Strutture sanitarie in Alta Valsugana tavolo tecnico con la Provincia

Un tavolo tecnico tra Provincia, Azienda sanitaria trentina ed enti dell'Alta Valsugana per programmare assieme lo sviluppo del centro ospedaliero «Villa Rosa» a Pergine e verificare la sostenibilità dei presidi (guardie mediche) nei comuni di Baselga e Levico Terme.

Questa l'intesa raggiunta ieri nell'incontro tenuto a Trento tra l'assessore provinciale alla salute Luca Zeni, il dirigente dell'Azienda sanitaria Paolo Bordon, Pierino Caresia ed Alberto Frisanco, rispettivamente presidente e assessore della Comunità Alta Valsugana Bersntol, e i rappresentanti dei comuni di Pergine, Levico e Baselga. 

«Si è trattato di un primo incontro chiesto sin da metà luglio da Comunità di Valle e conferenza dei sindaci - spiega l'assessore alle attività socio-assistenziali della Comunità Alberto Frisanco - si è voluto ribadire la valenza e le potenzialità sanitarie del centro riabilitativo ad alta specializzazione "Villa Rosa", in grado di rilanciare il tessuto sociale ed economico dell'intera Valsugana (con forme di scambio e interazione con cliniche e territori vicini). Dall'altro sono state evidenziate le significative presenze turistiche (spesso di persone anziane o con patologie croniche) registrate in estate nel centro termale di Levico o sull'Altopiano di Pinè (territori che raddoppiano i loro residenti). Un servizio di guardia medica ed assistenza sanitaria per ospiti e turisti appare essenziale e giustificato da accessi e frequenza al servizio». 

Da tali premesse la condivisione di un tavolo di confronto aperto a tutte le componenti sanitarie e territoriali, per verificare la sostenibilità dei vari presidi periferici (dal costo stimato di circa 220 mila euro annui, come riferito nell'incontro). 

«Da Provincia e Azienda sanitaria sono giunte delle rassicurazioni sul mantenimento degli attuali punti prelievo attivi in Alta Valsugana (Pergine, Levico, Baselga presso la Rsa Villa Alpina, Vigolana) - conferma l'assessore Frisanco - punti periferici che, secondo lo stesso assessore Luca Zeni, danno qualità e capillarità al sistema sanitario provinciale e non verrebbero toccati dalla nuova riorganizzazione». 

«Pergine è la terza città del Trentino e con l'intera Comunità di valle conta oltre 52 mila abitanti - ha spiegato anche il sindaco di Pergine, Roberto Oss Emer - è fondamentale poter condividere con i vertici provinciali le prossime scelte del sistema sanitario alla luce di possibili modifiche o tagli. Il "Villa Rosa" va sicuramente rilanciato e portato a regime (attualmente sono attivi solo 54 posti letto sui 132 previsti), ma va garantito un presidio medico costante e capillare sul territorio e nei centri più popolosi. I numeri per la sostenibilità del sistema ci sono, ora vanno condivise le scelte e le modalità ragionando assieme attorno allo stesso tavolo rappresentativo di tutto il territorio».

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