Sanità / Lo studio

Casa come primo luogo di cura, il Trentino al vertice nazionale: i dati dell'Agenzia per i servizi sanitari regionali

Diffusi i dati del rapporto Agenas, relativi all'assistenza domiciliare integrata per gli over 65 anni. Nella nostra provincia si è raggiunto il numero di 8.167 assistiti al proprio domicilio, staccando tutte le altre regioni e province

TRENTO. Con un +235% di over 65enni assistiti al proprio domicilio, nel 2023, la Provincia autonoma di Trento si pone ai massimi livelli nazionali. E' quanto emerge dalla Relazione di sintesi di Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali sul monitoraggio degli obiettivi previsti dal PNRR, il Piano nazionale di riprese e resilienza nell'ambito dell'investimento 1.2 "Casa come primo luogo di cura": il sub-investimento 1.2.1 riguarda proprio l'assistenza domiciliare e ha l'obiettivo di aumentare il volume delle prestazioni fino a prendere in carico, entro giugno 2026 almeno il 10% (attualmente è il 5% a livello italiano) della popolazione di età superiore ai 65 anni, in linea con le migliori prassi europee.
 

Nella classifica stilata da Agenas il Trentino dunque svetta con un 235%, superando ampiamente l'obiettivo fissato dal Decreto Interministeriale del novembre 2023, e dal PNRR, necessario per accedere all’erogazione delle risorse che, per il 2023 ammontano a 2,2 milioni di euro (dl 34) e a 4,6 milioni di euro (PNRR). Nel dettaglio rispetto all'obiettivo fissato di incrementare l'assistenza di 3.476 persone, il Trentino ha raggiunto il numero di 8.167 assistiti over 65 anni al proprio domicilio, staccando tutte le altre regioni e province.

Proprio fra gli obiettivi strategici del programma di attività di Apss vi è la riorganizzazione della rete territoriale, attraverso le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità, le Centrali Operative Territoriali previste dal decreto nazionale, la rete delle cure palliative, oltre al potenziamento delle cure domiciliari e all’implementazione di servizi digitalizzati e della telemedicina, che consentiranno di monitorare costantemente i pazienti.

Il percorso si completerà con la trasformazione dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari in un’azienda universitaria integrata ospedaliera e territoriale, e con il nuovo polo ospedaliero e universitario, in grado di dialogare ancor più strettamente al territorio.

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