaniza, io replico con "iostocoitrentini": il territorio è ricco di cervi, caprioli, orsi ma anche persone».
 
Quanto al possibile abbattimento: «L'ipotesi è inserita nell'ordinanza di cattura solo nel caso sia indispensabile, ovvero nel momento in cui ci sia rischio per l'operatore impegnato nell'operazione o per terzi. Aggiungo che le operazioni in corso, con le trappole predisposte e il costante monitoraggio, garantiscono nell'immediato la sicurezza dei residenti e dei turisti presenti».
 
 
I FATTI 
 

Verrà catturata e non abbattuta l'orsa Daniza, responsabile di aver aggredito venerdì un uomo che stava cercando funghi nei boschi di Pinzolo, in Trentino. Lo ha deciso la Provincia autonoma di Trento che oggi ha emesso una delibera firmata dal vice presidente Alessandro Olivi in cui si opta per "un intervento urgente per garantire il massimo livello di tutela della pubblica incolumità pubblica".

 

Il plantigrado, che è munito di radiocollare, dovrà essere ora individuato dagli uomini del Servizio fauna. La sua cattura avverrà presumibilmente nelle ore notturne. Sfuma così l'ipotesi di abbattere l'orsa, che ha provocato la sollevazione degli animalisti e di un gran numero di internauti i quali hanno espresso al loro contrarietà a questa eventualità su tutti i social network. La Provincia, nella sua delibera, precisa peraltro che "il ricorso alla soluzione dell'abbattimento rimane come ipotesi estrema qualora l'animale, durante l'operazione di cattura, dovesse provocare un imminente, grave e non altrimenti evitabile pericolo per gli operatori e per terzi".

 

La polemica sul web ora infuria sul destino dei cuccioli di Daniza. Per molti sembra assurdo togliere la madre ai suoi piccoli. Per altri la punizione per Daniza sembra fra l'altro eccessiva in quanto l'orsa avrebbe aggredito l'uomo solo per difendere i suoi cuccioli. In effetti, secondo gli esperti, non è raro che gli animali selvatici reagiscano contro la presenza dell'uomo proprio quando sono assieme ai cuccioli.

 

E questa è stata la situazione che ha dovuto affrontare ieri Daniele Maturi, 38 anni della val Rendena. L'uomo ha raccontato di essersi rifugiato dietro un albero per osservare la cucciolata e poi ha dovuto affrontare a calci e pugni l'orsa che si è avventata contro di lui graffiandolo alla schiena e al ginocchio, lacerandogli i vestiti e infine mordendolo ad uno scarpone. Daniza, di circa 18 anni, era stata introdotta dalla Slovenia in Trentino nel 2000, nell'ambito del progetto Life Ursus. Un programma che spesso è stato oggetto di critiche da parte dei partiti di opposizione in Consiglio provinciale a Trento, soprattutto per i frequenti attacchi a greggi e animali da cortile. Ora, dopo la prima aggressione ad una persona, il "partito antiorso", Lega Nord in testa, si fa sentire chiedendo l'immediato stop a Life Ursus anche per evitare ripercussioni negative sul turismo. 

"Non sto nè con l'orsa nè con
quelli che la vogliono abbattere", dice il ministro
dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, del caso dell'orsa Daniza in
Trentino.
  "Ho già detto che non mi faccio prendere dall'emotività quando
approccio i temi che riguardano l'ambiente. Mi faccio invece
prendere dai dati scientifici", ribadisce. Va quindi catturata?
"No, non diciamo questo, perchè è una decisione che spetta al
Trentino", ha risposto il ministro al Meeting di Rimini."Non sto nè con l'orsa nè con
quelli che la vogliono abbattere", dice il ministro
dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, del caso dell'orsa Daniza in
Trentino.
  "Ho già detto che non mi faccio prendere dall'emotività quando
approccio i temi che riguardano l'ambiente. Mi faccio invece
prendere dai dati scientifici", ribadisce. Va quindi catturata?
"No, non diciamo questo, perchè è una decisione che spetta al
Trentino", ha risposto il ministro al Meeting di Rimini.

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